PROPRIETA' CURATIVE DEI CAVOLI.

06-11-2019

Poche specie vegetali hanno prodotto tante varietà e così diverse tra loro: chi potrebbe infatti pensare che i cavolini di Bruxelles e il cavolo cappuccio rosso appartengono alla stessa specie? Da questo punto di vista, il regno vegetale si comporta come il regno animale: basti pensare che il piccolo chihuahua e il gigantesco San Bernardo appartengono alla stessa specie. I diversi tipi di cavoli possono differire tra loro per forma e colore, ma le loro cellule presentano lo stesso numero di cromosomi (18) e si riproducono per impollinazione incrociata, cioè costituiscono la stessa specie, proprio come le diverse razze di cani. Tutte le varietà del cavolo oggi conosciute derivano dal cavolo selvatico, che si può ancora trovare lungo le coste atlantiche della Francia e dell’Inghilterra. A seconda delle parte della pianta che si sviluppa maggiormente, si ottengono differenti varietà di cavolo:

- Foglie: cavolo bianco, cappuccio, rosso, riccio.
- Infiorescenze: cavolfiore, broccoli.
- Base del fusto (bulbo): colza.
- Germogli: cavolini di Bruxelles.

I cavoli si coltivavano già in epoca greco-romana. I Greci lo apprezzavano come alimento, ma Ippocrate, Galeno e Dioscoride ne scoprirono le proprietà medicinali. Catone il Vecchio, filosofo romano del II secolo a.C., affermò che proprio grazie alle verze i Romani avevano potuto vivere più di sei secoli senza aver bisogno del medico. I cavoli sono stati da sempre considerati un alimento tipico dei poveri e della gente comune, una credenza popolare molto riduttiva che è radicalmente mutata alcuni decenni fa, quando se ne scoprì il grande potenziale anticancerogeno: i cavoli contengono sostanze capaci di combattere la formazione di tumori maligni e anche di arrestarne lo sviluppo. Oltre a questa azione anticancerogena, i cavoli possiedono molte altre proprietà dietoterapiche e Le foglie dei cavoli sono ricche di molte sostanze nutritive:

- Proteine, in quantità non disprezzabile, che va dal 3,4% dei cavolini di Bruxelles all’1,4% del cavolo cappuccio rosso. Sono proteine incomplete, come molte di quelle di origine vegetale, che non contengono gli aminoacidi nella proporzione ideale, ma che comunque, combinate con altre proteine vegetali (come quelle dei cereali o delle leguminose), si trasformano in proteine complete di alta qualità.

- Grassi o lipidi, in quantità minima, quasi trascurabile. La quasi totale assenza di grassi fa del cavolo un alimento molto indicato per cardiopatici e obesi. I grassi del cavolo, presenti in proporzione minima, sono molto importanti dal punto di vista preventivo e terapeutico, perché disciolte in essi ci sono sostanze solforate, responsabili della maggior parte del loro potenziale medicinale, oggi identificate come elementi fitochimici.

- Carboidrati: dal 3 al 5% nella maggior parte dei cavoli.

- Vitamine: sono particolarmente ricche di betacarotene (provitamina A) e di vitamina C, ma contengono anche importanti quantità delle vitamine B, E, e K. La quantità di provitamina A varia molto a seconda della varietà di cavoli e in genere è tanto maggiore quanto più le foglie sono verdi.

- Minerali e oligoelementi: tutti i cavoli in genere sono ricchi di potassio e poverissimi di sodio, perciò sono molto indicati in caso di ipertensione o di ritenzione di liquidi (edemi). Contengono anche parecchio calcio, fosforo, ferro e magnesio, oltre a una grande varietà di oligoelementi, soprattutto zolfo. I cavoli sono in genere una buona fonte di calcio, sia per quantità (35-77 mg/100 g, cioè la metà del latte), sia per la facilità con la quale viene assorbito. I ricercatori hanno dimostrato che il nostro organismo assorbe molto meglio il calcio dei cavoli, che non quello del latte.

- Fibre vegetali: i cavoli sono ricchi di fibre vegetali di tipo cellulosico, perciò sono lassativi e regolano la peristalsi. Sono però flatulenti per chi è propenso alla formazione di gas intestinali.

- Elementi fitochimici: queste sostanze, scoperte recentemente, che si trovano nella frutta, nella verdura e negli ortaggi in quantità minime, svolgono importanti funzioni nell’organismo. Più vengono perfezionati i metodi di analisi chimica e più si scoprono nuovi elementi fitochimici; le piante della famiglia delle Crucifere sono quelle più studiate. Questi elementi, sconosciuti fino a poco tempo fa, hanno destato un grande interesse scientifico e dimostrano che la composizione dei vegetali è ancora tutta da scoprire. L’azione più importante e verificata degli elementi fitochimici scoperti nei cavoli è quella anticancerogena ma, forse, anche il loro effetto antiulceroso o quello antidiabetico o quello antibiotico devono essere attribuiti a queste incredibili sostanze.

