2 VALIDI MOTIVI PER SOSTITUIRE I FARMACI CON L’IPERICO.

08-08-2016

L’iperico è una pianta erbacea perenne ricca di derivati naftodiantronici (ipericina e pseudoipericina) e composti fenolici (iperforina). Questi principi attivi, dotati di rilevanti attività biologiche, agiscono su neurotrasmettitori quali serotonina, noradrenalina e dopamina, come documentato dalla letteratura scientifica. L’uso principale di questa pianta è rivolto al trattamento delle sindromi depressive, per le quali negli ultimi anni sono stati conseguiti innumerevoli risultati positivi. Il dosaggio dell’iperico è basato sulla contemporanea presenza di ipericina e iperforina.

AZIONE ANTIDEPRESSIVA

Esistono dati contrastanti riguardo l’attività farmacologica dell’iperico. Per alcuni Autori l’effetto antidepressivo del fitocomplesso è attribuibile all’inibizione MAO, mentre altri ipotizzano un effetto inibitorio dell’assorbimento serotoninico. Tuttavia, in generale viene sottolineato che l’iperico sembra agire attraverso la sinergia di numerosi componenti e meccanismi d’azione, a dosaggi che si aggirano intorno ai 300-900 mg di estratto al giorno. In una recente rassegna di 29 studi clinici (Cochrane 2008) condotta su 5.489 pazienti, è stata osservata l’efficacia dell’iperico anche nella depressione grave. L’iperico è stato confrontato sia con placebo che con antidepressivi triciclici e con SSRI, riportando similari risultati, con minori effetti collaterali. Nella rassegna statunitense “2009 Annual Evidence Update in Depression; Hypericum perforatum” è stata osservata l’azione dell’iperico su pazienti sofferenti di depressione maggiore. Dei 29 studi valutati, 18 erano comparati con placebo e 17 con antidepressivi standard. I risultati ottenuti indicano che gli estratti di iperico:

1. sono superiori al placebo; 
2. sono efficaci quanto gli antidepressivi; 
3. hanno minori effetti collaterali.

In un’altra review sono stati comparati gli effetti dell’iperico con quelli degli SSRI, riportando similare efficacia, ma minori effetti collaterali (Rahimi 2009). L’iperico non mostra gli effetti anticolinergici degli antidepressivi triciclici, né causa le disfunzioni sessuali associate all’uso degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Secondo dati recenti, la frequenza degli effetti collaterali è pari al 3% con l’iperico, contro il 20% degli SSRI.

- Depressione giovanile: In uno studio prospettico in aperto di 8 settimane sono state esaminate efficacia, sicurezza, tollerabilità e farmacodinamica dell’iperico in giovani con depressione maggiore. Miglioramenti sono stati osservati con la Children’s Depression Rating Scale ad un dosaggio di 300 mg 3 volte/die (Findling RL, 2003). In un altro studio su adolescenti con depressione maggiore sono stati osservati risultati positivi con la somministrazione di iperico, misurati con la Clinical Global Impression (Simeon J, 2005). Altri studi indicano miglioramenti in sintomi quali svogliatezza, stanchezza, disturbi del sonno, umore disforico, mancanza di interesse, ritardo psicomotorio.

- Depressione e alcolismo: L’estratto di iperico, come antidepressivi tipo fluoxetina e imipramina, ha dimostrato la capacità di ridurre il desiderio e l’assunzione di alcol nei pazienti. L’iperico potrebbe rappresentare un potenziale supporto terapeutico nel trattamento dell’alcolismo.

AZIONE SUI DISTURBI NEUROVEGETATIVI DELLA MENOPAUSA

L’iperico è utilizzato con successo per alleviare i sintomi psicologici e fisici della menopausa. In uno studio clinico in doppio cieco (Alakoum, 2009) è stato comparato l’effetto dell’estratto di iperico (900 mg/die) con un placebo nella sintomatologia di 47 donne (40-65enni) in perimenopausa. Dopo 3 mesi di trattamento il gruppo che aveva assunto iperico ha sperimentato una migliore qualità di vita e la riduzione dei disturbi del sonno. In Germania in uno studio su 111 donne (43-65enni) la somministrazione di iperico per 12 settimane è dimostrata efficace nel trattamento dei disturbi neurovegetativi legati al periodo pre e post menopausale. Nel 76,4% delle donne si è osservata la riduzione, e in alcuni casi la scomparsa, della sintomatologia, con il miglioramento del benessere a livello sessuale. In un altro studio (Briese W. 2007) la somministrazione di iperico per 6-12 mesi, da solo o in associazione con la cimicifuga, a 6.141 donne in menopausa ha mostrato miglioramenti nei disturbi neurovegetativi, in particolare in quelli comportamentali.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18843608

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12874492

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19028540

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15910213

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