Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

13-04-2014

Una nuova notizia sulle bevande gassate mette in evidenza che esse possono causare danni cellulari. Una ricerca di una università britannica suggerisce che i conservanti comunemente trovati in bevande quali Fanta e Pepsi abbiano la capacità di interrompere circuiti importanti del DNA. Il danno evidenziato, comunemente associato all’età ed all’abuso di alcool, può portare alla cirrosi epatica ed a varie malattie degenerative, tra cui il morbo di Parkinson. Le scoperte testimoniano che si potrebbero avere serie conseguenze per le centinaia di milioni di persone nel mondo consumatori di bibite gassate. Tali scoperte intensificano la controversia sui conservanti alimentari, i quali potrebbero anche causare iperattività nei bambini. Il fulcro di tale controversia è riguardo all’innocuità dell’E211, conosciuto come sodio benzoato, un conservante usato da decenni nelle bevande gassate.
Il sodio benzoato deriva dall’acido benzoico, si forma naturalmente nelle bacche, ne viene utilizzata una grossa quantità nelle bevande carbonate per prevenire le muffe. Si trova anche nei cibi conservati e nelle salse pronte. Il sodio benzoato è stato oggetto di controversie circa la sua possibile attività di promotore carcinogeno, in quanto abbinato alla presenza di vitamina C nelle bevande gassate, può creare benzene, una sostanza carcinogena. L’anno scorso ben 4 marchi di note bevande sono stati tolti dal mercato britannico per alti livelli di benzene. Attualmente un esperto ricercatore sui danni ossidativi nell'invecchiamento, professor Piper, il quale ha lavorato sul sodio benzoato sin dal 1999, ha deciso di rendere pubblica la possibilità di un altro effetto dannoso di questa sostanza.
Il professor Peter Piper, del dipartimento di biologia molecolare e biotecnologie dell’Università di Sheffield, ha testato l’impatto del sodio benzoato su cellule vive di lieviti ed ha così scoperto che il benzoato distrugge aree del Dna nelle stazioni energetiche cellulari, i mitocondri. Egli ha affermato che questa sostanza provoca danni al dna mitocondriale, sino ad inattivarlo. I mitocondri consumano ossigeno per produrre energia e se danneggiati, come in alcune patologie, le cellule cominciano a non funzionare correttamente. Questi danni al dna sono riconducibili come essere cause di malattie neuro- degenerative e provocano decadimento cellulare precoce. L’agenzia FSA ha riammesso l’uso del benzoato in Gran Bretagna, con l’approvazione dell’UE, ma recentemente l’MP ha chiesto nuove investigazioni; Norman Baker, il liberaldemocratico parlamentare, ha dichiarato che molti conservanti sono nuovi ed il loro impatto a lungo termine non è certo, devono essere ulteriormente studiati dalla FSA. Uno studio del 2000 da parte dell’OMS affermava che il conservante era sicuro, ma i supporti scientifici di controllo di sicurezza erano limitati. Il professore Piper, i cui lavori sono stati accreditati dal consiglio di ricerca britannico, conclude che i test utilizzati dalla Food and Drug administration sono obsoleti.
L’industria alimentare afferma che tali sostanze sono testate e sicure, ma egli afferma, i criteri dei test di innocuità sono inadeguati. Come tutto, anche questi test evolvono, oggigiorno si possono effettuare test più validi di 50 anni fa. Egli inoltre avvisa i genitori di pensarci più volte, prima di riacquistare bevande con conservanti, finchè non sarà provata la loro assoluta innocuità tramite nuovi esami. “La mia preoccupazione concerne soprattutto i bambini, che ne sono grandi consumatori”, egli afferma. Dal canto loro, i produttori della CocaCola e della Pepsi rimandano il problema sicurezza agli organi competenti.

Sabato, 12 Aprile 2014 18:43

LISTA DEI FARMACI DA EVITARE.

12-04-2014

DEPRESSIONE: Accutane, Advil, Catapres, Cipro, Dalmane, Factive, Inderal, Naprosyn, Norpace, Pepcid, Reglan, Tagamet, Talwin, Ultracet, Valium, Xanax, Zantac.

PSICOSI E ALLUCINAZIONI: Aldomet, Benadryl, Catapres, Celebrex, Cipro, Dexatrim, Elavil, Halcion, Inderal, Lanoxin, Procanbid, Sonata, Tagamet, Ultracet, Valium, Vioxx.

CONFUSIONE E DELIRIO: Amaryl, Ambien, Benadryl, Catapres, Cipro, Compazine, Diabeta, Diabinese, Dymelor, Elavil, Mellaril, Sinemet, Tagamet, Valium, Xanax, Zantac.

DEMENZA: Aldomet, Inderal, Maxzide, Mellaril, Regroton, Restoril, Ser-Ap-Es, Tagamet, Valium, Xanax, Zantac.

INSONNIA: Avelox, Floxin, Inderal, Lasix, Mevacor, Nicorette, Sudafed, Synthroid, Theo-24.

PARKINSON: Abilify, Aldomet, Asendin, Cardizem, Compazine, Elavil, Geodon, Haldol, Mellaril, Prozac, Reglan, Regroton, Risperdal, Thorazine.

DISCINESIA TARDIVA: Abilify, Asendin, Buspar, Compazine, Geodon, Haldol, Mellaril, Risperdal, Thorazine, Wellbutrin, Zyban, Zyprexa.

VERTIGINI: Abilify, Calan SR, Cardizem CD, Cardura, Catapres, Compazine, Elavil, Geodon, Haldol, Hytrin, Inderal, Isordil, Lasix, Minipress, Nitro-Bid, Prinivil, Procardia, Sonata, Tenormin, Valium, Xanax.

SVENIMENTI: Ambien, Celexa, Compazine, Dalmane, Elavil, Haldol, Isordil, Lexapro, Navane, Nembutal, Prozac, Restoril, Sinequan, Valium, Xanax.

INCIDENTI CON AUTOMOBILI: Ambien, Asendin, Ativan, Celexa, Elavil, Lexapro, Norpramin, Pamelor, Paxil, Prozac, Sinequan, Tofranil, Valium, Xanax, Zoloft.

DISFUNZIONI SESSUALI: Abilify, Calan SR, Geodon, Lopid, Lopressor, Norpace, Pepcid, Proscar, Prozac, Sarafem, Tagamet, Tegretol, Transderm-Scop, Zantac.

MANCANZA DI APPETITO, NAUSEA E VOMITO: Advil, Avelox, Daypro, Demerol, EES, Feldene, Feosol, K-Lor, Lanoxin, Levaquin, Relafen, Sumycin, Theo-24, Ultracet, Ultram.

DOLORI ADDOMINALE E ULCERE: Advil, Anaprox, Celebrex, Cortone, Daypro, Decadron, Feldene, Indocin, Motrin, Relafen, Somophyllin, Theo-24, Ultracet, Vioxx, Zithromax.

COSTIPAZIONE: Amphojel, Benadryl, Caltrate, Cogentin, Inderal, Lotronex, Maalox, Talwin, Tylenol No. 3, Tylox, Ultram, Urised.

DIARREA: Aciphex, Aldomet, Avelox, Cipro, Dulcolax, Maalox, Phillips’ Milk of Magnesia, Nexium, Peri-Colace, Precose, Prilosec, Sporanox, Sumycin, Zelnorm.

TOSSICITA' POLMONARE: Cordarone, Feldene, Inderal, Prinivil, Tegretol, Vasotec, Visken.

BLOCCO DELLA MINZIONE: Antivert, Artane, Benadryl, Bentyl, Compazine, Duragesic, Elavil, Felbatol, Haldol, Sinequan, Tavist, Ultram, Zyban.

PERDITA DI URINE: Aricept, Celexa, Esidrix, Hytrin, Inderal, Lasix, Lexapro, Lithobid, Minipress, Neurontin, Paxil, Restoril, Tenormin, Valium, Xanax, Zaroxolyn, Ziac, Zoloft.

ICTUS E INFARTI: Vioxx, Arofexx, Coxxil, Dolcoxx, Dolostop e Miraxx, Celebrex, Reductil (Sibutramina).

