Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

25-08-2019

Oltre che sbilanciare l’omeostasi del corpo, lo zucchero raffinato può provocare un certo numero di altre conseguenze significative. Ciò che segue è un elenco di alcune delle conseguenze metaboliche provocate dallo zucchero estratte da una varietà di pubblicazioni mediche e altre pubblicazioni scientifiche.

1. Lo zucchero può sopprimere il vostro sistema immunitario e alterare le vostre difese contro le malattie contagiose. 1.2

2. Lo zucchero altera i rapporti minerali nel vostro corpo: provoca carenza di cromo e rame e interferisce con l’assorbimento del calcio e del magnesio. 3.4.5.6

3. Lo zucchero può causare un rapido aumento dell’adrenalina, iperattività, ansia e difficoltà di concentrazione nei bambini. 7.8

4. Lo zucchero può produrre un aumento significativo del colesterolo totale, trigliceridi e colesterolo “cattivo” e una diminuzione di quello “buono”. 9

5. Lo zucchero causa una perdita di elasticità e della funzione dei tessuti. 13

6. Lo zucchero alimenta le cellule cancerose ed è stato collegato con lo sviluppo di cancro al seno, delle ovaie, della prostata, del retto, del pancreas, del tratto biliare, del polmone, della cistifellea e dello stomaco. 14.15.16.17.18.19.20

7. Lo zucchero può aumentare i livelli di glicemia basale e può causare ipoglicemia reattiva. 21.22

8. Lo zucchero può indebolire la vista. 23

9. Lo zucchero può causare molti problemi al tratto gastrointestinale compreso: un’iperacidità del tratto digestivo, indigestione, malassorbimento in pazienti con malattia funzionale dell’intestino, aumentato rischio di morbo di Crohn e colite ulcerosa. 24.25.26.27.28

10. Lo zucchero può causare invecchiamento prematuro. 29

11. Lo zucchero può condurre all’alcolismo. 30

12. Lo zucchero può far diventare acida la vostra saliva facilitando le carie dentarie e le periodontopatie. 31.32.33

13. Lo zucchero contribuisce all’obesità. 34

14. Lo zucchero può causare malattie autoimmuni come: artrite e sclerosi a placche. 35.36.37

15. Lo zucchero aiuta notevolmente lo sviluppo incontrollato di Candida albicans. 38

16. Lo zucchero può causare calcoli biliari. 39

17. Lo zucchero può causare appendicite. 40

18. Lo zucchero può causare emorroidi. 41

19. Lo zucchero può causare le vene varicose. 42

20. Lo zucchero può elevare le risposte di glucosio e di insulina nelle donne che assumono contraccettivi orali. 43

21. Lo zucchero può contribuire all’osteoporosi. 44

22. Lo zucchero può causare una diminuzione della vostra sensibilità insulinica favorendo il diabete. 45.46.47

23. Lo zucchero può abbassare i livelli di vitamina E. 48

24. Lo zucchero può aumentare la pressione sanguigna sistolica. 49

25. Lo zucchero può causare sonnolenza e diminuita attività nei bambini. 50

26. L’eccesso di zucchero aumenta i prodotti finali avanzati della glicazione (molecole AGE). (Lo zucchero si lega alle proteine e così danneggiano il corpo). 51

27. Lo zucchero può interferire con l’assorbimento proteico. 52

28. Lo zucchero causa allergie alimentari. 53

29. Lo zucchero può causare tossiemia durante la gravidanza. 54

30. Lo zucchero può contribuire all’eczema nei bambini. 55

31. Lo zucchero può causare aterosclerosi e malattia cardiovascolare. 56.57

32. Lo zucchero può alterare la struttura del DNA. 58

33. Lo zucchero può cambiare la struttura delle proteine e causare un’alterazione permanente del modo con cui le proteine funzionano nel vostro corpo. 59.60

