DIGRIGNATE I DENTI? POTRESTE AVER BISOGNO DI ACIDO PANTOTENICO (B5) E DI CALCIO.

07-11-2018

Vi sono milioni di persone che si svegliano la mattina con le mascelle indolenzite dopo aver digrignato i denti nel sonno per un'intera notte. Vi sono numerosi casi di mogli che hanno minacciato (e qualche volta ottenuto) il divorzio come reazione a troppe notti insonni e rumorose. In certe persone, l'abitudine è tanto incontrollabile da continuare a intermittenze anche durante il giorno. Il bruxismo (digrignamento dei denti) è più che un'abitudine spiacevole: è una causa primaria di perdita dei denti e recessione delle gengive, entrambe dovute all'allentamento del dente nel suo alveolo, conseguenza del digrignamento. Chi soffre di questo disturbo ha provato di tutto, dalle cure dentistiche alla psicoterapia, e per disperazione ha anche tentato d'imbottirsi la bocca con un panno bagnato. Tuttavia, vi sono prove evidenti che il bruxismo è collegato con la nutrizione, e che coloro che ne soffrono non hanno tanto bisogno di psichiatri o di dentisti, ma piuttosto di maggiori dosi di calcio e acido pantotenico. Anche se molti genitori tendono a considerare il bruxismo come una fase passeggera (qualcosa che passerà col crescere), questo difetto non andrebbe sottovalutato e trascurato. Un odontoiatra, Peter Schaerer di Berna, ha riferito sul Journal of American Dental Association, che le persone che digrignano i denti durante il sonno o durante momenti di tensione possono causare danni ai propri denti, alle gengive, alle articolazioni mascellari ed ai muscoli. Anche se questa abitudine è generalmente associata ai bambini, pure gli adulti contribuiscono a questa cacofonia notturna ed hanno i loro problemi particolari di gengive e malassorbimento. Difatti, la percentuale degli adulti che digrignano i denti, che è del 59%, è uguale a quella dei bambini che presentano lo stesso difetto.
Queste statistiche sono state rivelate da George Reding, assistente di psichiatria presso L'università di Chicago, e da John Robinson, professore associato presso la Walter T. Zoller Dental Memorial Clinic della stessa Università. Questi due sanitari condussero ricerche sul bruxismo attraverso visite odontoiatriche, colloqui con pazienti e tecniche sperimentate nei laboratori del sonno, e riferirono le loro scoperte in una relazione sull'University of Chicago News Release. Mentre psichiatri, psicologi e dentisti che hanno osservato il fenomeno del digrignamento notturno dei denti spesso ne avevano concluso che dovesse venire collegato con malattie mentali o turbe emotive, secondo il dottor Reding non vi sono prove dimostrabili di questa correlazione. Test psicologici di gruppi di "digrignatori" e "non digrignatori" reclutati tra gli studenti dell'Università di Chicago, non hanno dato alcuna indicazione che i primi fossero più disturbati emotivamente dei secondi. Secondo una comunicazione su Dental Survey di Emanuel Cheraskin e Marshall Ringsdorf, il bruxismo è un problema di nutrizione, che può venir in gran parte risolto con l'aumento delle dosi di calcio e acido pantotenico, la vitamina antistress. Allo scopo di esplorare la relazione tra dieta e digrignamento notturno dei denti, i due ricercatori delinearono un programma multiplo di test, servendosi di un gruppo di dentisti e delle loro mogli. Ciascuno accettò di compilare un "indice della salute orale", sotto forma di questionario, di cui una delle domande era: "Stringete o digrignate i denti, o siete consapevoli di come chiudono i vostri denti, da sveglio o nel sonno?". Ciascuno fu invitato anche a completare un questionario destinato a rivelare il contenuto nutritivo della sua dieta. Quindi il gruppo assistette a lezioni di dietetica. Un anno più tardi, ciascun partecipante riempì nuovamente il primo e il secondo