MIRACLE FRUIT O MIRACOLINA: LA STRAORDINARIA BACCA PROIBITA DALLE MULTINAZIONALI.

08-01-2016

Utilizzata da 20 anni in Giappone ma vietata negli USA e non autorizzata in Europa, la bacca di questa pianta originaria dell’Africa Occidentale ha la proprietà di rendere dolce e piacevole tutti i cibi aspri e amari, senza contenere zucchero e anzi non attiva l’insulina e quindi è perfetta per i diabetici e per chi è in sovrappeso. Ma negli anni 70 è stata vietata per motivi che risultano poco chiari. E’ stata scoperta all’inizio del ‘700 da un esploratore francese che aveva notato come i nativi dell’Africa occidentale usavano i frutti della Synsepalum dolcificum per condire le loro pietanze. La cosa strana era che le bacche non avevano nessun sapore di per sé, ma quando venivano addizionate a cibi o bevande acide, queste venivano percepite come dolci. In Giappone tutti quelli che vogliono assaporare un pò di dolci rispettando la propria salute sanno dove andare: ci sono molti bar-pasticcerie, come ad esempio il “Miracle Fruit” di Tokio, dove tutte le leccornie offerte lì - compresi torte, gelati, mousse al cioccolato e paste - non contengono neanche un briciolo di zucchero. E infatti, se assaggiati da sé, i «dolci» del Miracle Fruit alla frutta sono acidissimi, e quelli al caffè e al cioccolato molto amari. Ma ecco il trucco: prima dell’abbuffata, si mastica la piccola bacca rossa di Miracolina, un pò simile al frutto della rosa canina, offerta dalla casa. Da quel momento, la lingua avverte tutti i sapori aspri e amari come dolci. Una spremuta di limone o di pompelmo sembrerà una limonata. Un caffè senza zucchero, vi sembrerà zuccherato. Infatti la Miracolina, così è stata chiamata la molecola contenuta nelle bacche del Synsepalum dolcificum, nonostante non abbia praticamente alcun sapore, ha la capacità di rendere dolce i cibi amari e aspri. Riesce ad ingannare i recettori del sapore dolce presenti sulla lingua e fa si che, ad esempio, il pompelmo sembri dolce, con effetti che durano fino a 60 minuti dopo la sua assunzione. Il vantaggio, rispetto agli altri dolcificanti naturali, è che la miracolina è una glicoproteina non metabolizzata con l’azione dell’insulina e quindi rappresenta un’alternativa per i diabetici. Inoltre, non contiene calorie.
A partire dagli anni ’60-’70 è nata una diatriba per la sua commercializzazione, fino a quando l’FDA, l’ente che autorizza e controlla l’uso di cibi e farmaci in America, decise di bandire il frutto dal mercato americano con la motivazione che risultasse nocivo per coloro che soffrono di diabete. Questa pericolosità non è stata mai dimostrata. Ciò che è pericoloso per i diabetici è lo zucchero, che viene messo dappertutto, eppure nessun ente si lamenta, cosa c’è dietro quindi? E’ curioso infatti che mentre vietava la Miracolina, l’FDA stava autorizzando la vendita dell’aspartame, il dolcificante chimico prodotto dal colosso farmaceutico Searle: un business da miliardi di dollari. Per autorizzare l’aspartame ci sono voluti 16 anni, infatti non si riusciva a fargli superare i test e oggi lo si trova in tutti i supermercati, nelle bevande e cibi light e in pseudo-zuccheri commerciati con i nomi Neutrasweet, Sucrase e così via. In Europa leggete bene le etichette: l’aspartame è indicato come additivo E 951. L’aspartame è un comprovato neurotossico. E’ in corso in USA un processo collettivo, su richiesta di migliaia di consumatori, che chiede alla Searle 350 milioni di dollari per i danni causati dall’aspartame. Secondo le accuse, la Searle ha nascosto i danni fisici già evidenti durante le prove cliniche: avrebbe persino asportato i tumori cerebrali che si sviluppavano nei ratti da laboratorio alimentati con aspartame.

DOVE TROVARE LA MIRACOLINA?

Questo frutto cresce con molta difficoltà fuori dal suo ambiente naturale, e la glicoproteina si deteriora rapidamente, impedendone l’esportazione. Cresce solo su suoli acidi, in ambienti tropicali umidi. Per questo in Giappone si vendono i frutti surgelati e anche le pasticche di Miracolina, e sono prodotti molto richiesti e usati da almeno vent’anni. Recentemente un gruppo di ricercatori dell’Università di Tsukuba è riuscita ad inserire il gene responsabile della produzione della Miracolina nella lattuga, riuscendo così a produrre la glicoproteina al di fuori del frutto originario, aprendo così la strada ad uno sfruttamento commerciale. In Europa la vendita di prodotti a base di questa pianta non è autorizzata ma non ci sono informazioni sulla sua pericolosità per la salute umana. Negli USA è ancora vietata. La stessa cosa è successa alla Stevia, che solo qualche anno fa, dopo decenni di attesa, è stata legalizzata. E’ una pianta scomoda perché è più dolce dello zucchero, non attiva l’insulina e quindi è salutare, non ha calorie e fa addirittura bene ai denti!

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