34. Lo zucchero può invecchiare la pelle cambiando la struttura del collagene. 61

35. Lo zucchero può causare la cataratta 62.63

36. Lo zucchero può causare l’enfisema. 64

37. L’eccesso di zucchero può alterare l’omeostasi fisiologica di molti sistemi nel vostro corpo. 65

38. Lo zucchero riduce la capacità degli enzimi di funzionare. 66

39. L’uso di zucchero è più elevato nei malati di morbo di Parkinson. 67

40. Lo zucchero può aumentare il volume del fegato stimolando la sua steatosi. 68.69

41. Lo zucchero può aumentare la dimensione del rene e produrre mutazioni patologiche come la formazione di calcoli. 70.71

42. Lo zucchero può danneggiare il vostro pancreas. 72

43. Lo zucchero può aumentare la ritenzione idrica. 73

44. Lo zucchero è il nemico numero 1 del tempo di transito intestinale. 74

45. Lo zucchero può compromettere il rivestimento dei vasi capillari. 75

46. Lo zucchero può rendere i tendini più fragili. 76

47. Lo zucchero può causare emicranie. 77

48. Lo zucchero può ridurre la capacità di apprendimento e di attenzione degli scolari. 78.79

49. Lo zucchero può causare un aumento nelle onde delta, alfa e teta del cervello che possono alterare la capacità di pensare chiaramente. 80

50. Lo zucchero può causare depressione. 81

51. Lo zucchero può aumentare il rischio di gotta. 82

52. Lo zucchero può aumentare il rischio di malattia di Alzheimer. 83

53. Lo zucchero può causare squilibri ormonali come: aumento estrogenico negli uomini, esacerbazione della PMS e diminuzione dell’ormone della crescita. 84.85.86.87

54. Lo zucchero può condurre a vertigini. 88

55. Le diete ricche in zucchero aumenteranno i radicali liberi e lo stress ossidativo. 89

56. Le diete ricche in saccarosio aumentano significativamente l’adesione piastrinica nei soggetti affetti da malattia vascolare periferica. 90

57. L’alto consumo di zucchero nelle donne gravide, può condurre a una diminuzione notevole della durata della gestazione ed è associato a un rischio doppio di partorire un neonato più piccolo della media. 91.92

58. Lo zucchero è una sostanza che crea dipendenza. 93

59. Lo zucchero può essere tossico come l’alcool. 94

60. Lo zucchero dato ai bambini prematuri può alterare la quantità di anidride carbonica che producono. 95

61. La diminuzione di assunzione di zucchero può aumentare la stabilità emotiva. 96

62. L’organismo cambia lo zucchero in grasso nella circolazione sanguigna 2-5 volte più dell’amido. 97

63. L’assorbimento rapido dello zucchero promuove l’ingestione eccessiva di cibo nei soggetti obesi. 98

64. Lo zucchero può peggiorare i sintomi dei bambini affetti da iperattività e deficit di attenzione (ADHD). 99

65. Lo zucchero altera la composizione degli elettroliti urinari. 100

66. Lo zucchero può rallentare la capacità delle vostre ghiandole surrenali. 101

67. Lo zucchero ha il potenziale di indurre processi metabolici anomali in un individuo sano normale e promuovere le malattie degenerative croniche. 102

68. L’alimentazione endovenosa con acqua e zucchero può ridurre l’apporto di ossigeno al vostro cervello. 103

69. Lo zucchero aumenta il rischio di poliomielite. 104

70. L’eccesso di zucchero può causare attacchi epilettici. 105

71. Lo zucchero causa ipertensione sanguigna negli obesi. 106

72. Nelle unità di cura intensiva: Limitare lo zucchero salva le vite. 107

73. Lo zucchero può indurre la morte cellulare. 108

74. Nei campi giovanili di riabilitazione, quando i ragazzi sono stati messi a una dieta bassa in zucchero, si è verificato un calo del 44 per cento dei comportamenti antisociali. 109