ALTO TASSO DI MORTALITA': Diclofenac, Etodolac, Ibuprofene, Indometacina, Ketoprofene, Meloxicam, Nabumetone, Naprossene sodico, Nimesulide, Piroxicam.

PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI E TUMORI: Terapia Ormonale Sostitutiva (Armonil 50,100; Dermestril 50,100; Epiestrol 50, 100; Estraderm TTS; Estraderm MX; Estradiolo; Angelini; Estroclim; Estroclim MX; Femseven; Menorest; Premarin; Systen; Livial; Activelle; Femoston 1/5; 2/10; L1/10; Kliogest cpr; Nuvelle; Premelle C; Premelle S; Premelle; Sequenziale; Prempak; Totelle; Trisequens; Estalis Sequi; Estracomb TTS, Tamoxifene.)

IPOGLICEMIA: Novonorm, Prandin, gemfibrozil.

MIASTENIA GRAVE: Ketek (telitromicina).

NEUTROPENIA: Enbrel (Etanercept), Kineret (anakinra).

REAZIONI CUTANEE GRAVI: Ethyol (Amifostina).

ANEMIA EMOLITICA: Cefotetan (Apatef).

INSUFFICIENZA EPATICA E MORTALITA': Leflunomide.

MALFORMAZIONI FETALI, OSTEOPOROSI: Femara.

TUMORI, INFARTI, ICTUS: Levotiroxina (Eutirox, Tiracrin, Tirosint).

MALATTIE POLMONARI, ASMA, PLEURITE: Aspirina.

DISTRUZIONE DEL SISTEMA IMMUNITARIO E MORTALITA': AZT (Azidotimidina, Zidovudina, Retrovir). E' un topicida (uccide i topi), e viene usato nei malati di AIDS!!!

MALFORMAZIONI GENETICHE: Talidomide.

ISCHEMIE CEREBRALI, INFARTI: Viagra.

Sabato, 12 Aprile 2014 16:09

ATTENZIONE AI FARMACI.

12-04-2014

Dopo il caso Vioxx, nel 2004, le Agenzie per il controllo dei farmaci (FDA ed EMEA in primis) hanno rafforzato il sistema di farmacosorveglianza postmarketing, con l’obiettivo di ridurre gli eventi avversi associati all’impiego dei medicinali. Il caso Vioxx può essere considerato una pietra miliare nella moderna farmacovigilanza.

Anemia.

I farmaci stimolanti l’eritropoiesi [Epoetina alfa (Eprex), Darbepoetina alfa (Aranesp, Nespo)] possono causare gravi eventi avversi ed una maggiore incidenza di mortalità. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, trattati con i derivati dell’Eritropoietina, è stato osservato un aumento di infarto miocardico, ictus, scompenso cardiaco, trombosi, ed una maggiore incidenza di mortalità per livelli di emoglobina superiori a 12g/dl. Nei pazienti oncologici, il trattamento con i farmaci stimolanti l’eritropoiesi è risultato associato ad aumento della mortalità e della crescita tumorale quando i livelli di emoglobina superano la soglia di 12g/dl.

Aterosclerosi.

Dubbi sulla sicurezza dell’associazione Ezetimibe e Simvastatina (Inegy, Vytorin) sono emersi dallo studio SEAS, che ha evidenziato un aumento dell’incidenza di tumore e di morte per tumore tra i pazienti trattati con Inegy. In precedenza lo studio ENHANCE non aveva mostrato nessuna differenza significativa tra la terapia di associazione Ezetimibe + Simvastatina e la sola Simvastatina sulla placca ateromasica a livello carotideo, nonostante la maggiore riduzione del colesterolo LDL da parte di Inegy.

Cessazione dell’abitudine al fumo.

Nei soggetti, che hanno assunto Champix (Vareniclina; USA: Chantix), un farmaco che trova indicazione nella cessazione dell’abitudine al fumo, sono stati riscontrati gravi sintomi neuropsichiatrici (cambiamento del comportamento, agitazione, umore depresso, ideazione suicidaria, e tentativo di suicidio o suicidio completato).

Contraccezione.

Negli Stati Uniti l’FDA ha imposto un warning nella scheda tecnica di Ortho Evra, un cerotto contraccettivo. Uno studio ha mostrato che il cerotto raddoppia il rischio di tromboembolia venosa, rispetto agli altri contraccettivi. Ad Health Canada sono giunte 16 segnalazioni di tromboembolia ed 1 caso di infarto miocardico, in cui si sospetta l’associazione con il cerotto Evra. Due delle 17 donne sono morte.

Depressione.

L’FDA ha ricevuto diverse segnalazioni di danno epatico per l’antidepressivo Cymbalta (Duloxetina), un SNRI. Sono stati riscontrati dolore addominale, epatomegalia, aumento dei livelli di transaminasi con o senza ittero. La Duloxetina può anche aggravare una sottostante malattia epatica. La Paroxetina (Eutimil, Seroxat, Sereupin) è un antidepressivo SSRI, associato ad un’alta incidenza di reazioni da sospensione, rispetto ad altri antidepressivi della stessa classe. Inoltre la Paroxetina appare associata a rischio di suicidabilità, soprattutto negli adolescenti e nei giovani adulti.

Diabete.

Da una meta-analisi è emerso che Avandia (Rosiglitazone) sia in grado di aumentare il rischio di infarto miocardico e morte cardiovascolare nei pazienti con diabete di tipo 2. I dati di uno studio clinico (ADOPT) hanno mostrato che le pazienti di sesso femminile trattate con Rosiglitazone sono andate incontro ad un aumento significativo di fratture del piede, della mano e del braccio (omero) rispetto alle pazienti trattate con Metformina (Glucophage ) o Glibenclamide (Euglucon). Uno studio ha mostrato un’associazione tra le più alte dosi di sulfoniluree di prima generazione e di Gliburide, e l’aumento del rischio di mortalità; questa relazione non è stata vista con la Metformina. All’FDA sono giunte segnalazioni di casi di pancreatite emorragica e necrotizzante dopo somministrazione dell’antidiabetico Byetta (Exenatide), ad esito talora fatale.

Disturbo bipolare & schizofrenia.

L’antipsicotico di prima generazione Aloperidolo (Haldol, Serenase) prolunga l’intervallo QT, favorendo la comparsa di torsioni di punta. Sono stati segnalati casi di morte improvvisa. I farmaci antipsicotici atipici (Abilify, Leponex, Risperdal, Seroquel, Zyprexa) possono aumentare il rischio di iperglicemia. L’Olanzapina (Zyprexa) appare essere associata ad un’elevata incidenza di aumento di peso e di insorgenza di diabete. La Clozapina (Clozaril, Leponex) può causare agranulocitosi, ad esito talora fatale. Gli eventi avversi gastrointestinali della Clozapina sono potenzialmente gravi; la costipazione indotta dal farmaco può essere associata ad ostruzione intestinale, perforazione dell’intestino e megacolon tossico.

Infezioni batteriche.

Secondo il CSM inglese, i chinoloni (Actira, Avalox, Ciproxin, Levoxacin, Noroxin, Octegra, Oflocin, Tavanic, Utinor) possono causare convulsioni nei pazienti predisposti, oltre a danno tendineo (compresa rottura del tendine), soprattutto negli anziani. I chinoloni non sono consigliati nei bambini, perché questi antibiotici causano artropatia a carico delle grosse articolazioni. La Moxifloxacina (Avalox) può causare epatite fulminante e reazioni cutanee bollose. Ketek (Telitromicina), un antibiotico appartenente alla classe dei ketolidi, è associato a grave tossicità epatica, anche ad esito fatale. L’FDA ha ristretto l’uso del farmaco al solo trattamento della polmonite acquisita in comunità, escludendo l’uso nella bronchite, sinusite, faringite e tonsillite. L’EMEA ha mantenuto tutte le indicazioni con forti limitazioni nelle patologie minori, in cui il farmaco deve essere impiegato solo dopo fallimento della terapia con antibiotici beta-lattamici e con macrolidi.

Infiammazione e osteoartrosi.

