Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

Martedì, 18 Marzo 2014 16:33

LE TEORIE MODERNE

Il rapporto tra gruppo sanguigno e carattere è stato oggetto di ricerca sin dagli anni Venti, quando un professore di psicologia di nome Takeji Furukawa prese a studiare se il gruppo sanguigno potesse diventare in qualche modo un indicatore traducibile in caratteristiche psicologiche. Furukawa pubblicò parte dei suoi lavori all’inizio degli anni Trenta nel “Journal of Applied Psychology” tedesco e spinse un buon numero di psicologi europei ad avviare anch’essi un esame delle correlazioni esistenti tra gruppo sanguigno e carattere. Malgrado questi primi sforzi, il rapporto tra gruppo sanguigno e personalità non conquistò un’attenzione rilevante fino agli anni Settanta, quando un giornalista di nome Masahiko Nomi da solo si impegnò a diffondere l’idea che il sistema dei gruppi sanguigni AB0 potesse rappresentare la chiave d’accesso al mistero della personalità. Il libro di Nomi, “Ketsueki de wakaru aisho” (Ciò che i gruppi sanguigni ci rivelano sulla compatibilità), conobbe in Giappone uno straordinario successo che dura ancora ai nostri giorni, essendo arrivato alla duecentoquarantesima ristampa. Molte delle schematizzazioni di Nomi si basano semplicemente sull’osservazione di migliaia di individui, condotta spesso per periodi prolungati. Anche se il suo metodo probabilmente non soddisfaceva criteri scientifici rigorosi, i suoi risultati furono sicuramente significativi: quando sono coerenti, le osservazioni possono mettere in luce tendenze chiare e razionali. Nel 1997, Peter Constantine pubblicò “What’s Your Type?”, un libro che affrontava il tema del rapporto tra gruppo sanguigno e personalità. Pur rendendo omaggio alle intuizioni di Nomi, la visione della personalità tratteggiata da Constantine sembra ispirarsi maggiormente ai lavori degli psicologi europei degli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta. Tratti in gran parte dai lavori della psicologa francese Lèone Bourdel e dello specialista svizzero Fritz Schaer, i profili delle personalità legate ai gruppi sanguigni delineati da Constantine nella maggior parte dei casi sembrano in buona sintonia con quelli di Nomi. Ma ci sono anche casi in cui si differenziano nettamente. Nomi descriveva il gruppo B come un pensatore non convenzionale e non troppo ambizioso, mentre Constantine classifica gli individui di gruppo B come razionali, equilibrati, pragmatici e accaniti organizzatori, con una forte spinta per il raggiungimento degli obiettivi. Sia Nomi, sia Constantine li definiscono “individualisti”. Nomi e Constantine concordano poi che il gruppo 0 è estroverso, specialmente riferendone entrambi la tendenza ad esprimere chiaramente il proprio parere. Convengono anche che il gruppo A è più probabilmente introverso e fortemente sensibile all’opinione degli altri, quantunque Constantine lo consideri più riservato e calmo di quanto Nomi sembri suggerire. Constantine descrive il gruppo AB come un equilibrio di introversione ed estroversione, in sostanza una positiva miscela di caratteristiche contrapposte. Nomi considera invece l’impasto un pò meno equilibrato, raffigurandolo capace di adattarsi bene ai rapporti umani ma in generale “interiormente emotivo”, con pulsioni di distacco dalla società. Nel complesso, le caratterizzazioni di Nomi e Constantine sono in realtà abbastanza simili. Le peculiarità più convergenti annotate da entrambi sono la tendenza all’estroversione nel gruppo 0 e all’introversione nel gruppo A. Le prime analisi veramente scientifiche del legame tra gruppi sanguigni e personalità furono il frutto del lavoro di due dei maggiori psicologi del ventesimo secolo, Raymond Cattell e Hans Eysenck. L’opera di Cattell si concentrò sull’esame delle differenze individuali nelle capacità razionali, nella personalità e nella motivazione. E’ soprattutto noto per i suoi 16 fattori della personalità (16PF), uno degli strumenti di valutazione della personalità più utilizzati e apprezzati in tutto il mondo. Cattell condusse due studi sui gruppi sanguigni utilizzando i suoi 16PF nel 1964 e nel 1980: suddivise un campione di 323 australiani di razza bianca in diciassette sistemi genetici e ventuno variabili psicologiche, compresi i gruppi sanguigni. Tra l’altro, Cattell trovò che i soggetti appartenenti al gruppo AB erano nettamente più autosufficienti e indipendenti di quelli dei gruppi 0, A o B, mentre le persone di gruppo A erano più portate a soffrire di gravi stati ansiosi rispetto a quelle di gruppo 0. Le sue scoperte erano perfettamente allineate con quelle di altri studi su stress e malattie mentali. Eysenck, psicologo tedesco e professore di psicologia all’Università di Londra, fu tra i primi a sostenere che i fattori genetici svolgessero un ruolo importante nel determinare le differenze psicologiche tra gli individui. Il suo contributo più rilevante è la sua teoria della personalità, nota come sistema PEN (Psicoticismo, Estroversione e Neuroticismo). Secondo Eysenck, queste variabili sono il risultato di preferenze fisiologiche e chimiche. Per esempio, gli introversi mostrano un’attività più intensa nell’anello cortico-reticolare del cervello e quindi sono cronicamente più eccitabili degli estroversi a livello della corteccia cerebrale. La conseguenza è che in questi individui l’affollamento e il rumore possono provocare rapidamente un sovrappeso sensoriale. Eysenck effettuò anche uno studio comparativo delle caratteristiche della personalità in differenti nazionalità, riuscendo a tracciare distinzioni tra i gruppi sanguigni in certe popolazioni. Per farlo, utilizzò alcuni dei suoi studi precedenti, che mostravano l’esistenza di differenze significative nella frequenza di determinati gruppi sanguigni tra europei introversi ed estroversi e tra individui fortemente emotivi e persone tendenzialmente più rilassate. I suoi risultati dimostrarono che il comportamento emotivo era nettamente più comune nel gruppo B che nel gruppo A, mentre l’introversione era più diffusa nel gruppo AB che negli altri gruppi sanguigni. Eysenck esaminò campioni di due popolazioni, una inglese e l’altra giapponese. Poichè studi precedenti avevano indicato che i giapponesi erano più introversi e più neurotici degli inglesi, egli previde che tra i giapponesi si sarebbero trovate percentuali maggiori di individui di gruppo sanguigno AB e minori percentuali dei gruppi A e B. L’ipotesi fu confermata dalla semplice analisi dei dati disponibili sulle frequenze dei gruppi sanguigni nei due paesi.