75. Lo zucchero disidrata i neonati. 110

76. Lo zucchero può causare malattie gengivali. 111

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23-08-2019

I polifenoli sono una delle fonti più promettenti per risolvere i problemi associati all’invecchiamento. Quelli contenuti nelle mele hanno consentito, in tre studi recenti, di aumentare la durata di vita dei modelli animali di laboratorio fino al 12%. Sembra che questi risultati si spieghino con l’attivazione di geni che stimolano le difese antiossidanti endogene e con l’inibizione di altri geni coinvolti nelle morti premature. Studi epidemiologici confermano che il consumo di flavonoidi in generale, e delle mele in particolare, è positivamente correlato con la longevità umana. Questi polifenoli comprendono la florizina, che è concentrata nella buccia della mela. È un flavonoide del gruppo dei calconi, che riduce la resistenza all’insulina e combatte efficacemente la glicazione con diversi meccanismi sinergici. Le mele sono anche ricche di acido clorogenico, di catechina, epicatechina e tannini vari. I polifenoli della mela sono anche potenti antiossidanti il cui valore ORAC è tre volte superiore a quello dell’estratto di tè verde. I polifenoli contenuti nella mela, dimostrato da diversi studi, hanno le seguenti proprietà:

- antiossidanti per opporsi ai radicali liberi, in particolare inducendo un aumento di oltre il 20% dell’attività della paraoxonasi, un antiossidante endogeno;

- anafilattici in diverse dermatiti;

- antinfettivi e antimicrobici, compreso nelle infezioni combattute con gli antibiotici;

- prevengono la malattia parodontale;

- sbiancanti dei denti;

- agenti di prevenzione antitumorale: il consumo di mele riduce il rischio di cancro al colon di quasi il 50%;

- antiallergici e antistaminici, riducono i sintomi delle allergie stagionali;

- effetti ipotensivi e antiaggregante piastrinico;

- effetti ipocolesterolemizzanti: aumentano il colesterolo buono (HDL) e riducono significativamente quello cattivo (LDL);

- bloccano l’assorbimento degli zuccheri in fase post-prandiale. La potenza di inibizione del glucosio in studi sugli animali e circa il 60%. La formazione di prodotti finali della glicazione avanzata (AGE) e anch’essa considerevolmente rallentata;

- in uno studio su quarantacinque adulti in sovrappeso, l’assunzione di 600 mg al giorno di polifenoli di mela ha mostrato una riduzione del peso, per lo più sotto forma di grasso viscerale, dopo dodici settimane. In un altro studio, i pazienti con integrazione hanno perso l’8,9% del loro grasso viscerale in sedici settimane. Un altro studio è in corso per misurare gli effetti sulla sazietà e l’apporto calorico.

Giovedì, 22 Agosto 2019 12:03

TUTTI I BENEFICI DEL GANODERMA.

23-08-2019

Il reishi (Ganoderma lucidum) viene utilizzato per scopi medicinali da oltre duemila anni. Gli antichi lo hanno giustamente soprannominato il “fungo dell’immortalità”. Infatti, negli ultimi decenni, i ricercatori hanno analizzato i vari composti presenti in questo fungo. La scienza ha convalidato le sue molte proprietà che forniscono al corpo una protezione completa contro le varie malattie che riducono la longevità. Tra le centinaia di composti attivi presenti nel reishi, abbiamo identificato tre sostanze specifiche con potenti effetti:

- I polisaccaridi (carboidrati), che hanno effetti antitumorali grazie alla loro capacità di prevenire la formazione anomala di vasi sanguigni e di rafforzare il sistema immunitario.

- I triterpeni, che proteggono il fegato, riducono la pressione arteriosa e il colesterolo, prevengono l’aggregazione piastrinica e quindi riducono il rischio di ictus e di attacco di cuore, combattono le reazioni allergiche innescate dall’istamina e infine possiedono attività antitumorali.

- Il “Ganoderma lucidum peptide”, che ha potenti proprietà antiossidanti.

