Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

24-03-2014

Nove oli essenziali sono stati esaminati per l'attività antimicrobica contro ceppi clinici di Salmonella enterica. In base alla concentrazione minima inibente, olio di basilico aveva la più forte attività antimicrobica contro i batteri testati. La gascromatografia-spettrometria di massa ha rivelato che i principali costituenti dell’olio sono stati linalolo ( 64,35%), 1,8- cineolo (12.28%), eugenolo (3,21%), germacrene D (2,07%), alfa – terpineolo (1,64%). L’olio al basilico applicato sperimentalmente in una salsiccia di maiale inoculata con Salmonella enterica e conservata a 4 gradi C°, è stato in grado di inibire il batterio in modo dose -dipendente. L’olio di basilico ad una concentrazione di 50 ppm ha ridotto il numero di batteri nel cibo da 5 a 2log UFC/g dopo conservazione per 3 giorni. Un livello non misurabile del batterio nel cibo è stata osservata ad una concentrazione di 100-150 ppm. I risultati di questo studio confermano l'uso potenziale dell’olio di basilico come agente antimicrobico per controllare la salmonella enterica negli alimenti.

 

http://science.naturalnews.com/2010/1249763_Antimicrobial_activity_of_basil_Ocimum_basilicum_oil_against_Salmonella_enteritidis.html

24-03-2014

Molte ricerche hanno ben documentato che il consumo di latte vaccino ha effetti negativi sulle riserve di ferro di neonati e bambini. Sono diversi i meccanismi che possono contribuire alla carenza di ferro in questo giovane gruppo di popolazione. Il più importante di questi è probabilmente il basso contenuto di ferro del latte vaccino, che rende difficile ai neonati ottenere le quantità di ferro necessari per la crescita. Un secondo meccanismo è la perdita di sangue occulto intestinale associata al consumo di latte vaccino durante l'infanzia, una condizione che colpisce circa il 40% dei bambini. Un terzo meccanismo è l'inibizione dell’assorbimento di ferro non-eme dovuto al calcio e alla caseina, entrambi i quali sono presenti in quantità elevate nel latte vaccino. Inoltre l'elevata assunzione di proteine da latte vaccino può anche mettere i bambini a maggior rischio di obesità nella tarda infanzia. In conclusione, lo studio suggerisce di diminuire ai bambini il consumo di latte vaccino durante l’infanzia.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22043881

 

24-03-2014

L’Helicobacter pylori è il batterio responsabile della maggioranza di ulcere peptiche e per alcuni tipi di cancro gastrico. Purtroppo questo microrganismo ha la capacità di resistere al trattamento antibiotico convenzionale. In questo studio è stato preso in considerazione l’olio extravergine d’oliva, perché è un olio vegetale raffinato contenente una notevole quantità di composti fenolici. In condizioni simulate, è stato dimostrato che queste sostanze possono diffondersi dall'olio al succo gastrico ed essere stabili per ore in questo ambiente acido. In vitro, la componente polifenolica ha esercitato una forte attività battericida contro otto ceppi di Helicobacter pylori, tre delle quali resistenti ad alcuni antibiotici. Tra i composti fenolici, la forma dialdeidica del decarbossimetil ligstroside aglicone ha mostrato l'effetto battericida più forte a partire da una concentrazione di 1.3 microg/ml. Sebbene le condizioni sperimentali sono diverse dagli altri studi segnalati, questa concentrazione battericida è molto più bassa di quella trovata per i composti fenolici del tè, vino, ed estratti vegetali. Questi risultati aprono la possibilità di considerare l’olio extravergine d’oliva un agente chemiopreventivo per l’ulcera peptica o cancro gastrico, ma questa bioattività dovrebbe essere confermata in vivo in altri studi futuri.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22759331

http://pubs.acs.org/doi/full/10.1021/jf0630217

http://science.naturalnews.com/2007/2658297_In_vitro_activity_of_olive_oil_polyphenols_against_Helicobacter_pylori.html