Martedì, 18 Marzo 2014 16:32

TEORIE SULLA PERSONALITA’

L’idea che certi tratti, modi di fare, caratteristiche emozionali e scelte di vita possano essere nascoste nel nostro codice genetico è in genere ben accetta, sebbene non ci siano i mezzi per misurare scientificamente questo tipo di ereditarietà. Non è stato infatti identificato (per ora) alcun gene della personalità. Qualcuno potrebbe pensare che il nostro comportamento è legato al modo in cui siamo stati allevati piuttosto che a fattori di tipo ereditario. Ma forse sono in gioco entrambi gli aspetti. Ecco cosa racconta Peter D’Adamo a proposito della correlazione tra gruppi sanguigni e personalità: “Recentemente, Beverly, mia paziente da molto tempo, ha accompagnato in ambulatorio sua figlia. Prima di questa visita, mi aveva raccontato di aver avuto una figlia quando era nubile e molto giovane, e di essere stata pertanto costretta a darla in adozione. Per trent’anni Beverly non ne aveva più avuto notizie, fino al giorno in cui, andando ad aprire la porta, si trovò di fronte a una giovane donna il cui volto aveva qualcosa di familiare. Sua figlia era riuscita a trovarla. Appresi che era stata allevata sulla West Coast, in un ambiente molto diverso da quello in cui era vissuta la madre naturale. Tuttavia, osservando madre e figlia insieme, rimasi letteralmente di stucco. Non ci potevano essere dubbi: bastava un’occhiata per capire il rapporto di parentela che le legava. Avevano esattamente gli stessi atteggiamenti, lo stesso accento (anche se Beverly era di New York e la figlia veniva dalla California), e sembravano anche condividere il medesimo tipo di umorismo. Ma c’era di più: la figlia di Beverly aveva scelto la stessa professione della madre. Entrambe, infatti, erano manager aziendali e ricoprivano la carica di direttrici del personale. Se mai c’era una correlazione tra genetica e personalità, era proprio qui, davanti ai miei occhi”. Questo racconto è molto interessante, ma ovviamente, questa correlazione non è scientifica, come non lo sono neanche le ricerche condotte per stabilire un legame tra aspetti della personalità e gruppi sanguigni. Ma questa possibilità ci affascina perchè è ragionevole supporre l’esistenza di una relazione causale tra ciò che succede a livello cellulare e le nostre tendenze fisiche, mentali ed emozionali, come espressione del nostro gruppo sanguigno. L’impatto dell’evoluzione sul sistema immunitario e su quello digestivo ha portato allo sviluppo dei diversi gruppi sanguigni. Cambiamenti così profondi non potevano non interessare anche le funzioni mentali e l’emotività, favorendo la comparsa di modelli comportamentali e psicologici molto ben differenziati. Ciascun gruppo sanguigno ha dovuto intraprendere in tempi assai remoti un’aspra battaglia per poter sopravvivere. Il solitario tipo 0, per esempio, sarebbe potuto scomparire nella società ordinata e cooperativa più consona al tipo A. Certo, si è adattato, ma non c’è da meravigliarsi se qualche tratto del comportamento primitivo si annida ancora oggi nel profondo della sua psiche. L’esistenza di un legame tra personalità e gruppo sanguigno viene tenuta in grande considerazione dai giapponesi. Chiamata “ketsu-eki-gata”, questo tipo di analisi viene utilizzata da manager aziendali per selezionare il personale, dai