MENO TIAMINA PIU' DISTURBI CARDIACI.

19-12-2017

E. Cheraskin, professore e presidente del Dipartimento di Stomatologia del Centro Medico dell'Università dell'Alabama, insieme con i suoi collaboratori ha fatto un passo avanti nella ricerca sulla relazione tra l'assunzione di tiamina e i disturbi cardiaci negli esseri umani viventi. Il dottor Cheraskin ha raccolto un gruppo di dentisti con le rispettive mogli, 74 in tutto, sottoponendoli alle domande standardizzate del Cornell Medical Index Wealth Questionnaire, sui sintomi cardiovascolari: "sente dolori al cuore o al petto?"; "Avverte spesso colpi al cuore?"; "I disturbi cardiaci sono presenti nella sua famiglia?"; "Rimane senza fiato molto prima di altri?", ecc. Dei 74 soggetti, il 44% lamentava almeno un sintomo cardiovascolare, mentre il 12,3% ha risposto "si" a due o tre domande, che possono indicare problemi vascolari. Al fine di comparare i disturbi cardiovascolari con il consumo di tiamina, i soggetti furono suddivisi in due sottogruppi eguali: 37 consumavano dai 0,13 ai 0,91 mg di tiamina al giorno, i restanti 37, dai 0,92 ai 2,95 mg di tiamina al giorno. Confrontando i due gruppi, risultò che i soggetti con il minor consumo di tiamina denunciavano almeno il doppio di sintomi cardiovascolari rispetto ai soggetti con un consumo maggiore.

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