Il reishi contiene anche altri composti unici che favoriscono l’attivazione dei recettori di superficie cellulare che modulano l’immunità e una proteina specifica antitumorale chiamata LZ-8. Sono la concentrazione e l’equilibrio tra questi diverse componenti che spiegano i numerosi vantaggi del reishi. Quindi, la scoperta più spettacolare degli ultimi anni è il suo impatto sulla longevità, grazie ai suoi componenti più attivi. I ricercatori hanno infatti scoperto che il reishi migliora tutti i sistemi immunitari cellulari stimolando la produzione di anticorpi destinati a ottenere o avviare una risposta del sistema immunitario, riducendo il meccanismo di produzione di citochine infiammatorie. Inoltre, ciò che rende questo fungo unico è la sua capacità di agire ubiquitariamente, innescando grandi cambiamenti che portano a una maggiore longevità:

- protegge il DNA cellulare dai danni ossidativi che contribuiscono all’invecchiamento e al cancro;

- protegge il DNA mitocondriale e i mitocondri contro i danni ossidativi che indeboliscono la loro capacita di produrre energia e li rendono inefficaci, un’altra delle principali cause dell’invecchiamento;

- aumenta i livelli e l’attività degli enzimi antiossidanti intracellulari, riducendo così l’ossidazione delle membrane cellulari. Infatti, favorisce la produzione endogena di enzimi antiossidanti come superossido dismutasi (SOD), catalasi e glutatione;

- protegge i reni dai danni ossidativi, riducendo così il rischio di insufficienza renale;

- aumenta l’attività protettiva delle cellule staminali ematopoietiche, dei linfociti T e di altri fattori immunitari cruciali. Aumenta il numero e le funzioni di tutte le linee cellulari, in particolare “le cellule natural killer”, cosi come i “linfociti T” responsabili della risposta antigenica;

- promuove la specializzazione e l’attivazione delle cellule dendritiche e di quelle dei macrofagi che consentono di rispondere alle minacce virali o tumorali, sostenendo la produzione di anticorpi da parte dei linfociti B;

- si oppone alle citochine infiammatorie responsabili dei dolori in caso di artrite reumatoide. Alcuni studi hanno anche dimostrato che l’estratto di Reishi inibisce alcune reazioni allergiche, e porta effetti positivi sull’asma e sulla dermatite da contatto;

- aumenta l’espressione di uno dei geni della longevità e aumenta l’aspettativa di vita di molte specie, dal lievito ai vermi primitivi fino ai mammiferi come i topi. Infatti, i ricercatori hanno chiaramente dimostrato, in uno studio su topi di laboratorio, che il consumo di reishi era collegato ad un aumento della durata di vita degli animali tra il 9 e il 20%, l’equivalente di sette - sedici anni di aspettativa di vita aggiuntiva negli esseri umani! Quindi, contrastando i meccanismi dell’immunosenescenza, vale a dire, il progressivo deterioramento del sistema immunitario naturale complessivo, il reishi si opporrà alle malattie che causano una morte prematura, prolungando così la vita.

Sono quindi le sue proprietà ad ampio spettro che aiutano a prevenire e curare molte malattie associate all’invecchiamento e, in questo modo, a mirare all’origine stessa dell’invecchiamento.

COSA C’E’ ANCORA DA SAPERE

Studi recenti mostrano che il reishi contiene centinaia di composti attivi in grado di combattere più patologie legate all’età:

- stimola il sistema di controllo immunitario contro le cellule cancerose, e ciò può ridurre il rischio di sviluppare un tumore mortale;

- è in grado di generare una down-regulation di un sistema immunitario troppo vigoroso e contribuisce quindi ad alleviare i sintomi di allergia e malattie autoimmuni;

- indipendentemente dai loro effetti immunomodulatori, le sue molecole attive sono promettenti nella lotta contro le malattie neurodegenerative, l’obesità, il diabete e le malattie del fegato.