Arcoxia (Etoricoxib) è un antinfiammatorio della stessa classe del Vioxx (Rofecoxib), ed anch’esso è associato a rischio cardiovascolare. Dagli studi è emerso che Arcoxia aumenta di quasi 3 volte il rischio di infarto miocardico, ictus e di mortalità, rispetto al Naprossene (Naprosyn). Arcoxia non è stato approvato negli Stati Uniti, ma è in commercio in Europa.

Insonnia.

In Australia, il TGA ha segnalato reazioni avverse neurologiche e psichiatriche (allucinazioni visive, confusione, depressione, e amnesia) con Stilnox (Zolpidem; USA: Ambien), un ipnotico non-benzodiazepinico. Sono stati descritti casi di sonnambulismo.

Ipertensione.

Sono stati segnalati casi di grave angioedema con l’assunzione dell’inibitore della renina Aliskiren (Rasilez, Tekturna).

Malattie autoimmuni.

I pazienti, trattati con gli antagonisti del TNF-alfa (Cimzia, Enbrel, Humira, Remicade), possono sviluppare gravi infezioni fungine, talora fatali. L’impiego di questi farmaci è associato a gravi reazioni cutanee, tra cui eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica. Altre gravi eventi avversi degli inibitori del TNF-alfa sono: reazioni di ipersensibilità immediate o ritardate; recrudescenza di tubercolosi e di altre malattie granulomatose; riattivazione dell’epatite B; insorgenza di tumori, tra cui linfoma; reazioni ematologiche, come pancitopenia ed anemia aplastica; autoimmunità, es. lupus farmaco-indotto; reazioni al sistema nervoso centrale, tra cui disordini demielinizzanti e convulsioni; insufficienza cardiaca di nuova insorgenza o peggioramento dell’insufficienza cardiaca avanzata.

Malattia di Parkinson.

Nopar (Pergolide) è un agonista della dopamina che trova indicazione nel trattamento della malattia di Parkinson. Studi clinici hanno documentato che la Pergolide può aumentare l’incidenza di valvulopatie. Negli Stati Uniti, le società produttrici, in accordo con l’FDA, hanno ritirato dal commercio i farmaci a base di Pergolide. La Pergolide è in vendita in Italia.

Osteoporosi.

I bifosfonati, soprattutto quelli per via iniettiva, possono causare osteonecrosi della mandibola. Il rischio è maggiore per i pazienti oncologici. Il bifosfonato con il maggior numero di segnalazioni di questo grave evento avverso è l’Acido Zoledronico (Aclasta, Zometa).

Psoriasi.

Raptiva (Efalizumab) può influenzare le difese dell’ospite contro le infezioni. Ha la potenzialità di aumentare il rischio o la gravità delle infezioni, ad esempio polmonite tubercolare, e riattivare infezioni croniche latenti. Casi di poliradiculoneuropatia infiammatoria sono stati osservati durante la sorveglianza post-marketing nei pazienti che hanno assunto Raptiva. Durante trattamento con Raptiva può verificarsi trombocitopenia, che può essere associata a segni clinici quali ecchimosi, ematoma spontaneo o sanguinamento del tessuto mucocutaneo. I pazienti che interrompono il trattamento con Raptiva devono essere tenuti sotto stretta osservazione per la possibilità di recidiva o esacerbazione della malattia. Il Comitato scientifico dell’EMEA ha raccomandato il ritiro dal mercato di Raptiva dopo la morte di due pazienti a causa dell’insorgenza della leucoencefalopatia multifocale progressiva.

Sclerosi multipla.

Sono stati segnalati alcuni casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva, anche ad esito fatale, durante trattamento con Natalizumab (Tysabri) in pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente. I due casi segnalati in Europa si riferivano a pazienti in trattamento con Tysabri da 14 e 17 mesi. Uno studio clinico ha mostrato che Alemtuzumab (MabCampath) è più efficace dell’Interferone beta-1a (Avonex, Rebif) nel trattamento della sclerosi multipla recidivante-remittente, ma è associato a fenomeni autoimmuni tra cui porpora trombocitopenica.

Sovrappeso & obesità.

Reductil (Sibutramina; USA: Meridia) è stato originariamente sviluppato come farmaco antidepressivo, ed in seguito ha trovato indicazione nel trattamento dell’obesità. La Sibutramina può causare innalzamento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca. Il farmaco è controindicato nei pazienti con malattia coronarica, scompenso cardiaco, aritmie, o malattie cerebrovascolari. Negli Stati Uniti, il giudizio del Panel di Esperti dell’FDA sul farmaco antiobesità Rimonabant è stato negativo: 14 voti contrari e nessun voto a favore. In Europa Rimonabant è stato approvato con il nome commerciale Acomplia. I più comuni eventi avversi osservati durante trattamento con il farmaco sono di tipo psichiatrico (depressione e ansia). I pazienti che fanno uso di Acomplia appaiono associati ad un più alto rischio di suicidio. Il Comitato scientifico dell’EMEA, a causa della gravità degli eventi avversi segnalati nel periodo postmarketing, ha espresso parere negativo sul rapporto rischio-beneficio, e Acomplia è stato ritirato dal commercio.

Vaccinazioni.

La vaccinazione contro il papillomavirus (HPV) è tema di dibattito. Secondo Abby Lippman (McGill University), l’infezione da papillomavirus non rappresenta un’emergenza; nonostante questo molti Stati hanno dato avvio a campagne di immunizzazione di giovani donne. Il vaccino Gardasil è stato poco studiato nella fascia d’età 9-15 anni; non si conoscono i benefici e neppure le reazioni avverse nel lungo periodo. Non è nota, inoltre, la durata dell’immunità conferita. La vaccinazione con Gardasil è associata a gravi reazioni anafilattiche, seppur l’evento non sia comune. Le reazioni osservate sono le seguenti: orticaria, angioedema, senso di soffocamento. In Spagna sono stati segnalati due casi di stato epilettico con mioclono in due ragazze vaccinate con Gardasil (Xagena 2009).

Peggioramento dello stato depressivo e suicidalità dopo assunzione dei nuovi farmaci antidepressivi.

L’FDA ha compiuto una revisione dei più recenti farmaci antidepressivi, proponendo il cambiamento delle schede tecniche di 10 di questi farmaci.
I pazienti con disturbi depressivi maggiori, sia adulti che in età pediatrica, che assumono farmaci antidepressivi possono sperimentare peggioramento del loro stato depressivo, ideazione o comportamento suicidario. Il peggioramento dello stato depressivo e l’insorgenza di suicidalità si può presentare soprattutto all’inizio del trattamento antidepressivo o al momento del cambiamento del dosaggio.
I farmaci interessati al cambiamento della scheda tecnica sono:
Fluoxetina (Prozac), Sertralina (Zoloft), Paroxetina (Paxil), Fluvoxamina (Luvox), Citalopram (Celexa), Escitalopram (Lexapro), Bupropione (Wellbutrin), Venlafaxina (Effexor), Nefazodone (Serzone), Mirtazapina (Remeron). (FDA 2004 – Xagena). L’FDA invita alla cautela nell’impiego dei più nuovi antidepressivi sia nei bambini che negli adulti. L’FDA (Food and Drug Administration) ha emesso un Public Health Advisory rivolto ai medici, al personale sanitario, ai pazienti e alle loro famiglie riguardo l’uso dei più nuovi farmaci antidepressivi. A partire dal giugno 2003 l’FDA aveva revisionato i dati di studi clinici cha avevano impiegato farmaci antidepressivi, ed in modo particolare la Paroxetina. Da questi studi e da segnalazioni di farmacovigilanza era emerso che i bambini e gli adolescenti che assumevano i più nuovi farmaci antidepressivi presentavano un aumento del rischio di ideazione suicidaria e di suicidio, anche se negli studi clinici esaminati non sono stati riportati casi di suicidio. Non è ancora chiaro se gli antidepressivi contribuiscano all’ideazione suicidaria, ed inducano al suicidio.
L’FDA raccomanda di controllare attentamente i pazienti trattati con i farmaci antidepressivi per il possibile peggioramento della depressione e per l’insorgenza di ideazione suicidaria. Il periodo più a rischio è rappresentato dalle prime fasi di trattamento, o quando vengono modificati i dosaggi dei farmaci. E’ stato inoltre osservato che i pazienti trattati con i farmaci antidepressivi potrebbero manifestare: ansia, agitazione, attacchi di panico, insonnia, irritabilità, ostilità, impulsività, acatisia (grave irrequietezza), ipomania e mania. Particolare attenzione deve essere posta nei confronti dei pazienti che presentano, oltre alla depressione, disturbo bipolare. I farmaci sotto osservazione da parte dell’FDA sono: Citalopram, Fluoxetina, Fluvoxamina, Mirtazapina, Nefazodone, Paroxetina, Sertralina, Escitalopram, e Venlafaxina. Il solo farmaco autorizzato dall’FDA al trattamento dei pazienti d’età inferiore ai 18 anni, affetti da depressione maggiore è la Fluoxetina (Prozac). (FDA 2004 – Xagena).