24-03-2014

Da anni esistono dubbi per quanto riguarda l'effetto preventivo dei probiotici sullo sviluppo di eczema o dermatite atopica. Questo studio ha osservato se la supplementazione di probiotici impedisce lo sviluppo di eczema nei neonati ad alto rischio. In un trial randomizzato, in doppio-cieco, placebo-controllato, 112 donne incinte con una storia familiare di malattie allergiche hanno  ricevuto un integratore un volta al giorno, contenente una miscela di Bifidobacterium bifidum, b. lactis e Lactobacillus acidophilus o placebo, a partire da 4-8 settimane prima del parto e continuando fino a 6 mesi dopo. I neonati erano esclusivamente allattati al seno durante i primi 3 mesi e successivamente sono stati nutriti con latte materno o una formula di latte di mucca da 4 a 6 mesi di età. I sintomi clinici dei neonati sono stati monitorati fino ad 1 anno di età, quando sono stati misurati l'IgE totale e specifica contro gli allergeni alimentari più diffusi. Lo studio ha preso in considerazione un totale di 68 neonati. La prevalenza di eczema a 1 anno nel gruppo probiotico è stato significativamente inferiore rispetto al gruppo placebo (18,2% contro 40,0%). L'incidenza cumulativa di eczema durante i primi 12 mesi è stato ridotto significativamente nel gruppo probiotici (36,4% contro 62,9%). Tuttavia, non c'era nessuna differenza nel livello totale di IgE del siero o la sensibilizzazione contro gli allergeni alimentari tra i due gruppi. La supplementazione con una miscela di b. bifidum, b. lactis e L. acidophilus prenatale e postnatale è risultato un approccio efficace nel prevenire lo sviluppo di eczema nei neonati ad alto rischio di allergia durante il primo anno di vita.

 

http://science.naturalnews.com/2010/1958137_Effect_of_probiotic_mix_Bifidobacterium_bifidum_Bifidobacterium_lactis_Lactobacillus_acidophilus.html

 

 

Lunedì, 24 Marzo 2014 15:22

IL GINEPRO COMBATTE LA TUBERCOLOSI.

24-03-2014

Il ginepro è una pianta tradizionalmente utilizzata come cura per la tubercolosi (TB) e di altre malattie respiratorie. Lo scopo di questo studio è stato quello di isolare e identificare i componenti responsabili dell'attività dell'estratto di ginepro contro il Mycobacterium tuberculosis e contro il Mycobacterium aurum. E’ stata valutata l'attività dei composti isolati contro le varianti di Mycobacterium tuberculosis resistenti ai farmaci, il Mycobacterium tuberculosis e una serie di micobatteri non tubercolari (NTM). L'attività antibatterica è stata attribuita a un sesquiterpene identificato come longifolene e  a due diterpeni, il totarol e l'acido trans-communico. Il totarol ha mostrato la migliore attività contro il Mycobacterium tuberculosis. E 'stato anche il più attivo contro le varianti resistenti alla moxifloxacina. Il longifolene e il totarol erano più attivi contro le varianti resistenti alla rifampicina. Mentre l’acido trans-communico ha mostrato una buona attività contro il Mycobacterium aurum. Questo è il primo studio che analizza l’attività antibatterica dei composti isolati del ginepro contro le diverse specie di Mycobacterium (aurum, fortuitum e phlei). Anche gli effetti del totarol sulle varianti farmaco-resistenti non erano mai stati pubblicati.

CONCLUSIONI: La presenza di terpenoidi ad azione antibatterica giustifica, in una certa misura, l'uso medicinale di questa pianta come rimedio anti-TB tradizionale.