23-08-2019

Migliorare il rendimento scolastico? È possibile, assumendo più pesce. È quanto dimostra uno studio condotto dalla Oxford University e pubblicato su Plos One. Secondo il team di ricercatori, sono gli omega-3 contenuti nel pesce a permettere di migliorare il rendimento scolastico. Per arrivare a questo risultato, sono stati tenuti sotto osservazione 493 bimbi tra i 7 e i 9 anni: gli esperti hanno misurato quanto pesce mangiavano e poi hanno analizzato i livelli di omega-3 nel sangue (oltre a verificare le loro capacità a scuola). I dati non hanno lasciato dubbi: gli esperti hanno scoperto che i bambini con alti livelli di grassi omega-3 nel sangue andavano meglio a scuola, in particolare nella lettura e nella memorizzazione delle nozioni apprese. 
Non è la prima volta che gli omega-3 vengono tirati in ballo per delle proprietà benefiche sul nostro organismo. Non mancano infatti riferimenti anche a presunti benefici di questi acidi grassi sul sistema cardiovascolare e sullo sviluppo del feto durante la gravidanza. Il fatto che maggiori concentrazioni di omega-3 sono state associate a miglior rendimento scolastico, questo non vuol dire che assumere questi grassi tramite integratori porti a dei vantaggi assicurati. Anzi, per tutta la comunità scientifica, l’unico modo per garantirsi una efficacia, è assumere gli omega-3 tramite alimenti e, soprattutto, mantenere un regime sano ed equilibrato.

 

https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0066697

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23826114

Giovedì, 22 Agosto 2019 12:00

5 MODI PER UTILIZZARE I BENEFICI DEL MIELE.

23-08-2019

MIELE COME FONTE NATURALE DI ENERGIA

Avete bisogno di una barretta energetica durante la giornata frenetica? Provate invece un cucchiaio di miele. È stato dimostrato che esso fornisce una spinta significativa di energia agli atleti, per eseguire un intenso esercizio fisico. “Numerosi studi hanno individuato i carboidrati come nutrienti essenziali in esercizio di resistenza”, dice Richard Kreider dell’University of Memphis. ”La maggior parte degli studi fino ad oggi hanno dimostrato che la supplementazione con glucosio è utile per fornire capacità di maggiore resistenza. A tal proposito, il miele è un vero ’cocktail’ di vari zuccheri naturali”.

CREMA PER IL VISO

Il miele grezzo è eccezionale per il viso e per la pelle. Provate un “lavaggio delicato con miele”, costituito da una cucchiaiata di miele mescolato con due cucchiai di acqua tiepida nel palmo della mano, quindi massaggiare delicatamente con il composto il viso. Il miele è stato a lungo apprezzato in Asia per le sue naturali proprietà medicinali. Combinato con crusca di riso, il miele è usato per trattare la dermatite da pannolino e anche l’acne. Esso è un ottimo trattamento per la pelle secca in quanto stimola la buona circolazione.

INSONNIA

Un cucchiaio di miele prima di dormire (da solo o in una tazza di tisana calda) è un rimedio naturale per il sonno che può aiutare a rilassarsi e addormentarsi più rapidamente.

TOSSE E IRRITAZIONE ALLA GOLA

Il miele non pastorizzato è un ottimo elisir per i disturbi invernali comuni come tosse, raffreddore e mal di gola. Una singola dose di miele è altrettanto efficace quanto una singola dose di destrometorfano per alleviare la tosse notturna e permettere un sonno adeguato.

IMMUNOSTIMOLANTE

Secondo una recente ricerca, defensin-1, una proteina del miele, possiede proprietà antibatteriche e potrebbe essere utilizzata contro i batteri resistenti ai farmaci. Questa proteina può essere usata per trattare ustioni e infezioni della pelle e per sviluppare nuovi farmaci in grado di combattere le infezioni resistenti agli antibiotici”, spiega una sintesi della ricerca pubblicata sul Giornale della Federazione delle Società Americane di Biologia Sperimentale.