Gli inibitori del TNF-alfa associati a gravi reazioni avverse.

Il TNF-alfa (Tumor Necrosis Factor) è una proteina prodotta dal sistema immunitario ed è un importante mediatore in molte malattie, tra cui l’artrite infiammatoria e la malattia infiammatoria intestinale. In Australia sono registrati 3 inibitori del TNF-alfa: Infliximab (Remicade) per il trattamento della malattia di Crohn, dell’artrite reumatoide, della spondilite anchilosante; Etanercept (Enbrel) per l’artrite reumatoide, artrite poliarticolare giovanile cronica, artrite psoriasica, spondilite anchilosante; Adalimumab (Humira) per l’artrite reumatoide.
Gli inibitori del TNF-alfa sono associati a diverse reazioni avverse gravi:

- reazioni di ipersensibilità immediate o ritardate;
- gravi infezioni e sepsi;
- recrudescenza di tubercolosi e di altre malattie granulomatose;
- riattivazione dell’epatite B;
- insorgenza di tumori, tra cui linfoma;
- reazioni ematologiche, come pancitopenia ed anemia aplastica;
- autoimmunità, es. lupus farmaco-indotto;
- reazioni al sistema nervoso centrale, tra cui disordini demielinizzanti e convulsioni;
- insufficienza cardiaca di nuova insorgenza o peggioramento dell’insufficienza cardiaca avanzata.

ADRAC (Adverse Drug Reactions Advisory Committee) ha ricevuto 319 segnalazioni riguardanti gli inibitori del TNF-alfa fin dal 2000. I più gravi eventi avversi sono stati: melanoma maligno (3), linfoma (5), tubercolosi (4), polmonite o infezione del tratto respiratorio inferiore (23), sepsi (10), lupus o sindrome lupus-simile (22), anafilassi (9). Dato il loro meccanismo d’azione, è possibile che l’impiego degli inibitori del TNF-alfa possa predisporre i pazienti ad un aumentato rischio di tumori o accelerare il loro sviluppo. Una meta-analisi di studi clinici randomizzati di Infliximab e di Adalimumab nell’artrite reumatoide ha trovato che l’incidenza di tumori nel gruppo dei pazienti trattati con gli inibitori del TNF-alfa è stata dello 0.9% contro lo 0.2% dei pazienti trattati con placebo. Il rischio di tumori è risultato non differente dal placebo con i bassi dosaggi degli inibitori del TNF-alfa, ma superiore di 4 volte con gli alti dosaggi di Infliximab o di Adalimumab. Un aumentato rischio di tumori è stato riportato anche con Etanercept. (Xagena 2007).

Vaccini esavalenti, sorveglianza in Europa.

Hexavac ed Infarix Hexa sono i soli vaccini, autorizzati nell’Unione Europea, in grado di immunizzare contro 6 malattie infettive: difterite, tetano, poliomielite, pertosse, epatite B, infezione da Haemophilus influenzae. Nel corso della riunione del 23-25 aprile 2003 il Comitato Scientifico dell’EMEA, CPMP ( Committee for Proprietary Medicinal Products ) ha esaminato i dati sulla sicurezza dei vaccini esavalenti. Il Comitato ha condotto una dettagliata revisione di 5 casi di morte, non spiegabile, accorsa in bambini entro 24 ore dalla vaccinazione con un vaccino esavalente. Le 5 morti sono avvenute in un periodo di farmacovigilanza post-marketing di 2,5 anni. Durante questo periodo si è stimato che siano state somministrate 8,7 milioni di dosi di vaccino in tutto il mondo, e siano stati vaccinati circa 3 milioni di bambini.
Secondo il CPMP i benefici della vaccinazione possono superare i possibili rischi associati ai vaccini. La causa delle 5 morti non è nota, e sulla base dei dati disponibili, non è possibile stabilire un’associazione con la somministrazione dei vaccini esavalenti. Le morti potrebbero dipendere da: SIDS (Sudden Infant Death Syndrome, nota anche come morte inaspettata del lattante), infezione virale, disturbi metabolici, reazioni allergiche, ostruzione del flusso aereo. In 3 su 5 casi mortali sono state riportate storie familiari di epilessia o convulsioni, ma i dati in possesso al CPMP sono risultati insufficienti ad identificare, come possibile fattore di rischio di morte dopo somministrazione del vaccino esavalente, una storia familiare di epilessia. A partire dal 2004 l’EMEA ha avviato in Europa un Programma di Sorveglianza sui Vaccini Esavalenti. (Xagena 2004).

Sabato, 12 Aprile 2014 15:50

CON LO ZENZERO GLICEMIA SOTTO CONTROLLO.

12-04-2014

Lo zenzero può aiutare a controllare i livelli di zuccheri nel sangue dei pazienti diabetici. Lo afferma uno studio dell'Università di Sidney pubblicato dalla rivista Planta Medica. Lo studio, coordinato da Basil Roufogalis, ha dimostrato che estratti di zenzero riescono ad aumentare la quantità di glucosio assorbita dai muscoli indipendentemente dal tasso di insulina nel sangue: "Questo può aiutare nel controllo dei livelli alti di zuccheri che creano le principali complicazioni nei pazienti diabetici - ha spiegato l'esperto - facendo lavorare le cellule autonomamente dall'insulina". I componenti responsabili dell'effetto sono i gingeroli, delle molecole che si trovano nel fiore dello zenzero. Il farmaco estratto dalla pianta è riuscito, finora solo in laboratorio, a far crescere il glucosio nei muscoli, una capacità che nei pazienti diabetici è resa difficoltosa dai livelli fuori controllo dell'insulina.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22828920

