SUCCHI DI FRUTTA PRONTI: INQUINANO NOI E L'ECOSISTEMA.

02-05-2016

Capita spesso che al bar, al posto dell'ennesimo caffè o dell'aperitivo, ci si orienti verso un più salutare succo di frutta, magari senza zucchero. In realtà, le insidie che queste innocenti bevande nascondono sono numerose e non sempre conosciute. Le vitamine della frutta sono disponibili e presenti solo se consumate al momento: quante volte abbiamo letto che la spremuta di arance va bevuta entro poco tempo altrimenti perde tutte le sue proprietà? Parecchi frutti e verdure inoltre, anche se non frullati, perdono i loro apporti nutrizionali entro pochissimi giorni dalla raccolta. Riusciamo ad immaginare quale apporto nutrizionale e vitaminico può darci un succo di frutta spremuto mesi e mesi fa? Le vitamine di sintesi, quelle prodotte in laboratorio, non sono assorbite dall'organismo nello stesso modo in cui lo sono quelle della frutta e verdura fresche. Sopperire quindi alla perdita di elementi causata dalla conservazione con elementi sintetici non apporta in nessun modo la stessa quantità di nutrienti ma tende invece ad aumentare il numero di prodotti di sintesi che inquinano il nostro organismo. Non avendo la possibilità di vedere le materie prime, potrebbe essere facile che i laboratori industriali utilizzino frutta non maturata (e quindi con pochi componenti) o magari troppo matura; non sappiamo da dove vengono quei frutti, se sono stati usati pesticidi e fertilizzanti per crescerli e se le condizioni igienico salutari di tutta la filiera vengano rispettate. L'uso di antiossidanti (acido ascorbico in forma non naturale), acidificanti/conservanti (acido citrico) e in molti casi coloranti (per sopperire ai colori anemici della frutta utilizzata) non ne fanno un prodotto di consumo quotidiano.
Queste bevande inoltre sono piene di tutte le forme di zucchero che aumentano repentinamente i livelli di glucosio nel sangue, squilibrando alla lunga l'equilibrio glicemico; basta guardare negli Usa quanti bambini contraggono il diabete proprio grazie al costante apporto giornaliero di tonnellate di zuccheri. Per finire, in questi succhi si fa un largo e smodato uso di dolcificanti di sintesi, innumerevoli forme di zucchero sotto forma di sciroppo di glucosio, fruttosio e saccarosio, acido citrico come acidificante. Tranne per i succhi concentrati (e conservati in reparti frigo), tutti gli altri sono un mix di acqua (circa 70%) e frutta (circa 30%). Certo, non possono chiamarsi veramente succhi, infatti vengono denominati "bevanda analcolica a base di frutta", ma a casa mia, base, significa che la maggior componente del prodotto è la frutta, non l'acqua. E' come se noi a casa con un arancio facessimo quattro bicchieri di aranciata. In ogni caso, quando andiamo al bar e chiediamo un succo spesso ci danno questo mix di acqua e spremuta al modico prezzo di due euro circa. Senza considerare che una ricerca spagnola ha rilevato un alto livello di pesticidi nei succhi di frutta. Qual è l'alternativa? Facile, semplice, probabilmente più economica e sicuramente più salutare: abbiamo i denti per masticare? E allora mangiamola stà frutta!

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