 

http://www.greenmedinfo.com/article/juniper-contains-antimycobacterial-activity-against-mycobacterium-tuberculosis

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19755141

Martedì, 18 Marzo 2014 19:18

LEUCEMIA E MORBO DI HODGKIN

Le prove suggeriscono che, in generale, gli individui con il gruppo sanguigno A sono più predisposti alla leucemia, soprattutto per la leucemia linfatica cronica. Questa tendenza è particolarmente forte per una varietà rara del gruppo A, la A2. Invece, il sangue di tipo 0 sembra avere un grado elevato di resistenza soprattutto alla leucemia acuta. Questa protezione è stata maggiormente notata tra i tipi 0 di sesso femminile. A causa di questo alcuni ricercatori hanno suggerito che ci potrebbe essere un gene “sex-responsive” sul cromosoma 9 vicino al locus AB0, che protegge le donne del gruppo 0 contro la leucemia acuta. Similmente ad altri tipi di cancro, la leucemia è spesso caratterizzata da una perdita di antigeni del gruppo sanguigno. E, dopo la remissione completa, non è raro vedere che gli antigeni del gruppo sanguigno tornano alla normalità e riappaiono sulle cellule. La malattia di Hodgkin ha mostrato un'associazione con il gruppo sanguigno 0.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1984838

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10391104

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3471283

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3810823

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9301302

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9221050

Martedì, 18 Marzo 2014 19:18

TUMORI DELLE OSSA

I tumori delle ossa si correlano soprattutto con il gruppo sanguigno B e in misura minore con quello A.

Martedì, 18 Marzo 2014 19:17

MELANOMA

Solo due sono stati gli studi condotti fino ad ora sul cancro della pelle. In generale, il cancro della pelle sembra essere fortemente associato con il gruppo sanguigno 0. Questo tipo sanguigno è stato trovato anche avere la più alta frequenza del melanoma maligno. E il più basso tempo medio di sopravvivenza dopo la diagnosi. Il sangue di tipo A tende ad avere la più lunga sopravvivenza, e questa tendenza è particolarmente forte nelle donne di questo gruppo.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3093776

Martedì, 18 Marzo 2014 19:17

CANCRO DELLA TIROIDE

Il gruppo sanguigno A e B mostra predisposizione al cancro della tiroide. Il gruppo 0 è soggetto a un certo numero di disfunzioni tiroidee che però non comprendono il cancro, da cui sembra essere protetto. Analogamente a quanto osservato in altri tipi di cancro, anche in questo caso quando le cellule diventano cancerose la struttura normale dei vari antigeni viene alterata. In generale la scomparsa degli antigeni A e B e l’aumento degli antigeni Tn sono tratti tipici dei tumori della tiroide, normalmente associati con tendenza alla malignità.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9822123

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8649124

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/6774484

Martedì, 18 Marzo 2014 19:16

CANCRO DEL CERVELLO E DEL SISTEMA NERVOSO

Un'associazione positiva, coerente e spesso molto forte è stata riscontrata tra i gruppi sanguigni A e i tumori del cervello e del sistema nervoso. Una associazione più debole è con il tipo B. Si è riscontrato invece che essere un gruppo sanguigno 0 è un fattore prognostico favorevole per i tumori del cervello e del sistema nervoso. Una nota interessante per quanto riguarda il gruppo sanguigno si verifica per i cosiddetti gliomi maligni. I ricercatori, indagando sull’uso e sull'efficacia post-operatoria della polichemioterapia e della immunochemioterapia per questo cancro, hanno deciso di considerare i risultati anche in base al tipo di gruppo sanguigno. Hanno così scoperto che, quando l'efficacia della polichemioterapia era analizzata per il tempo di sopravvivenza, i pazienti con gruppi sanguigni tipo A e AB risultavano avvantaggiati. Mentre, nei pazienti con gruppo sanguigno 0 questi trattamenti risultavano inefficaci. Sulla base dei loro risultati, i ricercatori hanno concluso che, nella selezione individuale dello schema di chemioterapia e di immunochemioterapia, dovrebbero essere considerati anche i gruppi sanguigni AB0. Questo è attualmente un reperto isolato, ma fa richiamare l'attenzione sulla possibilità che gli interventi medici per il cancro (e per molte altre malattie) potrebbero essere meglio identificati se il gruppo sanguigno fosse considerato come un componente importante nel giudicare l'efficacia dei trattamenti e quindi la loro scelta.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7815105

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/221850

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1221481

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2728760

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