ricercatori di mercato per studiare gli orientamenti dei consumatori, dalla gente comune per scegliere gli amici, i fidanzati e il coniuge. Distributori automatici per l’analisi del gruppo sanguigno sono dislocati in stazioni, grandi magazzini, ristoranti e altri luoghi pubblici. E c’è anche una società molto considerata, la AB0, che coadiuva le singole persone o le grandi organizzazioni, aiutandole a compiere scelte giuste secondo i criteri che legano personalità e gruppo sanguigno. Il massimo esponente della teoria che connette i tratti della personalità in base al tipo di sangue è Toshitaka Nomi, il cui padre fu un vero pioniere in questo campo. Nel 1980, Nomi e Alexander Besher scrissero un libro intitolato “You Are Your Blood Type” che in Giappone ha venduto più di sei milioni di copie. Esso contiene profili della personalità e suggerimenti per i diversi gruppi sanguigni, con consigli sul tipo di vita da seguire, sul partner da scegliere e sulle conseguenze cui si potrebbe andare incontro ignorando queste indicazioni. Catalogare le persone in questo modo, presenta aspetti inquietanti. Se si comincia a stabilire che il tipo A possiede certe caratteristiche e il tipo B altre, si potrebbe arrivare a dire che uno è superiore all’altro, oppure che un determinato incarico può essere svolto solo da una persona appartenente a uno specifico gruppo sanguigno. In definitiva, si correrebbe il rischio di sviluppare un sistema sociale basato su caste. Anche se molto sottotono, è un pò quello che succede in Giappone quando, per esempio, un’azienda cerca un dirigente specificando come requisito dell’assunzione il tipo di gruppo sanguigno. Ma allora, qual è il valore di queste teorie e perchè ho voluto parlarne? Semplice. Nonostante io ritenga che il “ketsu-eki-gata” sia eccessivo, non posso negare la probabile esistenza di una correlazione tra biologia e personalità. La ricerca scientifica ha acquisito prove inequivocabili dei legami che intercorrono tra mente e corpo, e come spiegheremo più avanti, anche le reazioni allo stress cambiano a seconda dei gruppi sanguigni. Pertanto, l’idea che questi possano associarsi a tratti diversi della personalità non è poi tanto strana. Infatti, ricerche serie e documentate dimostrano che i meccanismi di controllo del comportamento, del carattere e della salute mentale sono influenzati dal gruppo sanguigno, allora ampliare l’analisi al problema della personalità non è più solo un passatempo divertente, ma assume a pieno titolo i connotati di un’attività scientifica. 

Martedì, 18 Marzo 2014 16:31

BEVANDE

Ottimo il vino rosso per la sua attività su cuore e arterie: un bicchiere al giorno è in grado di ridurre il rischio cardiovascolare sia negli uomini che nelle donne. Il tè verde contiene alcuni polifenoli che bloccano la produzione di poliammine pericolose.

 

NOTA: gli alimenti benefici agiscono nell'organismo come veri e propri farmaci, pertanto, vanno consumati spesse volte nell'arco della settimana. Gli alimenti indifferenti non fanno nè bene nè male, ma apportano all'organismo importanti sostanze nutritive. Ogni alimento indifferente va consumato non più di 2-3 volte la settimana. Gli alimenti che non trovate nella lista sono da evitare, perchè si tratta di cibi che nel tempo possono causare diversi problemi di salute.