12-04-2014

Cosa c'è di più innocente di una galletta di riso? Difficile innamorarsene per il sapore neutro e la consistenza che sembra quella del polistirolo. In virtù di questo loro volto asciutto e compassato pensavamo che fossero al 100% sane, soprattutto perché si tratta per la maggior parte di prodotti biologici, senza altri ingredienti tranne il riso ed un pò di sale. Ebbene la rivista tedesca Oekotest ha sottoposto al laboratorio 20 marche di gallette di riso, tra cui ben 14 da agricoltura biologica, ribaltando queste convinzioni. Il risultato è allarmante: quasi tutti i prodotti sono contaminati con elementi cancerogeni come l'arsenico, a volte presente in quantità rilevante, e acrilammide, la stessa sostanza che ritroviamo nelle patatine fritte, e che secondo la stessa Efsa, l'Autorità Europea sulla Sicurezza del Cibo, rappresenta una potenziale preoccupazione sanitaria.
Da tempo sappiamo che il riso ha la capacità di assorbire grosse quantità di arsenico, prelevando questa sostanza dai terreni. Nelle gallette però questa concentrazione si mostra particolarmente elevata, con una percentuale di composti inorganici di arsenico che mediamente si attesta sull'80% sulla quantità totale dell'elemento chimico. L'arsenico può provenire da residui di fitofarmaci agricoli, ma può anche essere di origine naturale, soprattutto in paesi del Sud Est Asiatico, dove viene rilasciato dai sedimenti nelle acque di falda a causa delle condizioni del sottosuolo. Purtroppo in Europa non esistono soglie minime imposte per legge, anche se la letteratura scientifica non esprime dubbi sulla tossicità e cancerogenità dell'elemento. Gli esperti consultati dall'autorevole rivista di consumatori tedesca, hanno fissato la soglia massima tollerabile di assunzione in 200 mg per kg di prodotto alimentare. Sorprendentemente uno dei pochi paesi che ha fissato una soglia massima, è la Cina che ha imposto un limite soglia di 150 mg per kg di prodotto, probabilmente a causa della posizione geografica ed il grande consumo di riso. Tornando alle nostre povere gallette gli esperti intervistati espongono forti preoccupazioni anche per l’acrilammide è un composto chimico che si forma negli alimenti, solitamente nei prodotti amidacei, durante la cottura ad alta temperatura (frittura, cottura al forno e alla griglia). Tutte questi valori sono considerati però in funzione del corpo adulto, mentre per i bambini l'esposizione diventa pericolosa a soglie più basse. Tutti i prodotti testati superano questa soglia, ma nella meta delle gallette il residuo risulta particolarmente elevato. Non bisogna poi considerare il rischio di assumere queste sostanze attraverso altri alimenti.
Per l’acrilammide la contaminazione purtroppo non dipende direttamente dal metodo di coltivazione o da fattori ambientali, ma dall'esposizione a temperature elevate. Un fenomeno ampiamente conosciuto ed estendibile ad altri prodotti di largo consumo come caffè, cereali tostati, patatine, pane e biscotti. In seguito ad una raccomandazione dell'Efsa gli Stati membri sono stati invitati a monitorare i livelli di acrilammide per un periodo di tre anni e a presentare all’EFSA i dati ottenuti. Anche in questo caso le quantità rinvenute in laboratorio sopra i 100 mg per kg di prodotto sono state valutate negativamente in ben 18 prodotti su 20. L'ulteriore schiaffo d'immagine agli insapori agglomerati di riso pressato deriva dalla presenza elevata di cadmio in tre prodotti biologici. Il fatto più grave, secondo la rivista, è che tutti questi prodotti vengano sponsorizzati come adatti ai bambini di pochi mesi. La raccomandazione principale, invece, è che non vengano consumati troppo alla leggera.

Sabato, 12 Aprile 2014 14:15

BANANE E BROCCOLI ALLEATI DELL'INTESTINO.

12-04-2014

Banane e broccoli potrebbero presto diventare alleati importanti nella dieta per trattare le infezioni dello stomaco e in particolare il morbo di Crohn, una malattia cronica che provoca l'infiammazione del tratto gastrointestinale o digerente e colpisce una persona ogni 1000. Lo hanno stabilito alcuni ricercatori dell'Università di Liverpool, in seguito ad uno studio, pubblicato sulla rivista Gut, effettuato su cellule coltivate in laboratorio o prelevate da pazienti sottoposti ad intervento chirurgico. I ricercatori hanno analizzato il modo in cui la fibra presente nella verdura e nella frutta influenza la presenza di batteri nocivi nelle cellule intestinali e hanno scoperto che le fibre della banana e dei broccoli, risultano particolarmente benefiche. A patto che si tratti di alimenti naturali e non lavorati, perchè la presenza di stabilizzatori aggiunti nei cibi lavorati industrialmente non solo ridurrebbe l'effetto positivo ma addirittura provocherebbe l'effetto contrario. La ricerca si è concentrata in particolare su alcune cellule presenti nella superficie dei tessuti intestinali, le cellule M, la cui funzione è quella di offrire una protezione all'intestino contro l'attacco dei batteri. Al momento sono in corso studi clinici su 76 pazienti affetti dal morbo di Crohn, per valutare quanto un integratore alimentare a base di queste fibre possa contribuire a mantenere la malattia sotto controllo.

 

http://www.nutraingredients-usa.com/Research/Broccoli-and-banana-fibers-show-Crohn-s-potential-Study?utm_source=copyright&utm_medium=OnSite&utm_campaign=copyright

 

Sabato, 12 Aprile 2014 14:05

IL LETALE INGANNO DEL DIABETE.

12-04-2014

Questo articolo vi farà arrabbiare, gli inganni non fanno piacere, soprattutto quando sono preposti a tenerci ammalati a scopo di lucro, pur essendoci la cura. In questo articolo informazioni su cosa è il diffusissimo diabete di tipo 2, quali patologie da origine, la sua storia nascosta al pubblico e soprattutto la cura che lo guarisce con il 100% di successi e con la guarigione dalle patologie indotte da tale malattia. L’articolo è un po’ lungo, ma vale la pena di leggerlo, dopodichè diffondete questa conoscenza in quanto utilissima. Se siete un diabetico il vostro medico non vi dirà mai che è curabile nella maggior parte dei casi, se solo nominate la parola cura probabilmente si irriterà, in quanto la sua preparazione medica contempla solo la parola trattamento, per lui la parola cura non esiste. Il diabete nella sua forma epidemica moderna è curabile da almeno 40 anni. Nel 2001 negli USA sono morti 934.550 per sintomi fuori controllo di tale malattia. Il vostro medico inoltre non vi dirà che un tempo gli infarti, sia ischemici che emorragici, i colpi apoplettici dovuti a neuropatie, gli eventi coronarici sia ischemici che emorragici, obesità, arteriosclerosi, alta pressione, alti livelli di colesterolo e trigliceridi, impotenza, la retinopatia, l’insufficienza renale ed epatica, la sindrome policistica ovarico, alti livelli sanguigni di zucchero, la candidosi sistemica, un compromesso metabolismo dei carboidrati e/o dei grassi, difficoltà di cicatrizzazione, neuropatie periferiche, nonché altrettanti disordini epidemici dei giorni nostri, venivano spesso considerati niente altro che sintomi del diabete, e curati curando il diabete di tipo 2. Se vi ammalate di diabete e vi affidate al trattamento medico tradizionale prima o poi con il peggioramento della malattia sperimenterete uno o più dei suoi sintomi. Attualmente è prassi comune fare riferimento a tali sintomatologie come fossero affezioni indipendenti e separabili, a cui corrispondono trattamenti separati e non collegati tra di loro, somministrati da specialisti in concorrenza fra di loro. E’ vero che molti di questi sintomi possono derivare, come talvolta capita, da altre cause, ad ogni modo è altrettanto vero che tale aspetto è stato impiegato per giustificare inefficaci e costosi trattamenti dei sintomi in questione. Il diabete di tipo 2 è curabile, una volta terminato di leggere il presente articolo ve ne sarete resi conto. Attualmente l’industria del diabete rappresenta una cospicua comunità, che nel corso degli anni è riuscita a mettere a tacere in modo esemplare le voci contrastanti che cercano di evidenziare la frode che sta alla base della moderna cura della malattia che è diventata quasi una religione e che dipende fortemente dalla fede dei suoi credenti tale da rendere quasi blasfema la sola ipotesi che l’affabile medico, nella maggioranza dei casi è solo un ciarlatano e un truffatore, nella maggior parte dei casi costui non ha mai curato un solo caso di diabete in tutta la sua carriera. L’influenza politica e finanziaria di questa comunità medica ha sovvertito la realtà delle cose e domina l’intero settore controllando virtualmente in tutto e per tutto ogni documento pubblicato sull’argomento diabete. Se mai le persone verranno a conoscenza della cura del diabete che esiste da 40 anni, l’intero settore crolla, ma è pura utopia il pensarlo. Da oltre 40 anni la ricerca medica dimostra coerentemente e con sempre maggiore chiarezza che il diabete è una malattia degenerativa provocata direttamente da forniture alimentari industriali improntate al profitto piuttosto che alla salute.