questionario. Mediante questa tecnica fu possibile mettere in relazione le abitudini dietetiche con quella di digrignare i denti. Delle 94 persone osservate, 58 (primo gruppo) non presentavano sintomi di bruxismo alla prima visita. Alla seconda visita, riferirono un'assunzione più alta di proteine, calcio, vitamine A, B1, B2, niacina, C, B6, acido pantotenico, iodio e vitamina E. Neppure alla seconda visita, un anno più tardi, venne riscontrato alcun caso di bruxismo. Vi furono cinque persone del secondo gruppo che non avevano migliorato minimamente la propria dieta e avevano preso l'abitudine di digrignare i denti durante il periodo dell'esperimento. Sedici persone del terzo gruppo erano "digrignatori" già all'inizio del periodo di osservazione. Questi 16 volontari avevano aumentato l'assunzione di calcio, vitamina A e C, acido pantotenico, iodio e vitamina E. Senza altri mutamenti nella loro situazione, alla fine di un anno erano riusciti a dormire tranquillamente senza più disturbare il sonno dei propri familiari col rumore di un'impastatrice di cemento notturna. Fatto ancora più importante, i loro denti non si erano allentati negli alveoli e non erano caduti. Le 15 persone del quarto gruppo, che erano "digrignatori" prima dell'esperimento e rimasero "digrignatori" anche dopo, avevano aumentato l'assunzione della vitamina A e C, di iodio e di vitamina E. Quali erano dunque le sostanze nutritive utilizzate dal terzo gruppo e non dal quarto? Il calcio e l'acido pantotenico. Ma perchè queste due sostanze dovrebbero essere implicate in un fenomeno che disturba i sonni di milioni di persone durante ogni notte dell'anno?
E' ben noto che il calcio è di vitale importanza per dare forza alle ossa. Ma i nervi, i muscoli e vari organi del corpo abbisognano anch'essi di una razione regolare di calcio per la loro salute. Il calcio è utilizzato dai nervi ed è l'elemento chiave per trasportare impulsi lungo i nervi da una parte all'altra del corpo. Il calcio è urgentemente richiesto dai muscoli; la sua mancanza causerà crampi e convulsioni. Che cos'è una convulsione? Una violenta e involontaria serie di contrazioni dei muscoli volontari. E che cos'è, il bruxismo? Un movimento involontario dei muscoli della bocca che porta i denti ad unirsi in un movimento di macinazione. E per quel che riguarda l'acido pantotenico? Quando venne indotta in soggetti volontari una carenza di questa vitamina del gruppo B, tra i sintomi si annoveravano mal di testa, stanchezza, disturbi gastrointestinali, torpore alle estremità e anche crampi muscolari e ridotta coordinazione motoria. "Così, notarono Cheraskin e Ringsdorf, sembrerebbe degno di nota il fatto che nei soggetti che cessarono di presentare il bruxismo, aveva avuto luogo un aumento di apporto di acido pantotenico". L'acido pantotenico è conosciuto come la vitamina antistress, essenziale al buon funzionamento delle ghiandole surrenali. Quando l'apporto di acido pantotenico è scarso, le surrenali non funzionano a dovere e non possono produrre cortisone e altri ormoni importanti. La mancanza di questi ormoni tenderà vulnerabili a situazioni stressanti. Tali situazioni consumano le riserve corporee di acido pantotenico che è parte della complessa molecola del coenzima A, la sostanza essenziale per la produzione di acetilcolina. L'acetilcolina è il trasmittente chimico nelle terminazioni nervose autonome che regolano l'attività motoria. I digrignatori dunque non sono candidati al lettino dello psichiatra a causa dell'irritabilità e della tensione nervosa causata da questa malattia. Una buona cura di acido pantotenico può essere proprio ciò di cui hanno bisogno per risolvere il bruxismo e i conseguenti sintomi di instabilità nervosa e comportamentale.

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