Dotati di questa composizione tanto varia e interessante dal punto di vista scientifico, i cavoli presentano le seguenti applicazioni medicinali:

ULCERA GASTRODUODENALE

La capacità cicatrizzante delle foglie del cavolo, applicate esternamente sulla pelle, è nota e usata fin dall’antichità. Diversi esperimenti compiuti nell’Università di Stanford (Stati Uniti) attestano l’effetto cicatrizzante del succo di cavolo, preso per via orale, su ulcere gastriche e duodenali. I tempi necessari per la cicatrizzazione delle ulcere di pazienti che bevevano un bicchiere di succo fresco (200-250 ml) quattro o cinque volte al giorno, diventavano di circa due settimane, mentre il dolore di stomaco scompariva pochi giorni dopo aver cominciato a bere il succo prescritto. I primi ricercatori attribuirono l’azione antiulcerosa del cavolo a una sostanza di tipo lipidico sconosciuta, che chiamarono “vitamina U”. Oggi sappiamo che non si tratta di una vitamina, ma forse di quegli elementi fitochimici presenti nel cavolo e attualmente ancora in fase di esame.

ALTRI DISTURBI DELLO STOMACO

Alcuni cucchiai di succo di cavolo, presi a stomaco vuoto cinque o dieci minuti prima dei pasti, alleviano l’infiammazione dello stomaco dopo pochi giorni e i sintomi tipici della dispepsia di origine funzionale (pesantezza, eruttazioni e mal di stomaco) scompaiono.

MALATTIE INTESTINALI

Grazie al suo contenuto di fibre cellulosiche, il cavolo esercita una blanda azione lassativa e regola la peristalsi. Il cavolo è consigliato in caso di stitichezza cronica e di diverticolosi. Le sostanze solforate del cavolo esercitano un’azione antibiotica e possono contribuire a riequilibrare la flora batterica intestinale in caso di malattie intestinali. Per integrare la cura contro colite, fermentazione e alterazione della flora batterica intestinale, si consiglia di prendere anche il succo di cavolo fresco (mezzo bicchiere tre o quattro volte al giorno). Esperimenti con succo di cavolo son ostati compiuti anche su pazienti che soffrivano di colite ulcerosa, una grave malattia della mucosa intestinale, somministrando il succo prima dei pasti, tre o quattro volte al giorno. Si pensa infatti che il cavolo eserciti la sua azione cicatrizzante anche sulle ulcere intestinali provocate dalla colite ulcerosa.

PARASSITI INTESTINALI

Preso a digiuno, il succo di cavolo è stato usato anche come vermifugo, per eliminare i parassiti intestinali. Se ne prende mezzo bicchiere la mattina, a digiuno, per cinque giorni consecutivi.

MALATTIE CARDIOCIRCOLATORIE

I cavoli sono in genere ricchissimi di potassio e poveri di sodio, minerale che trattiene l’acqua e aumenta il volume del sangue influendo direttamente sull’insorgere dell’ipertensione arteriosa. I cavoli esercitano un blando effetto diuretico e sono un alimento molto adatto per cardiopatici, ipertesi e per chi soffre di arteriosclerosi (indurimento e restringimento delle arterie). Il loro contenuto di vitamine antiossidanti (A, C, ed E) contribuisce a rigenerare le pareti delle arterie.

OSTEOPOROSI E DECALCIFICAZIONE

Per la notevole quantità di calcio che contengono e soprattutto per la facilità con cui questo viene assorbito dall’organismo, i cavoli sono un alimento importante in caso di osteoporosi e di decalcificazione e in tutti quei casi in cui si necessiti di questo minerale.

DIABETE

I cavoli sono tollerati molto bene dai diabetici, perché sono poveri di carboidrati e ricchi di vitamine e minerali. L’effetto benefico dei cavoli in caso di diabete è stato attribuito alla presenza di sostanze che esercitano un’azione simile all’insulina e al fatto che diminuiscono il livello di glucosio nel sangue.

SCORBUTO

I cavoli sono ritenuti antiscorbutici per il loro alto contenuto di vitamina C (53 mg/100 g, quasi quanto l’arancia) e, soprattutto nei paesi dell’Europa centrale e settentrionale, in cui frutta e verdura scarseggiano durante l’inverno, i cavoli costituiscono una delle migliori fonti, se non l’unica, di vitamina C.

MALATTIE CANCEROGENE

Molti studi condotti su cavie (quasi sempre topi) hanno dimostrato che il consumo regolare di cavoli è efficace nella prevenzione della formazione di tumori. Tutte queste ricerche dimostrano che negli animali nutriti con cavolo non si sviluppano tumori, anche se vengono esposti all’azione di potenti cancerogeni, come il benzopirene presente nel fumo del tabacco. Con il progredire delle ricerche, si è potuta dimostrare l’azione inibitrice di alcune sostanze presenti nei cavoli, come la glucobrasicina, sullo sviluppo del cancro delle ovaie o del seno. Le sostanze anticancerogene dei cavoli, che danno il sapore un pò piccante di alcune varietà, sono i glucosidi sulforati (glucosinolati), indoli e sulfossidi, riuniti sotto la denominazione comune di elementi fitochimici. La loro azione è sia preventiva, sia curativa, perché è ormai dimostrato che ostacolano l’insorgere e l’accrescimento di alcuni tumori.

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