BREVE STORIA DEL DIABETE

Nel 1922 i tre premi Nobel canadesi, Banting, Best e Macleod riuscirono a salvare la vita ad una giovane con una iniezione di insulina, un nuovo farmaco prodigio. Fu solo nel 1933 che in un documento pubblicato nell’America journal of medical Science, cominciarono ad emergere notizie relative ad una nuova forma di diabete che non reagiva al nuovo farmaco prodigio e ancora peggio a volte la terapia con insulina causava la morte del paziente. Questa nuova malattia divenne nota come “diabete resistente all’insulina” , in quanto presentava l’elevato tasso di zucchero tipico del diabete, ma reagiva scarsamente alla terapia insulinica. Negli USA agli inizi del 900 aveva un’incidenza pro capite pari allo 0,0028%, nel 1933 si impenno del 1.000%, sino a diventare negli anni 90 un’affezione sotto vari pseudonimi tale da rovinare la salute di oltre la metà della popolazione statunitense inabilitandone il 20%. E’ evidente che c’è qualcosa che ha provocato tale impennata della patologia.
Nel 1950 la comunità medica, dopo alcuni test, rivelarono che questa nuova malattia non era il classico diabete, ma era caratterizzata da livelli di insulina sufficienti, spesso eccessivi, il problema era che l’insulina non riduceva il tasso di zucchero nel sangue. Se le intuizioni dietetiche dei precedenti 20 anni e sino agli anni 60 fossero state prese in considerazione, il diabete sarebbe stato curabile e non semplicemente controllabile. Invece nel 1950 è iniziata la ricerca di un altro farmaco prodigioso. Questo farmaco come tutti i farmaci doveva essere brevettabile, ovvero non una medicina naturale, in quanto queste non sono brevettabili e molto remunerativo. Sarebbero state necessarie approvazioni obbligatorie da parte delle autorità sanitarie. I test richiesti per tali autorizzazioni dovevano essere straordinariamente costosi per evitare che altri farmaci non autorizzati (naturali) diventassero competitivi. Questa è l’origine del classico protocollo medico relativo al “trattamento dei sintomi”, nessuno guarisce, solo liberazione temporanea dei sintomi. Inoltre i farmaci naturali che effettivamente curavano il diabete (e altre malattie), avrebbero dovuto essere tolti dalla circolazione, incarcerando i loro propugnatori in quanto ciarlatani. Spesso le sostanze naturali hanno realmente curato la malattia, e questo è il motivo per cui si è fatto e si fa tuttora ricorso alla forza della legge per estromettere dal mercato farmaci naturali, spesso superiori.
Molte malattie degenerative possono essere ricondotte ad un consistente collasso del sistema endocrino, fenomeno ben noto ai medici degli anni 30 come diabete insulino-resistente. Questo fondamentale disturbo è conosciuto come un disordine del sistema di controllo dello zucchero sanguigno determinato da grassi e oli malamente lavorati. Grassi e oli non sono tutti uguali. Alcuni sono sani e salutari, molti altri sono dannosi. Sotto il profilo della salute la distinzione non riguarda quelli saturi e quelli insaturi, come erroneamente vuole fare credere l’industria che li produce. Nell’ambito della salute la distinzione va fatta tra naturale e manipolato.

LA NATURA DELLA MALATTIA

Il diabete viene tipicamente diagnosticato come l’incapacità dell’organismo di metabolizzare adeguatamente i carboidrati, il suo sintomo distintivo è un elevato livello di glucosio nel sangue. Il diabete di tipo 1 deriva da un’insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas, mentre il diabete di tipo 2 da insulina inefficace. In entrambi i tipi il livello di glucosio nel sangue resta elevato. L’insulina inefficace non differisce da quella efficace, la sua inefficacia si riferisce all’incapacità della popolazione cellulare di reagire ad essa. Oggi data la maggiore conoscenza di questi processi sembrerebbe più appropriato definire il diabete di tipo 2 in quanto fondamentale incapacità dell’organismo di metabolizzare grassi e oli, incapacità che determina una perdita di efficacia dell’insulina e il conseguente mancato metabolismo dei carboidrati. Ogni cellula si trova nell’incapacità di trasportare il glucosio dal sangue al proprio interno, il glucosio quindi rimane nel sangue, oppure si accumula come grasso corporeo o glicogeno, oppure viene espulso dalle urine. Sembra che quando l’insulina si lega ad un recettore della membrana cellulare esso dia inizio ad una complessa cascata di reazioni biochimiche all’interno della cellula, ciò fa sì che trasportatori del glucosio di una certa classe, noti come molecole GLUT4, abbandonino la propria area di sosta entro la cellula e si trasferiscono nella superficie interna della membrana cellulare del plasmocita. Una volta nella membrana, questi migrano verso specifiche aree della membrana stessa denominate domini caveolari dove in virtù di un’altra serie di reazioni biochimiche, individuano e agganciano molecole di glucosio, che poi trasportano all’interno della cellula tramite un processo chiamato endocitosi. All’interno della cellula questo glucosio viene quindi consumato dai mitocondri come carburante per produrre energia destinata ad alimentare l’attività cellulare, così questi trasportatori GLUT4 abbassano il glucosio nel flusso sanguigno trasportandolo all’esterno di quest’ultimo e dentro tutte le cellule dell’organismo. Molte molecole implicate in questi percorsi mediati da glucosio sono lipidi, vale a dire acidi grassi, in particolare omega 3. Quando a causa del nostro regime alimentare questi acidi grassi cis sono costantemente assenti, acidi trans e acidi grassi saturi a catena media e breve prendono il loro posto nella membrana cellulare; tali sostituzioni rendono la membrana più rigida ed inibiscono il meccanismo di trasporto del glucosio, e come conseguenza il glucosio nel flusso sanguigno resta elevato. In altre parti dell’organismo il pancreas secerne insulina in eccesso, il fegato produce grassi dallo zucchero in eccesso, non vi è sufficiente energia cellulare per l’attività dell’organismo e l’intero sistema endocrino risulta alterato, infine si verifica un’insufficienza pancreatica, il peso corporeo cala molto e la crisi precipita.

TRATTAMENTO MEDICO CONVENZIONALE

Il moderno trattamento medico ortodosso prevede la somministrazione di agenti ipoglicemici orali che rientrano in 5 classificazioni o insulina.
Biguanidi, inibitori della glucosidase, meglitinidi, sulfoniluree, tiazolidinetdioni. Alcuni stimolano la produzione di insulina, ampiamente ignorando il fatto che un elevato livello di insulina sia dannoso quasi quanto un elevato livello di glucosio, altri sono famosi per provocare il cancro al fegato.

INSULINA

Oggi si prescrive l’insulina per entrambi i tipi di diabete tipo 1 e tipo 2. L’insulina sostituisce quella che l’organismo non produce più. Questo trattamento per quanto necessario per preservare la vita ai diabetici di tipo 1 , è tuttavia assai discutibile quando somministrato ai diabetici di tipo 2. E’ importante sottolineare che né l’insulina né alcuno di questi agenti ipoglicemici orali esercita alcuna azione terapeutica su qualsivoglia tipo di diabete. Nessuna di queste strategie è progettata per normalizzare l’assorbimento cellulare di glucosio da parte delle cellule che ne abbisognano per alimentare la propria attività. La prognosi con questo trattamento ortodosso è crescente invalidità e morte prematura, determinate da infarto o insufficienza renale, oppure dal collasso di qualche altro organo vitale.

DIABETE DI TIPO 1: TERAPIE ALTERNATIVE

Per tale patologia è ora disponibile una metodologia di cura alternativa, elaborata nei moderni ospedali di Madras in India, già sottoposta a rigorosi studi a doppio cieco per attestarne l’efficacia, essa verte sul ripristino della normale funzione delle cellule beta del pancreas, di modo che tale organo sia nuovamente in grado di produrre insulina così come dovrebbe. Questo approccio si è apparentemente dimostrato capace di curare il diabete di tipo 1 in oltre il 60% dei soggetti. Per le ragioni economiche esaminate questa metodologia ha scarse probabilità di fare la sua comparsa in occidente, in quanto curando definitivamente mina i lucrosi affari dell’industria del diabete.

TERAPIE MEDICHE ALTERNATIVE CHE FUNZIONANO E GUARISCONO IL DIABETE DI TIPO 2


Lo scopo di qualsiasi efficace programma alternativo è quello di riparare e ripristinare il meccanismo di controllo sangue-zucchero proprio dell’organismo, è il suo funzionamento compromesso che con il tempo determina direttamente tutti i numerosi sintomi debilitanti, che rendono il trattamento ortodosso così economicamente redditizio. Per quanto riguarda il diabete di tipo 2, le fasi in programma sono.