 

GRUPPO AB – SECRETORE (O PORTATORE DI ANTIGENI)

BENEFICI

Acqua e limone

Bevanda di avena

Bevanda di miglio

Bevanda di riso

Camomilla

Succo d’ananas senza zucchero

Tè verde

INDIFFERENTI

Acqua frizzante

Bevanda di mandorle

Bevanda di quinoa

Bevanda di soia

Birra

Succo di mela

Succo di pompelmo senza zucchero

Vino bianco

Vino rosso

 

GRUPPO AB – NON SECRETORE (O NON PORTATORE DI ANTIGENI)

BENEFICI

Acqua e limone

Bevanda di avena

Bevanda di miglio

Bevanda di riso

Succo d’ananas senza zucchero

Tè verde

Vino bianco

Vino rosso 

INDIFFERENTI

Acqua frizzante

Bevanda di mandorle

Bevanda di quinoa

Succo di mela

Succo di pompelmo senza zucchero

 

TÈ VERDE. Contiene componenti che possono bloccare la sintesi di poliammine o l’innalzamento dei livelli di indacano.

BIBITE GASSATE. Inibiscono il metabolismo.

Martedì, 18 Marzo 2014 16:31

ERBE, SPEZIE ED ALTRI CONDIMENTI

Le persone di tipo AB devono limitare l’assunzione di sodio, pertanto, è preferibile insaporire i cibi con il sale marino integrale. Anche la melassa e il curry vanno bene per questi soggetti. La melassa apporta all’organismo una buona percentuale di ferro, mentre il curry presenta tra i suoi componenti la curcumina, una potente sostanza fitochimica in grado di abbassare la quantità di tossine a livello intestinale. Da evitare, invece, molte delle gelatine più comuni, come il guar, perchè possono potenziare gli effetti di lectine provenienti da altri alimenti. Da eliminare sono tutte le varietà di peperoncino e di aceto.  Per condire le insalate quest’ultimo può essere sostituito con il succo di limone, accompagnato da erbe aromatiche o olio aromatizzato.

 

NOTA: gli alimenti benefici agiscono nell'organismo come veri e propri farmaci, pertanto, vanno consumati spesse volte nell'arco della settimana. Gli alimenti indifferenti non fanno nè bene nè male, ma apportano all'organismo importanti sostanze nutritive. Ogni alimento indifferente va consumato non più di 2-3 volte la settimana. Gli alimenti che non trovate nella lista sono da evitare, perchè si tratta di cibi che nel tempo possono causare diversi problemi di salute.

 

GRUPPO AB – SECRETORE (O PORTATORE DI ANTIGENI) 

BENEFICI

Curry

Miso

Origano

INDIFFERENTI

Aceto di mele

Alloro

Aneto

Basilico

Bicarbonato di sodio

Cannella

Cardamomo

Cerfoglio

Chiodi di garofano

Cioccolato

Coriandolo

Cumino

Curcuma 

Dragoncello

Erba cipollina

Fruttosio

Lecitina di soia

Lievito di birra

Maggiorana

Maionese

Maionese di soia

Melassa

Menta

Miele

Noce moscata

Paprika

Pectina della frutta

Peperoncino rosso in polvere

Rosmarino

Sale marino integrale

Salvia

Santoreggia

Sciroppo d’acero

Sciroppo d’agave

Sciroppo di riso

Senape con aceto e frumento

Senape in polvere

Senape senza aceto e frumento

Stevia

Tamari

Timo

Umeboshi

Vaniglia

Zafferano

Zucchero bianco o integrale

 

GRUPPO AB – NON SECRETORE (O NON PORTATORE DI ANTIGENI)

BENEFICI

Alloro

Curcuma 

Curry

Lievito di birra

Origano

INDIFFERENTI

Aneto

Basilico

Bicarbonato di sodio

Cannella

Cardamomo

Cerfoglio

Chiodi di garofano

Cioccolato

Coriandolo

Cumino

Dragoncello

Erba cipollina

Lecitina di soia

Maggiorana

Maionese

Maionese di soia

Melassa

Menta

Miso

Noce moscata

Paprika

Pectina della frutta

Peperoncino rosso in polvere

Rosmarino

Sale marino integrale

Salvia

Santoreggia

Sciroppo d’agave

Senape in polvere

Senape senza aceto e frumento

Stevia

Tamari

Timo

Vaniglia

Zafferano

 

AMIDO DI MAIS. Contiene lectine tossiche.

CURRY, ORIGANO. Contengono componenti che possono bloccare la sintesi di poliammine o l’innalzamento dei livelli di indacano.

ACETO BALSAMICO, ACETO DI VINO, PEPE BIANCO, PEPE NERO, PEPE ROSSO. Irritanti gastrici. Inibiscono la corretta funzione digestiva o bloccano l’assimilazione.

