PAU D’ARCO: UN POTENTE IMMUNOSTIMOLANTE.

13-02-2016

Il Pau d’arco, conosciuto anche come Lapacho o Tabebuia impetiginosa, è un albero diffuso nelle foreste del sud America che cresce spontaneo nelle foreste pluviali di Perù e Brasile e in Argentina alle pendici delle Ande. Questa pianta ha storia una ben documentata e alcune tribù sudamericane (in particolare Tupi-Guarani) lo utilizzano come tonico e rinvigorente. Il fitocomplesso, composto dalla corteccia interna della pianta, è molto ricco e contiene chinoni (tra cui il caratteristico lapacholo), bioflavonoidi, lapachenolo, carnosolo, indoli, coenzima Q, alcaloidi e saponine steroidee. Il primo costituente isolato della corteccia è il lapacholo, che presenta struttura simile a quella della vitamina K. Il lapacholo ha sviluppato un particolare sistema enzimatico che, attraverso numerosi passi intermedi, permette alla pianta di resistere agli attacchi ossidativi e alla formazione di radicali liberi. Oggi il pau d’arco viene consigliato come antibiotico naturale, antinfiammatorio e immunostimolante.

AZIONE ANTIVIRALE

Al lapacholo è attribuita la capacità di inibire i processi enzimatici responsabili della moltiplicazione virale tra cui quella dell'Herpes simplex (I e II). Altri chinoni presenti nella droga hanno dimostrato la medesima capacità per il virus dell'influenza e di alcuni ceppi di retrovirus. Alcuni studi sull'attività antivirale del beta-lapachone hanno scoperto il possibile meccanismo d'azione della molecola. Sembra infatti che questa sostanza abbia la capacità di inibire alcuni enzimi virali tra cui il DNA e l'RNA polimerasi. Possibile azione anche contro il virus di Epstein-Barr.

AZIONE ANTIMICROBICA E ANTIBATTERICA

La capacità antisettica del lapacholo (principio attivo) è stata scoperta oltre 40 anni fa, trattando alcuni ceppi batterici Gram+, tra cui stafilococchi e streptococchi, responsabili delle affezioni delle prime vie respiratorie. Il pau d'arco ha mostrato proprietà antibatteriche nei confronti di Brucella spp, Tricophyton, Staphilococcus aureus, Escherichia coli e Aspergillus niger. La corteccia mostra una potente attività antibatterica contro l'Helicobacter pylori, svolta in particolar modo dal lapacholo.

AZIONE ANTINFIAMMATORIA

Gli estratti della corteccia del pau d’arco hanno dimostrato una chiara azione antinfiammatoria associata a una ridotta tossicità. Tamponi contenenti estratti di pau d’arco hanno mostrato un’azione positiva verso un numero consistente di infiammazioni, comprese quelle dell’apparato urinario femminile.

ATTIVITA’ ANTITUMORALE

Studi in vitro hanno evidenziato l’attività del lapacholo contro numerosi tipi di cellule tumorali (sarcoma Yoshida, carcinosarcoma Walker 256, linfosarcoma Murphy-Styurm). Negli anni ’60 la corteccia di Tabebuia aveva mostrato marcati effetti antitumorali in modelli animali, che hanno destato l’attenzione del National Cancer Institute statunitense. I ricercatori concentrarono gli sforzi sul lapacholo, che mostrò un significativa attività anticancro in vivo. Fu tentato anche uno studio clinico in pazienti con cancro, che si fermò alla Fase I per gli effetti collaterali provocati. In uno studio su animali la somministrazione di lapacholo ad animali leucemici ne ha aumentato la durata della vita dell’80%. L’attività anticancro della Tabebuia potrebbe essere dovuta alla down-regulation dell’attività di COX-2 (cicloossigenasi) e telomerasi. Il beta-lapachone inoltre induce apoptosi nelle cellule di cancro. Uno studio condotto in vitro su cellule leucemiche, ha rilevato l’azione antagonista del lapacholo sulla vitamina K e l’interazione con le reazioni vitamina Kdipendenti come l’attivazione del ligando per il recettore tiroxina chinasi.

PROTEZIONE CARDIOVASCOLARE

Recentemente l’estratto di Tabebuia ha mostrato la capacità di limitare l’assorbimento di lipidi nella dieta, in particolare trigliceridi, in modelli animali. I ricercatori ritengono che l’estratto, sotto forma di integratore, potrebbe essere in grado di ridurre il rischio di sviluppare diabete di tipo II e malattie delle coronarie. Il pau d’arco ha mostrato attività antipiastriniche e antiproliferativa delle cellule muscolari lisce vascolari in vitro.

 

http://chemport.cas.org/cgi-bin/sdcgi?APP=ftslink&action=reflink&origin=wiley&version=1%2E0&coi=1%3ACAS%3A528%3ADyaL3sXkvFyrtb8%3D&md5=7b6a295d1db67aa808405623b22ac99d

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15829436

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17827686

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