1. Riparare il sistema di controllo sangue-zucchero compromesso.

Ciò viene realizzato semplicemente sostituendo grassi ed oli sani, salutari e puri al mix trans-isomero (olio di semi) dall’aspetto puro ma in realtà tossico, presente in allettanti contenitori colorati sugli scaffali dei supermercati. Consumare solo olio di lino, olio di pesce ed occasionalmente olio di fegato di merluzzo, sino a quando lo zucchero sanguigno non inizia a stabilizzarsi; dopodichè aggiungere oli sani come: burro, olio di cocco, olio di oliva, e grassi animali puri. Leggere le etichette e rifiutarsi di assumere economici oli di scarsa qualità quando sono presenti negli alimenti lavorati o nei menù dei ristoranti. I diabetici presentano una carenza cronica di minerali, quindi è necessario che aggiungano alla propria dieta integratori minerali ad ampio spettro e di buona qualità.

2. Controllare manualmente il rapporto sangue-zucchero durante il ciclo di recupero.

Sotto supervisione medica, interrompere gradualmente l’assunzione di tutti gli agenti ipoglicemici orali e di tutti i farmaci supplementari somministrati per contrastare gli effetti collaterali. Sviluppare un controllo naturale del sangue-zucchero tramite l’impiego di comprese glicemiche, il consumo di pasti leggeri e frequenti (comprendenti alimenti ricchi di fibre), regolare esercizio fisico dopo i pasti, la totale astensione da tutti gli zuccheri. Evitare il consumo di alcol sino a quando lo zucchero sanguigno non sia rientrato stabilmente nei parametri normali. Registrare i valori tramite un misuratore di glucosio ad ago, annotare su un diario medico tutto quello che si fa.

3. Ripristinare un adeguato equilibrio di grassi ed oli salutari allorquando il meccanismo di controllo sangue-zucchero funziona nuovamente.

Eliminare in modo permanente dalla dieta tutti i grassi e oli economici, tossici e di scarsa qualità, nonché gli alimenti lavorati e i piatti dei ristoranti che li contengono. Quando il meccanismo di controllo del sangue-zucchero riprende a funzionare correttamente, integrare gradualmente la dieta con ulteriori alimenti sani. Controllare gli effetti di questi ultimi monitorando i livelli di zucchero sanguigno con l’apposito attrezzo ad ago. Ricordarsi di registrare tutto.

4. Continuare il programma sino a quando non siano ripristinati anche i valori normali dell’insulina.

Una volta che i livelli di zucchero saranno rientrati nella gamma ordinaria, il pancreas smetterà gradualmente di produrre insulina in eccesso, Questo processo richiede un periodo un po’ più lungo e lo si può testare facendo inviare dal vostro medico un campione del vostro sangue ad un laboratorio di analisi per determinare l’insulina nel siero. Una buona prassi è di attendere un paio di mesi dopo che il controllo dello zucchero sanguigno si è ripristinato.

5. Riparare separatamente i danni collaterali provocati dalla malattia.

I problemi vascolari determinati da un elevato livello cronico di glucosio generalmente si risolveranno da sé senza sforzo cosciente. Gli effetti della retinopatia e della neuropatia periferica, solitamente si riparano da sé. I danni ai reni di solito si riparano da sé. I danni vascolari ed alle arterie determinati da anni di elevato tasso di zucchero e insulina, regrediranno lentamente grazie ad una dieta appropriata e sana, tuttavia ripulire le arterie in questo modo può richiedere molti anni. Il danno alle arterie può essere corretto molto più velocemente ricorrendo ad una terapia di chelazione intravenosa, che nell’80% dei casi si sistema in sei mesi. Ovviamente non aspettatevi che il vostro medico per ovvi motivi la approvi, in particolar modo se è uno specialista in cardiologia.

6. Tempi di recupero.

La prognosi solitamente prevede un rapido recupero dalla malattia ed il ripristino di un normale stato di salute e di energia nell’arco di alcuni mesi, un anno o anche più. Il tempo richiesto dipende da quanto a lungo si è permesso alla malattia di svilupparsi.
Per chi interviene precocemente i tempi di recupero sono di alcuni mesi o anche meno. Per coloro che soffrono della malattia da molti anni, i tempi di recupero potrebbero estendersi ad un anno o anche più.

 

Sabato, 12 Aprile 2014 09:39

OGM: I RISCHI DIMOSTRATI.

12-04-2014

Mentre in Italia si semina illegalmente il mais geneticamente modificato di fronte all'indifferenza e all'immobilismo dei più, arrivano dati allarmanti sulle coltivazioni ogm da uno studio russo. Lo studio indipendente è stato prodotto in collaborazione con il National Association for Gene Security and the Institute of Ecological and Evolutional Problems. Il team di ricercatori russi, guidati dal biologo Alexey V. Surov, dell’Institute of ecology and evolution of the Russian Academy of Sciences, ha infatti concluso uno studio sui criceti alimentati con soia ogm e i risultati sono estremamente preoccupanti: aumenta la mortalità dei piccoli e a partire dalla terza generazione gli animali diventano sterili. Spiega Surov: “Abbiamo suddiviso i criceti in quattro gruppi e messi a coppie nelle gabiette. Il primo gruppo è stato nutrito con soia non OGM trovata con grande difficoltà in Serbia, dato che il 95% della soia prodotta nel mondo è OGM; il secondo solo con soia OGM; il terzo solo con un pò di mangimi OGM e cibo tradizionale; il quarto con una notevole dose di cibo OGM e solo un pò di cibo tradizionale. Abbiamo monitorato il loro comportamento, l’aumento di peso e accoppiamenti, gravidanze e parti. All’inizio tutto è andato liscio. Tuttavia, abbiamo notato un effetto molto grave quando abbiamo iniziato a nutrire la seconda generazione di criceti senza modificare le abitudini per ciascun gruppo di provenienza. Nelle coppie nutrite solo con OGM il tasso di crescita è stato più lento così come più lenta è stata la maturazione sessuale. Alla terza generazione di criceti nutriti con OGM non ci sono state più gravidanze”. Altra sorpresa per gli scienziati è stata la crescita di peli all’interno della bocca dei criceti di terza generazione nutriti con i soli OGM. "Non è chiaro perché ciò sia accaduto, poiché viene detto che gli effetti degli OGM possono essere neutralizzati dalla sospensione di questi alimenti", ha concluso Surov.

 

11-04-2014

L'oggettività del metodo scientifico sembra essere stata dirottata dalle corporazioni che spesso pagano gli scienziati e i ricercatori per supportare i loro prodotti, così come i politici che si muovono attraverso la porta girevole tra il settore pubblico e privato. Ancor peggio quando alcune agenzie per la protezione del consumatore sono complici. La fiducia dei consumatori negli studi scientifici e nella supervisione federale è stata violata a favore del profitto in maniera che i prodotti vengano introdotti sul mercato con uno standard di sicurezza molto ridotto. Le sostanze chimiche di sintesi che troviamo quotidianamente nei nostri alimenti, nell'acqua e nel nostro ambiente circostante stanno aumentando dimostrandosi disastrose alla nostra salute mentale e fisica. Potrebbero essere scritti interi volumi - quindi sono stati scritti - sia dagli esperti della medicina ufficiale che alternativa che documentano i giochi di prestigio che hanno raggirato i consumatori e compromesso la nostra salute. Le categorie sottostanti sono da considerare come una approfondita investigazione che vale come esempio per cosa dobbiamo affrontare come specie continuamente bombardata da queste sostanze chimiche.

ALIMENTI GENETICAMENTE MODIFICATI

La Monsanto esordì come l'industria chimica che portò nel mondo un veleno come “l'Agent Orange” e il “Roundup”. Questi agenti chimici sono oggi meglio conosciuti per il loro utilizzo nella coltivazione degli alimenti geneticamente modificati possedendo quasi il 90% dei prodotti modificati come il mais, la soia e il cotone. Uno studio indipendente sui "Frankenfood" li ha associati al collasso degli organi interni e un recente studio condotto in Russia ha riscontrato la quasi totale sterilità nei criceti di terza generazione alimentati con soia OGM. Nonostante questi e molti altri allarmi sui rischi riguardanti la salute riteniamo molto difficile che l'FDA (controllata dalla Monsanto) terrà a freno la produzione degli OGM fino a che gli studi condotti dall'USDA sulla gestione dei rischi avrà 3 milioni di dollari a sua disposizione. Naturalmente gli studi condotti dagli industriali mostrano che gli effetti degli OGM sulla salute umana sono "trascurabili".

