CARCIOFO: L’ORTAGGIO CHE RIEQUILIBRA LA FUNZIONALITA’ DIGESTIVA.

05-01-2016

Il carciofo è una pianta perenne che appartiene alla famiglia delle Asteracee, la stessa a cui appartengono cardo, bardana e tarassaco. Accanto alle sue proprietà amare, note da secoli dalla medicina erboristica, la ricerca moderna ha evidenziato attività epatiche e biliari. Il carciofo, infatti, stimola la coleresi e agisce come epatoprotettivo. Il carciofo contiene cinarina e acido caffeico, composti flavonici, tannini, mucillaggini, vitamine, enzimi, ferro, manganese e inulina. A scopo terapeutico sono usate foglie e radici; anche il fiore crudo possiede le stesse proprietà curative, benché in misura minore. Cinarina e acido caffeico sono in grado di migliorare la steatosi epatica e di proteggere dai danni causati dalla superalimentazione. Gli estratti di carciofo possono fluidificare la bile e migliorare il quadro funzionale del soggetto dispeptico, attivare il metabolismo epatico del colesterolo e ridurre il rischio di calcolosi biliare.

PROTEZIONE EPATICA

In esperimenti in vivo il carciofo ha mostrato effetti epatoprotettivi, dovuti a una attività antiossidante, attribuiti in particolare a cinerina e acido caffeico. Il carciofo ha mostrato anche di esercitare un’azione rigeneratrice sulla cellula epatica.

AUMENTO DELLA PRODUZIONE BILIARE

L'azione coleretica del carciofo, nota da molti secoli, è accompagnata dal miglioramento della funzionalità epatocellulare e della secrezione epatica di bile dose-dipendente. Questa attività è esercitata in particolare dai composti caffeilchinici, anche se secondo alcuni autori sono numerosi i principi attivi del carciofo che stimolano la produzione biliare.

RIDUZIONE DEL COLESTEROLO

Questa azione è in parte legata all'aumento della coleresi, e pertanto all'escrezione dei sali biliari ricchi di colesterolo, e in parte all'inibizione della biosintesi del colesterolo stesso. In studi in vivo è stata osservata la riduzione delle placche aterosclerotiche in animali nutriti con dieta aterogenica a cui era stato somministrato estratto di carciofo. La revisione dei risultati di una recente metanalisi per valutare gli effetti dell'estratto di foglie di carciofo rispetto al placebo nel trattamento dell'ipercolesterolemia, ha evidenziato che 1.800-1.920 mg al giorno di estratto secco per 9-12 settimane è efficace nella riduzione del colesterolo totale e LDL. In uno studio clinico controllato, 143 pazienti con colesterolemia superiore a 280 mg/dl hanno ricevuto estratto secco di foglie di carciofo (1.800 mg) o un placebo per 6 settimane. Al termine della sperimentazione fu osservata una riduzione del colesterolo totale del 18,5% nei soggetti che avevano assunto carciofo, contro l'8,6% del gruppo placebo, mentre la riduzione del colesterolo LDL fu del 22,9% del gruppo verum, contro il 7,2% del gruppo placebo.

DISPEPSIA

Il carciofo promuove l'incremento della secrezione cloropeptica, delle capacità digestive del succo duodenale e stimola la motilità del tratto gastroenterico. L'effetto antidispeptico è conseguente a quello coleretico che, grazie alla stimolazione epatica di bile e acidi biliari, promuove la digestione. In uno studio sono state reclutati 247 soggetti con dispepsia funzionale per valutare l'efficacia del carciofo in questa condizione. Lo studio, randomizzato, in doppio cieco controllato, prevedeva l'assunzione di 320 mg 2 volte al giorno di estratto di carciofo per 6 settimane. Nel gruppo che aveva assunto carciofo è stato evidenziato un significativo miglioramento nel punteggio globale dei sintomi, rispetto ai soggetti placebo, confermando la capacità di questo fitocomplesso di migliorare sintomi della dispepsia quali nausea e vomito (95%), dolori addominali (75%) e dolori crampiformi (25%).

SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE (IBS)

In alcuni studi l'estratto di carciofo ha mostrato di migliorare i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile. In uno di essi è stata osservata la riduzione dell'incidenza di IBS nel 26,4% dei pazienti dopo il trattamento con carciofo. Valutando il NDI (Nepean Dyspepsia Index - indice designato a misurare la qualità della vita nei soggetti dispeptici) è stata osservata la riduzione dei sintomi nel 41% dei pazienti, con un miglioramento del 20% nella qualità della vita.

INCREMENTO DELLA DIURESI

Per questa attività, il carciofo è utile nelle oligurie, negli edemi epatici e in generale in tutte le condizioni in cui sia necessario stimolare l’eliminazione di acqua, cloruri e urea. L’effetto diuretico, piuttosto rilevante, si manifesta almeno dopo 3 giorni di assunzione.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14653829

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15353023

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