IL BURRO? NON FA MALE: GLI ESPERTI SPIEGANO PERCHE’.

24-07-2016

Nel corso dei secoli, il burro è stato al centro di tante controversie: fa bene? Fa male? Inoltre, sono nate più scuole di pensiero sul burro che sulle religioni. Tuttavia i dubbi sulla sua possibile “pericolosità” sono cresciuti soprattutto negli anni ‘50, quando il burro non veniva utilizzato solo per fini alimentari, ma grazie al suo particolare grasso di latte, veniva utilizzato come lubrificante degli ingranaggi dei mulini a vento. Oggi finalmente abbiamo ricevuto una risposta (si spera definitiva), e come accade in questi casi, alcuni saranno d’accordo, altri resteranno della propria idea, altri ancora la cambieranno, tuttavia aldilà delle conclusioni che ognuno si pone, una regola dovrebbe valere per tutte le situazioni, soprattutto quando si tratta di alimentazione. Non abusare mai degli alimenti, anche quando sono dei cibi semplici e naturali.
Il burro è stata una grande scoperta, un prodotto semplice ed essenziale, tra gli alimenti è sicuramente nei primi 3 come utilizzo quotidiano. Tuttavia è un prodotto ricco di grassi e per decenni abbiamo avuto la convinzione che potesse essere dannoso per il nostro organismo. Il burro, anche se in maniera moderata può essere dannoso per la salute, non bisogna abusarne, questo è il concetto che tutti abbiamo assimilato nel corso degli anni: il burro può alterare alcuni parametri importanti, come il colesterolo, i trigliceridi e contribuire a patologie cardiovascolari e a mettere “ciccia” in eccesso, e ancor peggio aiutare l’insorgenza del diabete. Insomma le solite raccomandazioni quando si tratta di alimenti con ricco contenuto di grassi.
Dunque questo burro “fa male” realmente oppure no? Oggi grazie ad una ricerca americana, in parte viene riabilitato, pare infatti che il burro abbia solo una minima percentuale di “complicità” con i decessi, sicuramente non ha nessuna correlazione con le malattie cardiovascolari, e secondo gli esperti potrebbe addirittura avere un minimo effetto di protezione nei confronti del diabete. Lo studio è stato eseguito dalla Friedman School of Nutrition Science and Policy della Tufts University, negli Usa, e pubblicata sulla rivista scientifica Plos One. La ricerca è stata eseguita su larghissima scala, sono stati analizzati 9 precedenti studi, che hanno coinvolto più di 635.000 persone. Ai partecipanti è stato consentito di consumare una quantità pari a circa 14 grammi di burro, da poter abbinare a pane, biscotti, marmellate. Durante il periodo nel quale i partecipanti sono stati attentamente seguiti e monitorati dai ricercatori si sono verificati 28.271 decessi, 9.783 casi di malattie cardiovascolari e 23.954 casi legati al diabete. In tutti i casi di decessi, gli studiosi non hanno riscontrato nessuna correlazione causata dal burro, o quantomeno è stata riscontrata in rari casi, allo stesso modo, anche in questo caso raramente, è stato riscontrato come il burro abbia avuto un effetto protettivo contro il diabete. Secondo i ricercatori, potrebbe essere legato alla presenza di grassi del latte.

 

http://journals.plos.org/plosone/article?id=info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0158118

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