ASPARTAME, GELATINA, GUAR, MALTODESTRINA, ZUCCHERO INVERTITO. Inibiscono il metabolismo.

DESTROSIO, GLUTAMMATO MONOSODICO, KETCHUP. Aumentano gli effetti tossici di altri alimenti.

MELASSA. Contiene componenti benefici che possono modificare positivamente la suscettibilità alle malattie.

Martedì, 18 Marzo 2014 16:30

OLI E GRASSI

Anche per i soggetti di tipo AB gli oli migliori sono quelli monoinsaturi (come per esempio l’olio d’oliva) e quelli ricchi di acidi grassi della serie omega (come quello di semi di lino). Questi oli sono benefici perchè contribuiscono a salvaguardare la salute di cuore e arterie.

 

NOTA: gli alimenti benefici agiscono nell'organismo come veri e propri farmaci, pertanto, vanno consumati spesse volte nell'arco della settimana. Gli alimenti indifferenti non fanno nè bene nè male, ma apportano all'organismo importanti sostanze nutritive. Ogni alimento indifferente va consumato non più di 2-3 volte la settimana. Gli alimenti che non trovate nella lista sono da evitare, perchè si tratta di cibi che nel tempo possono causare diversi problemi di salute.

 

GRUPPO AB – SECRETORE (O PORTATORE DI ANTIGENI)

BENEFICI

Olio di semi di canapa

Olio extra vergine d’oliva

INDIFFERENTI

Olio di germe di grano

Olio di semi di arachidi

Olio di semi di chia

Olio di semi di lino

Olio di semi di ribes nero

Olio di soia

 

GRUPPO AB – NON SECRETORE (O NON PORTATORE DI ANTIGENI)

BENEFICI

Olio di semi di arachidi

Olio di semi di canapa

Olio di semi di chia

Olio extra vergine d’oliva 

INDIFFERENTI

Olio di germe di grano

Olio di semi di lino

Olio di semi di ribes nero

Olio di semi di zucca

Olio di soia

 

OLIO DI COCCO. Aumenta l’effetto tossico di altri alimenti.

OLIO DI CARTAMO, OLIO DI GIRASOLE, OLIO DI MAIS, OLIO DI SESAMO. Contengono lectine tossiche.

OLIO EXTRA VERGINE D’OLIVA. Contiene componenti benefici che possono modificare positivamente la suscettibilità alle malattie.

Martedì, 18 Marzo 2014 16:30

FRUTTA

La frutta è ricca di antiossidanti e molti tipi, tra cui i mirtilli, more e ciliegie, contengono pigmenti che bloccano l’enzima epatico ornitina decarbossilasi, diminuendo la produzione di poliammine, sostanze chimiche che in concerto con l’insulina favoriscono l’aumento di peso e la probabilità di mutazioni cellulari. Altri frutti alcalini, come le susine, contribuiscono a bilanciare l’acidità muscolare indotta da certi cereali. Un’alimentazione ricca di frutta e verdura oltre a farvi perdere qualche chilo neutralizza gli effetti dell’insulina. Tra tutte queste capacità, la frutta è anche in grado di spostare l’equilibrio dell’acqua corporea da alte concentrazioni extracellulari (negativa) ad alte concentrazioni intracellulari (positiva). Molti frutti, come per esempio l’ananas, oltre ad essere un ottimo digestivo, contengono degli enzimi che sono in grado di combattere le infiammazioni e favorire l’instaurazione di un appropriato equilibrio dell’acqua presente nell’organismo. Tra i frutti più comuni, quelli da evitare sono sicuramente le arance perchè irritanti per lo stomaco e in grado di interferire con l’assorbimento di alcuni minerali indispensabili. Sembra strano, ma un altro agrume, il pompelmo, pur possedendo un’acidità simile a quella dell’arancia, viene incluso tra i frutti benefici. In effetti, il pompelmo non solo non irrita lo stomaco, ma dopo la digestione sviluppa un certo grado di alcalinità. Ottimi sono da considerarsi anche i limoni, che stimolano le funzioni dell’apparato digerente e contribuiscono ad eliminare l’eccesso di muco dalle vie respiratorie; senza contare che la vitamina C contenuta in questi agrumi e in altri frutti svolge un’attività antiossidante di tutto rispetto molto utile per combattere lo sviluppo di potenziali tumori. Nulla di positivo può essere detto sulla banana, che disturba notevolmente la digestione delle persone di tipo AB. Visto che essa rappresenta un’importante fonte di potassio, è bene procacciarsi questo minerale consumando albicocche e fichi.