Mercoledì, 21 Agosto 2019 15:14

24 CURIOSITA' INCREDIBILI SUL CORPO UMANO.

22-08-2019

1. Un uomo perde circa 40 capelli al giorno e la donna ne perde 70.

2. Il vostro sangue ha lo stesso tasso di sale di quanto c’è nell’oceano.

3. Siete più alti la mattina rispetto alla sera.

4. Il cuore fa circolare il sangue nel vostro corpo circa 1000 volte al giorno.

5. Le ciglia durano circa 150 giorni.

6. Ci sono circa 500 peli in un sopracciglio.

7. Il corpo umano nella sua totalità, contiene approssimativamente 100 bilioni di cellule nervose.

8. Non è possibile starnutire con gli occhi aperti.

9. Le ossa sono 4 volte più forti del cemento.

10. La durata di vita della papilla gustativa è di soli 10 giorni.

11. Siete nati senza rotula e si è formata tra i 2 e i 6 anni.

12. I bambini crescono più velocemente in primavera.

13. Gli occhi restano della stessa grandezza da quando siamo nati, invece il naso e le orecchie non smettono mai di crescere.

14. Siamo nati con 300 ossa ma poi quando diventiamo adulti ne abbiamo 206.

15. Il cranio umano è fatto di 26 diverse ossa.

16. I capelli sono fatti della stessa sostanza delle unghie.

17. Tutte le nostre funzione corporee si fermano quando starnutiamo, anche il battito del cuore.

18. La lingua è il muscolo più forte nel corpo umano.

19. Una persona media va 6 volte al giorno in bagno.

20. Il cibo impiega 7 secondi per raggiungere lo stomaco partendo dalla bocca.

21. I bambini hanno più papille gustative degli adulti.

22. Uno starnuto soffia l’aria dal naso alla velocità di 160 km/h.

23. Il muscolo più grande del corpo è quello sul quale siete seduti.

24. L’osso più piccolo del corpo è nelle orecchie.

22-08-2019

1. TIGLIO

Un infuso a base di tiglio, facilmente reperibile in erboristeria, rappresenta uno dei rimedi naturali ideali per conciliare il sonno. L'infuso di tiglio possiede infatti straordinarie proprietà calmanti e rilassanti, che contribuiscono a favorire un buon riposo e a distendere le tensioni. L'infuso di tiglio viene utilizzato tradizionalmente anche per la cura di raffreddore, febbre e influenza. Possiede inoltre un'azione antisettica ed antinfiammatoria, oltre a costituire un valido aiuto naturale per combattere l'insonnia.

2. CIPOLLA

La cipolla, considerata non soltanto come un ortaggio, ma come un vero e proprio medicinale naturale universalmente riconosciuto, possiede inaspettate proprietà che favoriscono un sonno migliore. Con la cipolla è infatti possibile realizzare un rimedio della nonna contro l'insonnia, che consiste nel posizionare mezza cipolla in un barattolo la cui apertura deve essere tenuta coperta con un telo o un fazzoletto. A questo punto ogni sera bisognerebbe provare ad inalare più volte l'aroma della cipolla prima di andare a dormire, per accelerare il sopraggiungere del momento di addormentarsi.

3. CAMOMILLA

La camomilla è probabilmente il rimedio naturale più conosciuto ed utilizzato per favorire il sonno e il rilassamento. Un infuso di camomilla bevuto prima di andare a dormire rilassa il corpo e la mente e aiuta a riposare meglio. Nell'antico Egitto la camomilla veniva considerata come una pianta sacra da offrire alle divinità, per ottenere il loro favore. La camomilla viene inoltre utilizzata per dare sollievo agli occhi arrossati e come tonico addolcente per la pelle del viso, sotto forma di semplice infuso.

4. LAMPONE

Il lampone è considerato uno degli alimenti in grado di favorire il buon riposo. Le stesse proprietà vengono attribuite all'infuso di foglie di lampone, che viene consigliato anche come rimedio naturale per favorire il travaglio. La medicina naturale ne esalta le proprietà astringenti e calmanti. L'estratto di lampone è considerato adatto nel caso si desideri regolarizzare la pressione sanguigna eccessivamente elevata.

