LO ZUCCHERO E’ UN KILLER.

23-11-2015

Non più di 50 grammi al giorno di zucchero. È la misura limite indicata dalle raccomandazioni della Food and Drug Administration americana. 50 grammi di zucchero costituiscono circa il 10 per cento delle calorie quotidiane in un adulto, mentre di recente l'OMS ha suggerito di scendere al 5 per cento. Secondo gli esperti, per le donne il limite dovrebbe scendere di un terzo, mentre per i bambini sotto i 3 anni il limite consigliato è di 25 grammi al giorno. Il problema principale però è rappresentato dagli zuccheri aggiunti che non vediamo. Frank Hu, uno dei medici che hanno prodotto le nuove raccomandazioni, spiega: “C'è molto zucchero aggiunto nascosto nei nostri cibi, e non solo in quelli dolci. Al momento le etichette riportano solo lo zucchero totale, ma la FDA vuole cambiarle per aiutare i consumatori".
Lo zucchero non è amico del nostro cuore. Lo conferma una ricerca dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta pubblicata su Jama Internal Medicine. Secondo i dati, chi assume un quarto delle calorie totali dallo zucchero ha un rischio tre volte maggiore di problemi cardiovascolari rispetto a chi ne assume il 10 per cento. Un gruppo di ricercatori inglesi ha lanciato la campagna Action on Sugar con l'obiettivo di spingere le industrie alimentari a ridurre del 30 per cento la quantità di zucchero presente nei loro prodotti. Secondo Simon Capewell, docente di Epidemiologia presso l’University of Liverpool, “si deve agire in fretta, per cambiare l'atteggiamento di un'industria alimentare che pensa ai profitti e non alla salute".
Uno studio dell'Health Science Center presso l'Università del Texas di Houston ha evidenziato la pericolosità di una molecola contenuta nello zucchero che può condurre all'insufficienza cardiaca e di conseguenza, in alcuni casi, al decesso. Lo studio ha segnalato il rischio legato al metabolita del glucosio G6P (Glucosio 6-fosfato), fonte di stress per l'apparato cardiovascolare e assumibile, oltre che attraverso lo zucchero, anche consumando troppo amido. Il dott. Heinrich Taegtmeyer, docente di cardiologia presso l'ateneo texano e autore dello studio, sottolinea il rischio connesso con l'insorgenza dell'insufficienza cardiaca: “il trattamento è difficile. I medici possono somministrare diuretici per controllare il sangue, beta-bloccanti e ACE-inibitori per abbassare lo stress sul cuore e permettere un pompaggio più efficiente. Ma soffriamo ancora di statistiche terribili e nessun nuovo trattamento negli ultimi 20 anni”. L'analisi, pubblicata sul Journal of the American Heart Association, è stata condotta su modello animale e su alcuni tessuti cardiaci prelevati da pazienti che avevano subìtoo l'impianto di un pacemaker. Il team diretto da Taegtmeyer ha scoperto che G6P era responsabile del danno cardiaco in tutti i casi: “quando il muscolo cardiaco è già provato da pressione alta o altre malattie, e si assume troppo glucosio, si opera una sorta di colpo di grazia”, ha spiegato il ricercatore.

 

http://archinte.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=1819573

http://www.sciencedaily.com/releases/2013/06/130614165135.htm

https://www.uth.edu/media/story.htm?id=020d26f7-c04e-43c3-94a9-1fc4110ef2a7

http://jaha.ahajournals.org/content/2/3/e004796

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