 

NOTA: gli alimenti benefici agiscono nell'organismo come veri e propri farmaci, pertanto, vanno consumati spesse volte nell'arco della settimana. Gli alimenti indifferenti non fanno nè bene nè male, ma apportano all'organismo importanti sostanze nutritive. Ogni alimento indifferente va consumato non più di 2-3 volte la settimana. Gli alimenti che non trovate nella lista sono da evitare, perchè si tratta di cibi che nel tempo possono causare diversi problemi di salute.

 

GRUPPO AB – SECRETORE (O PORTATORE DI ANTIGENI)

BENEFICI

Ananas

Anguria

Ciliegie

Fichi

Kiwi

Limoni

Mirtilli rossi

Pompelmo

Susine

Uva

Uva spina

INDIFFERENTI

Albicocche

Datteri

Fragole

Gelsi

Kumquat

Lamponi

Limetta

Litchi

Mandarino

Mele

Mirtilli neri

More

Papaia

Pere

Pesca

Pescanoce

Platano

Prugne secche

Ribes nero e rosso

Sambuco

Uva passa

 

GRUPPO AB – NON SECRETORE (O NON PORTATORE DI ANTIGENI) 

BENEFICI

Ananas

Anguria

Bacche di goji

Ciliegie

Fichi

Limetta

Limoni

Mirtilli neri

Mirtilli rossi

More

Papaia

Pompelmo

Sambuco

Susine

Uva

Uva spina

INDIFFERENTI

Albicocche

Datteri

Fragole

Gelsi

Kiwi

Kumquat

Lamponi

Litchi

Mele

Pere

Pesca

Pescanoce

Platano

Ribes nero e rosso

Uva passa

 

BANANA, CACHI, MELOGRANO. Contengono lectine tossiche.

CILIEGIE, FICHI, KIWI, MIRTILLO ROSSO, SUSINE. Contengono componenti che possono bloccare la sintesi di poliammine o l’innalzamento dei livelli di indacano.

ANANAS, LIMONE, POMPELMO. Contengono componenti benefici che possono modificare positivamente la suscettibilità alle malattie.

ARANCE, MANGO. Incrementano le poliammine o i livelli di indacano.

Martedì, 18 Marzo 2014 16:29

VERDURE

Le verdure forniscono fibre e antiossidanti in abbondanza e favoriscono il calo della produzione di poliammine nell’apparato digerente. Esse aiutano anche a combattere le malattie cardiovascolari e i tumori, disturbi che colpiscono le persone di tipo A e AB con una frequenza superiore a quella riscontrabile in altri gruppi sanguigni. Le cipolle sono estremamente benefiche per chi appartiene a questo gruppo, giacchè contengono rilevanti quantità di quercetina, un potente antiossidante con proprietà antitumorali. La pastinaca contiene molti polisaccaridi, che sono ottimi stimolatori del sistema immunitario. L’aglio può essere utilizzato con generosità: è un ottimo tonico e possiede una provata attività antibiotica.

 

NOTA: gli alimenti benefici agiscono nell'organismo come veri e propri farmaci, pertanto, vanno consumati spesse volte nell'arco della settimana. Gli alimenti indifferenti non fanno nè bene nè male, ma apportano all'organismo importanti sostanze nutritive. Ogni alimento indifferente va consumato non più di 2-3 volte la settimana. Gli alimenti che non trovate nella lista sono da evitare, perchè si tratta di cibi che nel tempo possono causare diversi problemi di salute.

 

GRUPPO AB – SECRETORE (O PORTATORE DI ANTIGENI)

BENEFICI

Aglio

Alga spirulina

Barbabietole rosse

Broccoli

Broccolo romano

Cavolfiore

Cavolo riccio (o nero)

Cetriolo

Cime di rapa

Funghi maitake

Melanzane

Pastinaca

Patate dolci (patate americane)

Prezzemolo

Sedano

Senape

Tarassaco

INDIFFERENTI

Alga dulse

Alga kelp

Alga wakame

Asparagi

Bietole

Carote

Cavoli (tutte le altre varietà)

Cavolini di Bruxelles

Cavolo cinese

Cavolo rapa

Cicoria

Cipolle (tutti i tipi)

Crauti

Finocchio

Funghi champignon

Funghi enoki

Funghi pleurotus

Funghi porcini

Funghi portobello

Indivia belga

Lattuga (tutte le varietà)

Olive verdi

Radicchio

Rape

Patate

Peperoni

Pomodoro

Porri

Rafano

Rucola

Scalogno

Scarola

Sedano rapa

Semi di canapa

Spinaci

Zenzero

Zucca

Zucchine

 

