ATTENZIONE: BERE TANTA ACQUA MINERALE COME DICONO GLI SPOT, NON FA STARE MEGLIO E NON DEPURA, E' SOLO UNA BUFALA.

31-07-2020
 
Gli spot pubblicitari e le diciture sulle etichette delle acque minerali puntano spesso sull’irresistibile binomio salute-bellezza e riescono a influenzare molti consumatori. L’elenco degli slogan che catturano l’attenzione è lungo e coinvolge le marche più famose: “Aiuta a eliminare liquidi in eccesso e tossine…Puliti dentro, belli fuori”, “E ti senti più in forma e leggera…l’acqua che elimina l’acqua”, “L’acqua che ti aiuta a sentirti giovane”, “Le acque della salute”, “Più sana e più bella”, “Più acqua, meno chili”…Forse anche per questo subdolo lavaggio del cervello basato su migliaia di spot, sembra del tutto normale trovare d’estate e d’inverno, per strada, in ufficio e in palestra, legioni di uomini e soprattutto donne che imitano le modelle nelle settimane milanesi della moda, stringendo al petto una speciale “coperta di Linus”, la bottiglia di acqua minerale. La convinzione di molte persone è che più acqua s’ingurgita, più ci si depura, più smaltiscono i liquidi in eccesso, più si idrata la pelle. E chi non beve i fatidici 8 bicchieri, vale a dire 2 litri di acqua minerale al giorno, si sente in colpa, come se avesse trasgredito un comandamento di vita. Ma siamo proprio sicuri che l’acqua ci faccia così bene? Che più se ne beve più si sta meglio? Che dobbiamo sforzarci di bere anche quando non ne abbiamo affatto voglia? Che dobbiamo acquistare acqua minerale povera di sodio se non vogliamo riempirci di cellulite o di lardo tremolante?
Se si consulta la letteratura medica e si considerano i risultati delle ricerche più serie condotte su questo argomento, son tutte fandonie. Anche io ho provato a spulciare le ricerche, scoprendo che gli studi più accreditati bocciano i falsi miti che circolano su acqua, bellezza e salute. Bisogna sfatare l’idea che più acqua si beve, meglio è. Si tratta di una favola metropolitana falsa e anche dannosa perché di acqua ci si può anche intossicare. È una patologia rara, è vero, ma non quanto si crede: chi soffre di alcune patologie epatiche e renali, chi consuma alcune droghe come MDMA ed ecstasy e chi si dedica – per passione o professione – a sport di endurance ne soffre con pericolosa frequenza. Uno studio del 2005, condotto da un’équipe di medici americani e pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha calcolato che circa 1/6 dei maratoneti che hanno gareggiato a Boston quell’anno ha sviluppato un certo grado di iponatremia, ovvero eccessiva diluizione del sangue, causata dall’assunzione di troppo acqua. E allora? Quanta acqua dobbiamo bere ogni giorno? Per rispondere a questa domanda dobbiamo prima rispondere a un altro quesito. Quanta acqua perdiamo ogni giorno? Consumiamo più di un litro d’acqua attraverso la respirazione e la traspirazione e un altro litro e mezzo attraverso urina e feci. Le perdite d’acqua aumentano quando si suda e nei casi di vomito o dissenteria. I fisiologi calcolano che in condizioni di riposo, a una temperatura esterna di circa 18-20°C, perdiamo circa 1 ml d’acqua al minuto; se poi pratichiamo un’intensa attività fisica o fa molto caldo, le perdite possono balzare a 14-17 ml al minuto. Ovviamente, per mantenersi in salute, il corpo umano ha bisogno di un costante equilibrio tra l’acqua persa e quella assunta. Il fabbisogno giornaliero d’acqua varia da persona a persona e dipende dal clima o dall’ambiente esterno, dall’eventuale attività sportiva e dalle condizioni generali dell’organismo. Si legge o si sente dire in giro che bisogna bere ogni giorno almeno 8 bicchieri, corrispondenti a circa 2 litri: lo dice la pubblicità, molti lo ripetono e talvolta lo consigliano anche certi medici, ma non è vero.
Heinz Valtin, fisiologo americano della Dartmouth Medical School (New Hampshire) ha dimostrato in un famoso studio del 2002, che la tesi degli 8 bicchieri o 2 litri al giorno manca completamente di prove scientifiche a sostegno. E non solo: Valtin ha anche smascherato altri diffusi e falsi miti che circolano sul tema, come l’idea che in un adulto sano lo stimolo della sete giunga sempre troppo tardi, quando si è già disidratati, o che il colore scuro delle urine indichi disidratazione. Secondo una ricerca condotta nel 2005 da Michael Sawka, Samuel Cheuvront e Robert Carter dell’Istituto di ricerche mediche dell’US Army (Human Water Needs) e in base allo studio, datato 2010, di due medici olandesi, A.J. Meinders e A.E. Meinders, l’assunzione giornaliera di acqua dovrebbe attestarsi in media sui 3-3,7 l per un uomo adulto e sui 2,2-2,7 l per una donna adulta; tuttavia, per valutare se si introduce nell’organismo la giusta quantità d’acqua, occorre calcolare anche tutta quella presente nel cibo. Questa è, in effetti, la verità: come sottolinea la nutrizionista canadese Susan Barr, docente presso l’Università della British Columbia, le persone sane assumono una buona percentuale d’acqua attraverso sia i cibi solidi sia le bevande come tè, latte, succhi di frutta, caffé, minestra o birra. Secondo l’American College of Nutrition, la maggior parte dell’acqua di cui abbiamo bisogno è contenuta nei cibi come frutta e verdura fresche; quindi, chi è sano e segue una corretta alimentazione, non deve affatto sentirsi in colpa se beve meno dei 2 fatidici litri: deve berne di meno. Sforzarsi di bere tutti i giorni due bottiglie d’acqua di sicuro fa bene ai produttori di minerale. Alla nostra salute non sempre, al nostro portafoglio mai!
 
 
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