5. VALERIANA

La valeriana è ritenuta come un vero e proprio tranquillante naturale. E' stata utilizzata come sonnifero tradizionalmente per più di 1000 anni, in assenza dei rimedi che la chimica odierna ci offre, spesso non privi di effetti collaterali. Le proprietà curative della valeriana sono racchiuse in modo particolare nella sua radice, che viene raccolta durante l'autunno e lasciata essiccare all'aria. La valeriana viene venduta in erboristeria sotto forma di radice essiccata per la preparazione di infusi o di estratto da utilizzare contro l'insonnia.

6. ENULA CAMPANA

L'enula campana è una pianta erbacea perenne, dai fiori gialli, conosciuta fin dai tempi degli antichi romani sia come pianta medicinale che come erba aromatica da utilizzare in cucina. L'enula campana contiene naturalmente sali minerali e vitamina C. Presenta proprietà antibiotiche e antisettiche. Migliora la circolazione del sangue e contribuisce a contrastare la caduta dei capelli. E' nota per la sua capacità di eliminare gli stati di irritabilità, inducendo tranquillità e favorendo il buon riposo. L'enula campana viene utilizzata in proposito per la preparazione di infusi e decotti. E' possibile chiedere consigli sul suo impiego al proprio erborista di fiducia.

7. LAVANDA

Il semplice profumo dei fiori di lavanda induce un senso di tranquillità e favorisce un buon sonno. Esistono in commercio acque alla lavanda naturali, prive di additivi industriali, da spruzzare nella camera da letto o sul cuscino prima di andare a dormire. E' inoltre possibile lasciare cadere poche gocce di olio essenziale di lavanda su di un fazzoletto di stoffa da tenere sul comodino, in modo che il profumo che esso sprigionerà possa aiutarvi a dormire meglio. I fiori di lavanda possono essere raccolti e lasciati essiccare oppure acquistati in erboristeria per preparare infusi da assumere per favorire un buon sonno.

8. SALVIA

Dai fiori e dalle foglie di salvia, sia fresche che essiccate, è possibile preparare un decotto adatto a favorire il sonno e a combattere l'insonnia. Si tratta di un rimedio utilizzato tradizionalmente nella medicina naturale. Le foglie vengono raccolte solitamente nei mesi di maggio e di giugno, prima che avvenga la fioritura della pianta. La tarda primavera è infatti considerata come il periodo migliore per la loro raccolta. Il decotto e l'infuso di salvia fortificano l'organismo e favoriscono la digestione, oltre che il buon riposo.

9. IPERICO

L'iperico, anche noto con il nome di Erba di San Giovanni, viene utilizzato per realizzare infusi dal potere calmante e rilassante, per combattere l'insonnia e in caso di depressione. Il suo utilizzo prolungato dovrebbe essere effettuato sotto il controllo di un esperto. Le sue potenzialità calmanti raddoppiano se esso viene associato all'assunzione di valeriana. L'iperico è considerato come un antivirale e un antidepressivo naturale molto efficace, soprattutto per quanto concerne le forme ansiose.

10. CALAMO AROMATICO

Il calamo aromatico è una pianta erbacea originaria dell'Asia ed in seguito diffusasi in Europa. Le sue foglie, dal profumo di limone, nel Medioevo venivano cosparse sui pavimenti per profumare gli ambienti sprigionando il loro aroma quando venivano calpestate. Il calamo aromatico viene utilizzato in erboristeria per la preparazione di infusi dal potere rilassante e in grado di favorire il sonno. Ad esso vengono inoltre attribuite proprietà stimolanti benefiche per l'apparato gastro-intestinale.

22-08-2019

CHRYSANTELLUM AMERICANUM: favorisce le secrezioni biliari, migliora i calcoli renali e biliari e protegge il fegato. Ne stimola il funzionamento, permettendogli soprattutto di eliminare l'alcol da due a cinque volte più rapidamente.

VITAMINA C: neutralizza i radicali liberi prodotti nel corso della fase I di disintossicazione. Partecipa alla degradazione di sostanze tossiche (inquinanti o farmaci) e alla relativa eliminazione nelle urine e riduce la tossicità dei metalli pesanti.

