BROMELINA: L’ENZIMA CHE POTREBBE RIDURRE IL 70% DEI FARMACI COMUNEMENTE UTILIZZATI.

13-02-2020

La bromelina è un enzima proteolitico estratto dal gambo dell’ananas. Migliora il rinnovamento delle proteine nell’organismo, comprese quelle del tessuto articolare, ed è utilizzata con scopi terapeutici dal 1957. Ma le sue proprietà dimostrate scientificamente si estendono ben oltre alla semplice digestione delle proteine. La bromelina ha un’azione antiaggregante delle piastrine verificata sull’essere umano in modo dose-dipendente. Svolge anche un’azione fibrinolitica diretta sui coaguli sanguigni, anch’essa dipendente dalla dose. Questo enzima ha un’azione antinfiammatoria sia diretta che indiretta. Negli studi condotti su animali, la bromelina è risultata la più potente fra nove sostanze esaminate, al pari del farmaco prednisone. Agisce sull’infiammazione, gli edemi e il dolore mediante la fibrinolisi diretta dei coaguli, l’attivazione delle prostaglandine antinfiammatorie e attraverso l’inibizione della bradichina, una sostanza che aumenta la permeabilità vascolare e stimola il dolore. L’azione della bromelina sui mediatori dell’infiammazione è realmente potente e varia.
È stata studiata diverse volte, nei differenti tipi di cancro, da sola o come trattamento coadiuvante, per la sua azione antitumorale e antimetastasica con risultati interessanti che meritano di essere approfonditi. Induce la produzione di citochine, un elemento chiave del sistema immunitario, assunta da sola o combinata con l’interferone. Applicata per via topica (35% in una base lipidica), è efficace per trattare le piaghe da decubito e migliorare la cicatrizzazione nel trattamento delle ustioni e dei geloni. Uno degli effetti più interessanti è quello di potenziare il trattamento antibiotico, in particolare quando somministrata insieme alla tetraciclina e l’amoxicillina. La concentrazione di antibiotici nel siero aumenta fino a tre volte. Terminato il trattamento antibiotico, l’aggiunta di bromelina permette spesso di ristabilirne l’efficacia, risultante in una significativa riduzione della morbilità.
Svolge un’azione mucolitica: 124 pazienti ricoverati per bronchite cronica o polmonite hanno assunto questo enzima per via orale. Hanno dimostrato una riduzione significativa del volume, della viscosità e della purulenza del muco che poteva essere espettorato attraverso le vie respiratorie. Ma l’effetto più conosciuto è quello a livello digestivo: la bromelina è attiva nei differenti pH, nello stomaco e nell’intestino tenue. Sostituisce bene la pepsina e la tripsina quando queste sono insufficienti o se il pancreas ha un deficit. Si è notato anche un miglioramento dei sintomi (dolore, gonfiore, flatulenza). In studi condotti su animali, la bromelina ha permesso di trattare le ulcere cicatrizzando rapidamente la mucosa gastrica. Ma non è finita qui: diversi studi hanno confermato che la bromelina riduce in modo importante la durata delle infiammazioni, dei dolori e degli edemi post-operatori (spesso di due terzi). L’uso preventivo, prima dell’operazione, è efficace e consigliato. Restando in questo campo, questo favoloso enzima riduce anche l’intensità dei traumatismi sportivi e accelera il recupero. Il primo studio di questo tipo è stato condotto su un gruppo di 74 pugili vittime di lividi sul volto e di ematomi su orbite, labbra, petto e braccia. Dopo 4 giorni di assunzione di bromelina, tutti i lividi erano scomparsi in 58 pugili! Molti sportivi la usano a titolo preventivo prima dell’allenamento e delle competizioni. Passando per i disturbi cardiologici, la bromelina previene e minimizza la gravità dell’angina pectoris e degli attacchi ischemici, previene e cura le trombosi e le tromboflebiti, aiuta a sciogliere la placca di ateroma ed esercita un’azione fibrinolitica. Nell’animale ha anche un’azione antipertensiva a seguito di prolungata somministrazione. Questo enzima è quasi privo di effetti collaterali e presenta una debole tossicità. Sotto forma di integratore può essere assunto a dosaggi da 200 a 2.000 mg al giorno per periodi prolungati. Le persone allergiche all’ananas, o a un livello inferiore, al veleno delle api e al polline degli ulivi dovrebbero comunque astenersi dall’uso.

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