GRUPPO AB – NON SECRETORE (O NON PORTATORE DI ANTIGENI) 

BENEFICI

Aglio

Alga spirulina

Broccoli

Broccolo romano

Cavolfiore

Cavolo riccio (o nero)

Cetriolo

Cime di rapa

Funghi maitake

Melanzane

Pastinaca

Patate dolci (patate americane)

Pomodoro

Prezzemolo

Sedano

Semi di canapa

Senape

Tarassaco

Zenzero

INDIFFERENTI

Alga dulse

Alga kelp

Alga wakame

Asparagi

Barbabietole rosse

Bietole

Carote

Cavoli (tutte le altre varietà)

Cavolini di Bruxelles

Cavolo cinese

Cavolo rapa

Cicoria

Cipolle (tutti i tipi)

Crauti

Finocchio

Funghi champignon

Funghi enoki

Funghi pleurotus

Funghi portobello

Indivia belga

Lattuga (tutte le varietà)

Olive verdi

Radicchio

Patate

Peperoni

Porri

Rafano

Rape

Rucola

Scalogno

Scarola

Sedano rapa

Spinaci

Zucca

Zucchine

 

CAVOLI. Contengono componenti che possono influenzare positivamente la suscettibilità alle malattie.

AGLIO, CETRIOLI, FUNGO MAITAKE, MELANZANE, PASTINACA. Contengono agglutinine che possono modificare positivamente la suscettibilità alle malattie.

OLIVE NERE. Incrementano le poliammine o i livelli di indacano.

Martedì, 18 Marzo 2014 16:29

CEREALI E AMIDI

In genere, le persone di tipo AB tollerano bene i cereali. Gli unici che possono creare qualche problema sono il frumento e il mais, le cui lectine esercitano un effetto che simula quello dell’insulina, con il risultato di far calare la massa dei tessuti attivi e stimolare l’accumulo di grasso. Inoltre, il frumento ha la capacità di far aumentare in questi soggetti la produzione di muco. Quindi se soffrite di problemi respiratori, oppure di otiti e sinusiti ricorrenti, dovreste limitare il consumo di prodotti a base di frumento. L’amaranto, un cereale già coltivato nell’antichità, dovrebbe essere sempre presente nell’alimentazione delle persone di gruppo AB perchè contiene una lectina che può aiutare a prevenire il cancro del colon.

 

NOTA: gli alimenti benefici agiscono nell'organismo come veri e propri farmaci, pertanto, vanno consumati spesse volte nell'arco della settimana. Gli alimenti indifferenti non fanno nè bene nè male, ma apportano all'organismo importanti sostanze nutritive. Ogni alimento indifferente va consumato non più di 2-3 volte la settimana. Gli alimenti che non trovate nella lista sono da evitare, perchè si tratta di cibi che nel tempo possono causare diversi problemi di salute.

 

GRUPPO AB – SECRETORE (O PORTATORE DI ANTIGENI) 

BENEFICI

Amaranto

Avena

Farina d’avena

Farina di segale

Farro spelta integrale

Fiocchi d’avena

Gallette di riso

Miglio

Pangermoglio

Riso basmati

Riso integrale

Riso selvatico

Riso soffiato

Segale

INDIFFERENTI

Crusca e germe di grano

Farina di grano duro

Farina di riso

Farro dicocco integrale

Frumento integrale

Orzo

Quinoa

Riso brillato (o bianco)

 

GRUPPO AB – NON SECRETORE (O NON PORTATORE DI ANTIGENI)

BENEFICI

Amaranto

Avena

Farina d’avena

Fiocchi d’avena

Farina di riso

Farina di segale

Gallette di riso

Miglio

Pangermoglio

Riso basmati

Riso brillato (o bianco)

Riso integrale

Riso selvatico

Riso soffiato

Segale

INDIFFERENTI

Crusca e germe di grano

Farro spelta integrale

Orzo

Quinoa

 

GRANO SARACENO, MAIS, POPCORN. Contengono lectine tossiche.

FARINA D’AVENA. Contiene componenti benefici che possono modificare positivamente la suscettibilità alle malattie.