ADDITIVI ALIMENTARI

Quando molti di noi pensano agli additivi alimentari pericolosi pensano al Glutammato Monosodico (MSG) che è ancora presente in moltissimi alimenti industriali ma sfortunatamente l'MSG sembra essere il veleno "meno pericoloso" che si trova nei nostri alimenti. Nel 2008 venne trovata la melamina nel latte in polvere e in alcuni prodotti provenienti dalla Cina. L'FDA dichiarò l'innocuità della stessa nonostante si ammalarono migliaia di persone. Il pericolo degli additivi alimentari è presente quasi in tutti gli alimenti anche con i coloranti più diffusi come il Red 40, Yellow 5 e Yellow 6 che sono stati associati all'insorgenza di cancro. Recentemente 41.730 kg di pollo congelato sono stati ritirati dal mercato perché contenevano dei "pezzi di plastica blu", mentre le Chicken McNuggets della McDonald contenevano dei pericolosi agenti chimici . Infatti, alcuni ricercatori hanno stimato che il pollo che mangiamo oggi è talmente pieno di sostanze chimiche che contiene solamente il 51% di carne.

FLUORO

Non tutto il fluoro è cattivo, come quello promosso dai dentisti e aggiunto alla nostra acqua e alimenti. Il fluoruro di calcio è un minerale naturale, mentre la sua controparte sintetica, il fluoruro di sodio (silicofluoride) è un pericoloso sottoprodotto di scarto industriale ottenuto durante la produzione di fertilizzanti. La sua storia passata include l'utilizzo brevettato come veleno per topi ed insetticida. Ci sono molti studi a cieco e doppio-cieco che mostrano come il fluoruro di sodio viene accumulato dal nostro organismo portando allergie, disordini gastrointestinali, indebolimento delle ossa, cancro e problemi neurologici. In questo caso, un gruppo di scienziati ha realizzato un studio (white paper ) condannando la fluorizzazione delle acque. Comunque, il fluoro, essendo un prodotto di scarto molto pericoloso il suo smaltimento è molto costoso. Forse potrebbe essere uno dei motivi per i quali questo inquinante, più tossico del piombo e pericoloso quanto l'arsenico, è stato utilizzato per l'utilizzo umano.

MERCURIO

E' un metallo pesante molto pericoloso nella sua forma naturale, il mercurio vivo, ma molto di più come neurotossina, il metilmercurio, rilasciato nell'ambiente a causa delle attività umane. Il mercurio danneggia il sistema nervoso, soprattutto quello non ancora formato dei neonati, sia nella sua forma organica che inorganica. Riesce a penetrare in tutte le cellule vive del corpo umano ed è stato documentato soprattutto per l'aumento del rischio dell'autismo. Questo rimette in discussione l'uso del mercurio nelle amalgame dentali, i vaccini e tutto quelle che contiene sciroppo di fruttosio di mais, molto utilizzato nella dieta americana, inclusi i bambini. Ma la Corn Refiners Association difende questo inquinante che è pericoloso ad ogni livello.

ASPARTAME

L'aspartame il dolcificante artificiale per antonomasia, introdotto nel mercato nel 1981 dal Commissario dell'FDA Arthur Hulla Hayes, ignorando i suggerimenti del comitato scientifico e le preoccupazioni dei consumatori. L'aspartame è una neurotossina che interagisce con gli organismi viventi nella stessa maniera dei farmaci, producendo una larga fascia di problematiche salutistiche, disordini e sindromi. Ma chi ha eletto questo commissario che legiferò andando contro la commissione e i consumatori? Donald Rumsfeld, produttore dell'Aspartame. Rumsfeld faceva parte della squadra di transizione di Reagan e il giorno successivo al suo insediamento, elesse il nuovo Commissario dell'FDA per poter difendere i suoi affari con uno dei più eclatanti casi di "profitto contro sicurezza" mai registrato nella storia . L'aspartame è oggi quasi onnipresente , nascondendosi dietro i prodotti "light" e "senza zucchero" e più in generale negli alimenti, bevande, farmaci e prodotti per i bambini. Recentemente è stato rinominato nel più gentile e suadente "AminoSweet".

IGIENE PERSONALE E PRODOTTI COSMETICI

Ogni giorno i prodotti utilizzati per la pulizia della casa e per la cosmetica vengono applicati direttamente sulla pelle, assorbiti tramite cuoio capelluto e inalati. La "STORIA DEI COSMETICI" è un video che racconta la storia di questa industria e le sue continue violazioni delle leggi e della complicità di gruppi "per la sicurezza pubblica" raccontando in realtà solamente metà della storia. La lista dei prodotti ad uso comune e i loro componenti chimici è enciclopedica. La somma totale della schiacciante presenza di questi chimici è stata associata a quasi tutte le allergie, le infezioni croniche e le malattie conosciute dall'uomo. Recentemente, i prodotti utilizzati per la pulizia della casa sono stati associati al cancro al seno e all'ADHD nei bambini.

INQUINANTI AEROTRASPORTATI

In un articolo della NASA intitolato "Gli inquinanti aerotrasportati non hanno confini" è stato stabilito che "Qualsiasi sostanza introdotta nell'atmosfera è potenzialmente in grado di girare tutta la terra". Le correnti d'aria collegano tutto e tutti. C'e' una categoria di inquinanti aerotrasportati che rimane classificata tra le teorie cospirative nonostante l'incredibile numero di documenti non classificati resi disponibili nel 1977 da un'udienza dal senato: "Aerosol chimici (scie chimiche) da velivoli commercial e privati. Ammissioni recenti di alcuni pubblici ufficiali hanno rafforzato il caso. Le ricadute di materiali da queste scie chimiche sono stati testate e hanno mostrato livelli molto alti di bario e alluminio. Interessante la nota con la quale la Monsanto ha annunciato lo sviluppo e l'introduzione di un nuovo gene resistente all'alluminio. La questione scie chimiche può sembrare mera paranoia, ma c'e' un esempio corrente che è innegabile: il caso Corexit spruzzato nel Golfo del Messico. Questo processo può anche essere associato alla semina dei campi che è una pratica che esiste da più di 100 anni. Anche le guerre in giro per il mondo sembrano influenzare la qualità globale dell'aria, come le munizioni militari e l'uranio impoverito che sono entrati nella parte alta dell'atmosfera, diffondendosi così in tutto il pianeta. Gli effetti osservabili dell'uranio impoverito sono tutt'altro che confortevoli . In generale, l'inquinamento atmosferico è stato associato alle allergie, alle mutazioni genetiche e all'infertilità. Tutto questo porta ad una gestione scientifica, governativa e medica della salute e dei diritti dell'individuo. E' ironico (o una coincidenza) che quando ci si ammala a causa di un prodotto chimico riportato in questo articolo, la medicina ufficiale punta a trattare il disturbo provocato con ulteriori prodotti chimici. Per di più alcuni personaggi che ricoprono alte cariche accademiche o di governo come John P. Holdren, l'attuale capo scientifico della Casa Bianca, ha invocato il controllo della popolazione tramite "particelle inquinanti". La visione dell'umanità di Holdren potrebbe far riflettere sull'avvelenamento intenzionale del nostro ambiente.

11-04-2015

Il Parkinson inizia dalle cellule nervose dell'intestino per poi migrare nel sistema nervoso centrale. La causa sarebbero i pesticidi, tra cui il rotenone. La teoria è di un giovane ricercatore spagnolo, Francisco "Paco" Pan-Montojo Puga, che lavora in Germania, all'Università di Dresda, in un progetto coordinato dal prestigioso Max Planck Institute. "I pesticidi che ingeriamo ed il Parkinson sono collegati: lo abbiamo potuto dimostrare nei topi" spiega Paco. "Appena un mese e mezzo dopo aver somministrato il pesticida, iniziano a manifestarsi negli animali i primi sintomi. Abbiamo ottenuto per la prima volta un modello animale che riproduce il Parkinson dal principio fino alla comparsa dei sintomi motori (come il classico tremore). Quando questo compare negli esseri umani, il male progredisce in modo accelerato e inarrestabile.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20098733

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