LA VITAMINA A ACCELERA LA CICATRIZZAZIONE DELLE FERITE.

21-01-2017

Applicata direttamente alle ferite aperte, la vitamina A ne accelera il processo di cicatrizzazione in quei casi in cui è stato rallentato dall’uso di ormoni steroidi, in particolare cortisone. Le ricerche indicanti l’efficacia della vitamina A nel risarcire le ferite, esposte dal dottor Thomas Hunt e dai suoi collaboratori dell’Università della California (centro medico di San Francisco) a un convegno dell’American Surgical Association, possono contribuire a risolvere un diffuso problema chirurgico, secondo un rapporto pubblicato sulla Medical Tribune. Da quando il cortisone e l’ormone adrenocorticotropo dell’ipofisi (ACTH) hanno trovato sempre più ampia applicazione nel trattamento delle malattie infiammatorie e allergiche acute, si è osservato che questi ormoni predispongono i pazienti all’infezione; ostacolano inoltre la rimarginazione delle ferite, accrescendo così il rischio di infezioni e prolungando il periodo di convalescenza post-operatoria. La scoperta del dottor Hunt che la vitamina A combatte efficacemente e in modo innocuo questo problema, senza costringere a sospendere il trattamento farmacologico o ridurne il dosaggio, dovrebbe migliorare le prospettive di ripresa post-operatoria per quei milioni di soggetti che possono aver fatto uso di ormoni steroidi nei due anni precedenti un intervento operatorio o un incidente. Le ferite trattate dal dottor Hunt e dai suoi collaboratori andavano da ampie ulcerazioni degli arti a gravi lesioni infette del torace. In vari casi, ferite che avevano per settimane resistito ostinatamente al processo di rimarginazione si sono chiuse in qualche giorno dopo l’applicazione di vitamina A. Il dottor Hunt riferisce che anche per via orale questa vitamina stimola il processo di rimarginazione nei pazienti trattati con cortisone, ma con efficacia minore rispetto all’applicazione diretta. L’èquipe di San Francisco ha usato la vitamina A nel trattamento di dieci casi di ferite aperte, in pazienti che venivano curati con steroidi per combattere malattie autoimmunitarie o il rigetto di trapianti, le ferite si sono risarcite in capo a tre settimane, benchè alcune resistessero da tre mesi. Nel corso di esperimenti per scoprire dove esattamente agisca la sostanza, si sono praticate in un gruppo di ratti ferite di 4 cm, dividendo poi gli animali in due gruppi: un odei due è stato sottoposto a iniezioni quotidiane di cortisone e, durante la seconda settimana, metà dei ratti di entrambi i gruppi sono stati trattati localmente con una pomata a base di vitamina A. Come riferisce un articolo sul Medical Tribune, gli animali senza cortisone sono guariti con la stessa rapidità (16 giorni) sia che fossero trattati con vitamina A, sia in assenza di questa. Nel gruppo sottoposto a iniezioni di steroidi, le ferite trattate con vitamina A si sono risarcite entro 25 giorni, mentre quelle non trattate non erano ancora risarcite a distanza di un mese. Il cortisone, secondo la spiegazione del dottor Hunt, sopprime la risposta infiammatoria iniziale della ferita e ne inibisce la crescita del tessuto connettivo. Mentre l’aggiunta di vitamina A favorisce la crescita dell’epitelio, il rivestimento delle superfici interne ed esterne, compreso quello dei vasi sanguigni e di altre piccole cavità. Il dottor Hunt ritiene che l’effetto cicatrizzante derivi unicamente dall’interazione fra cortisone e vitamina A in qualche punto ancora ignoto entro la ferita stessa. E’ questa una nuova funzione della vitamina A, di cui già si conosceva la necessità per molte funzioni dell’organismo. La vitamina A aiuta l’organismo a resistere alle infezioni, mantenendo in buona salute i tessuti membranosi che impediscono agli agenti infettivi di raggiungere le cellule. Quello però che non è altrettanto noto è che la maggior parte delle medicine, come il cortisone, esauriscono rapidamente le scorte di vitamina A dell’organismo, mentre nello stesso tempo ne accrescono il bisogno, come rilevano Clark e i suoi collaboratori in un articolo su Endocrinology. Il paziente sotto cortisone, quindi, si trova di fronte a un doppio rischio, specialmente in caso di lesioni o interventi operatori: non solo il cortisone presente nel suo organismo ostacola il processo di cicatrizzazione, ma a causa del cortisone si trova anche privo di quelle riserve di vitamina A che stimolerebbero difese naturali dell’organismo a combattere le infezioni.

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