MENTA E ROSMARINO CONTRO L'ALZHEIMER.

23-11-2014

I deficit cognitivi e la malattia di Alzheimer destano sempre più preoccupazioni – anche per via della sempre maggiore diffusione. E le terapie farmacologiche ad oggi disponibili non sono in grado di guarire neppure i casi meno gravi, ma soltanto di ridurre alcuni sintomi. Questo però non è l’unico problema: alcuni degli effetti collaterali di questo genere di farmaci di sintesi in alcuni soggetti si presentano in maniera abbastanza drammatica. Tra questi ricordiamo bradicardia, diarrea, nausea e vomito. Problemi di questo tipo si presentano anche con molte altre patologie quando si potrebbero cercare soluzioni, anche tra i rimedi naturali. Un esempio è quello di una ricerca riportata il 15 novembre su Bioscience Technology che ha valutato l’efficacia di alcuni antiossidanti estratti da due piante aromatiche di uso comune: menta e rosmarino. Queste due piantine sembrano essere particolarmente efficaci nel migliorare la memoria e l’apprendimento. Sul sito dell’associazione Alzheimer (Alz.org) si legge come questa sia una delle forme più comuni di demenza che causa la perdita di molte capacità intellettuali al punto da non riuscire più a gestire autonomamente la propria vita. È bene dire che l’Alzheimer non deve essere assolutamente confuso con il normale declino cognitivo causato dall’invecchiamento: infatti, ci sono casi di Alzheimer anche in giovane età.
Secondo una ricercatrice della Saint Louis University School of Medicine, professoressa in geriatria, gli estratti di menta e rosmarino sono in grado di ridurre il declino cognitivo. Ovviamente se si tratta di forme non gravi. È indubbio che utilizzare queste due piantine nella propria dieta quotidiana potrebbe aiutare a prevenire o a tenere sotto controllo il deficit cognitivo. Lo studio, presentato a “Neuroscience 2013”, e condotto su modello animale, ha mostrato come l’estratto di rosmarino di ottima qualità era il più potente nel migliorare apprendimento e memoria. Anche con la menta si ottenevano eccellenti risultati durante i test comportamentali. Un altro lato positivo è stato rilevare una riduzione dello stress ossidativo nella parte del cervello deputato a memoria e apprendimento. Tutto ciò può essere considerato un ottimo risultato. «La nostra ricerca suggerisce che questi estratti a base di erbe possono avere effetti benefici nell’alterare il corso dell’età associata al declino cognitivo – ha spiegato la professoressa Farr –, pertanto vale la pena condurre ulteriori studi».

 

http://www.sciencedaily.com/releases/2013/11/131115111524.htm

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