SILIBININA, COMPOSTO ATTIVO DEL CARDO MARIANO, UTILE NEL TRATTAMENTO DEL TUMORE DELLA GHIANDOLA PITUITARIA.

09-07-2015

La malattia di Cushing, da non confondere con la sindrome di Cushing, è causata da un tumore della ghiandola pituitaria nel cervello. Il tumore causa l’aumento di secrezione dell’ormone adrenocorticotropo, seguito dal rilascio di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali che porta ad un rapido aumento di peso, aumento della pressione sanguigna e debolezza muscolare. I pazienti sono inclini a osteoporosi, infezioni e possono mostrare disfunzione cognitiva e depressione. Nell’80-85% dei casi, il tumore può essere rimosso chirurgicamente. Per i casi inoperabili vi è attualmente una sola terapia mirata che causa purtroppo effetti collaterali gravi come iperglicemia, in più del 20% dei pazienti.
Lo scienziato Günter Stalla, endocrinologo presso il the Max Planck Institute of Psychiatry a Monaco, ha scoperto in colture cellulari, modelli animali e tessuto tumorale umano che un estratto vegetale può essere utilizzato per trattare con successo la malattia di Cushing. ”L’estratto vegetale utilizzato si chiama silibinina ed è il principale componente attivo dei semi di cardo mariano. Ha un profilo di sicurezza eccellente negli esseri umani ed è già utilizzato per il trattamento di malattie del fegato ed in caso di avvelenamento”, spiega Paez-Pereda, leader dello studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Medicine. ”Dopo il trattamento con silibinina, le cellule tumorali hanno ripreso la normale produzione di ACTH, la crescita del tumore è rallentata e i sintomi della malattia di Cushing sono scomparsi nei topi”, ha aggiunto il ricercatore. Nel 2013 gli scienziati del Max Planck hanno depositato un brevetto per una vasta gamma di composti chimici e naturali, tra cui silibinina, per il trattamento di tumori ipofisari.
La malattia di Cushing è una malattia rara. Secondo le stime solo il 5,5% di persone su 100.000, sviluppa la condizione, mentre è molto diffusa tra gli animali domestici: il 4% dei cani e addirittura il 7% dei cavalli, soffre di malattia di Cushing. I ricercatori ora intendono testare una formulazione speciale con una sostanza pura e a lento rilascio di silibinina, negli studi clinici. ”Sapevamo che la malattia di Cushing è causata dall’eccessiva produzione di ACTH. Così ci siamo chiesti che cosa provoca questa eccessiva produzione e come fermarla. Nei primi esperimenti abbiamo trovato un’eccessiva quantità della proteina heat shock 90 (HSP90), nel tessuto tumorale di pazienti con malattia di Cushing. In quantità normali, HSP90 aiuta a ripiegare correttamente un’altra proteina, il recettore dei glucocorticoidi che a sua volta inibisce la produzione di ACTH. Quando ci sono troppe molecole HSP90 nel tessuto tumorale, esse si attaccano al recettore dei glucocorticoidi che non riesce più a controllare la produzione di ACTH. Abbiamo scoperto che la silibinina si lega ad HSP90 permettendo al recettore dei glucocorticoidi di separarsi da HSP90 e tornare alla normale attività di controllo della produzione di ACTH. Con silibinina abbiamo scoperto una strategia non invasiva per il trattamento non solo della malattia di Cushing, ma anche per altre condizioni collegate al recettore dei glucocorticoidi come il tumore del polmone, leucemia linfoblastica acuta o mieloma multiplo”, ha concluso Pereda.

 

http://www.nature.com/nm/journal/vaop/ncurrent/full/nm.3776.html

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