Martedì, 18 Marzo 2014 16:28

SEMI E FRUTTA SECCA

Le persone di tipo AB hanno delle reazioni particolari nei riguardi di semi e frutta secca, dovute alle contraddittorie caratteristiche dei gruppi A e B. Anche se costituiscono un’ottima fonte di proteine, questi alimenti andrebbero consumati in quantità modeste, perchè tutti contengono lectine in grado di ridurre l’efficienza dell’insulina e quindi di creare gli stessi problemi che affliggono i soggetti di tipo B. Tra quelli considerati benefici, abbiamo sicuramente le noci, in grado di abbassare la concentrazione di poliammine grazie ad un’azione inibitoria nei confronti dell’enzima ornitina decarbossilasi. I semi di lino sono ricchi di lignine, che aiutano a ridurre il numero dei recettori del fattore di crescita dell’epidermide, un componente necessario alla proliferazione di numerosi e diffusi tipi di cancro, che può essere stimolato dall’antigene A. Anche le arachidi sono alimenti benefici in grado di stimolare il sistema immunitario e di combattere alcune forme di tumori. I soggetti AB mostrano una certa tendenza a sviluppare alcuni disturbi della cistifellea, quindi, si consiglia a chi soffre di questi problemi di eliminare totalmente la frutta secca dalla loro alimentazione.

 

NOTA: gli alimenti benefici agiscono nell'organismo come veri e propri farmaci, pertanto, vanno consumati spesse volte nell'arco della settimana. Gli alimenti indifferenti non fanno nè bene nè male, ma apportano all'organismo importanti sostanze nutritive. Ogni alimento indifferente va consumato non più di 2-3 volte la settimana. Gli alimenti che non trovate nella lista sono da evitare, perchè si tratta di cibi che nel tempo possono causare diversi problemi di salute.

 

GRUPPO AB – SECRETORE (O PORTATORE DI ANTIGENI)

BENEFICI

Arachidi

Burro di arachidi

Noci

INDIFFERENTI

Anacardi

Burro di anacardi

Burro di mandorle

Formaggio di mandorle

Mandorle

Noci brasiliane

Noci di Macadamia

Noci Pecan

Pinoli

Pistacchi

Semi di cartamo

Semi di lino

 

GRUPPO AB – NON SECRETORE (O NON PORTATORE DI ANTIGENI) 

BENEFICI

Noci

INDIFFERENTI

Arachidi

Burro di arachidi

Burro di mandorle

Formaggio di mandorle

Mandorle

Noci brasiliane

Noci di Macadamia

Noci Pecan

Pinoli

Semi di cartamo

Semi di lino

 

NOCI. Contengono componenti che possono bloccare la sintesi di poliammine o l’innalzamento dei livelli di indacano. Ottime fonti di proteine, potassio, zinco e folati.

NOCE DI MACADAMIA. Ottima fonte di potassio e grassi monoinsaturi.

SEMI DI GIRASOLE. Contengono lectine tossiche.

Martedì, 18 Marzo 2014 16:28

LEGUMI

Anche nei confronti dei legumi le reazioni delle persone di tipo AB sono contraddittorie, perchè a volte sono assimilabili a quelle dei soggetti A e altre volte a quelle dei tipi B.  Tra le diverse varietà di lenticchie, quelle verdi risultano particolarmente benefiche per il tipo AB perchè ricche di sostanze antiossidanti che possono svolgere un’azione protettiva nei confronti dei tumori.

 

NOTA: gli alimenti benefici agiscono nell'organismo come veri e propri farmaci, pertanto, vanno consumati spesse volte nell'arco della settimana. Gli alimenti indifferenti non fanno nè bene nè male, ma apportano all'organismo importanti sostanze nutritive. Ogni alimento indifferente va consumato non più di 2-3 volte la settimana. Gli alimenti che non trovate nella lista sono da evitare, perchè si tratta di cibi che nel tempo possono causare diversi problemi di salute.

 

GRUPPO AB – SECRETORE (O PORTATORE DI ANTIGENI) 

BENEFICI

Castagne

Fagioli pinto

Farina di soia

Germogli di soia

Natto

Tempeh

Tofu

Soia

INDIFFERENTI

Cannellini

Carrube

Fagioli bianchi

Fagiolino

Lenticchie (tutti i tipi)

Piselli

Semi di chia

Tamarindo

 

GRUPPO AB – NON SECRETORE (O NON PORTATORE DI ANTIGENI)

BENEFICI

Castagne

Fagioli pinto

Germogli di soia

Natto

INDIFFERENTI

Cannellini

Carrube

Fagioli bianchi

Fagioli di Lima

Fagioli tondini

Fagiolino

Fave

Lenticchie (tutti i tipi)

Piselli

Semi di chia

Tamarindo

Tofu

Soia

 

CECI, FAGIOLI AZUKI, FAGIOLI DI LIMA, FAGIOLI NERI. Contengono lectine tossiche.

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