N-ACETILCISTEINA: aumenta i livelli di glutatione. La disintossicazione di fase II implica delle reazioni di coniugazione nelle quali il glutatione svolge un ruolo importante: una molecola di glutatione si lega a una tossina, facilitando così la relativa escrezione da parte della bile o nelle urine.

KUDZU: contiene dei flavonoidi (puerarina, diazina o daidzeina) che contribuiscono a ridurre i danni conseguenti all'ingestione eccessiva di alcol. Sembrano agire inducendo l'attività dell'alcol deidrogenasi (ADH), diminuendo così la concentrazione di alcol nell'organismo.

CURCUMA: contrasta l'azione epatotossica di sostanze xenobiotiche aumentando la capacità di disintossicazione del fegato e i livelli dell'enzima glutatione-S-transferasi e dell'UDP-glucuronil transferasi, importanti per le reazioni di fase II. La curcumina fa regredire i danni indotti sul fegato dall'aflatossina.

ACIDO ELLAGICO (CONTENUTO NEL MELOGRANO): favorisce una disintossicazione equilibrata inducendo la produzione dell'enzima di disintossicazione, glutatione-S-transferasi, e di altre attività di fase II, a livello genetico; modulando le attività di fase I; legandosi direttamente a certe sostanze tossiche, rendendole inoffensive e favorendone l'escrezione.

RADICE DI ZENZERO: aumenta la secrezione biliare. Associato alla silimarina, combatte efficacemente l'epatotossicità indotta dal tetracloruro di carbonio.

CARDO MARIANO (SILIMARINA): l'assunzione quotidiana di silimarina migliora la funzione epatica di soggetti malati al fegato (compresa l'esposizione a dei livelli tossici di fenolici industriali come il toluene). La silimarina aumenta i livelli di glutatione e di glutatione perossidasi in alcuni pazienti affetti da malattia del fegato. È anche un potente antiossidante.

ACIDO ALFA-LIPOICO: l'acido alfa-lipoico sostiene il funzionamento del fegato neutralizzando i radicali liberi e favorendone la sintesi, la rigenerazione e la concentrazione del glutatione nel fegato. L'acido alfa-lipoico è un induttore degli enzimi di fase II. Favorisce anche l'escrezione biliare di metalli pesanti.

Mercoledì, 21 Agosto 2019 15:10

GLI ALIMENTI PER RAFFORZARE I MUSCOLI.

22-08-2019

Le proteine sono il più importante componente alimentare e dovrebbero essere incluse in quasi tutte le diete. Dal momento che la nostra pelle e i muscoli sono tutti fatti di proteine, è logico includere più proteine nella dieta, se si sta cercando di aumentare i muscoli. Ai bodybuilders si consiglia di consumare grandi porzioni di proteine. In realtà, anche le persone che fanno dei lavori pesanti dovrebbero consumare una buona quantità di proteine. Ci sono molti alimenti che possono fornire una buona quantità di proteine, tuttavia, alcuni alimenti ne forniscono maggiori quantità rispetto ad altri. Le uova, ad esempio, sono tra gli alimenti che contengono la maggior quantità di proteine. Esse non sono note solo per il loro valore proteico, ma sono anche una fonte di acidi grassi omega-3. Per coloro che sono vegetariani, i legumi sono grandi alternative alle uova. I legumi non solo vi offriranno una buona quantità di energia, ma sono anche una ricca fonte di fibre. Le proteine aiutano nella costruzione del muscolo, mentre le fibre solubili controllano i livelli di glucosio nel sangue. Alcune altre opzioni vegetariane sono l’aglio e le cipolle. Queste verdure sono ricche di antiossidanti che combattono i radicali liberi e rallentano il processo di invecchiamento.
I molluschi sono alimenti ricchi di proteine, a basso contenuto di grassi. Sono anche ricchi di minerali e antiossidanti. Aiutano a rafforzare il sistema immunitario e proteggono il corpo dai radicali liberi. Frutta a guscio, semi oleosi e cereali integrali sono altre fonti ricche di proteine. Essi contengono acidi grassi insaturi, fibre, minerali e vitamine, come la vitamina E. Alcuni frutti a guscio come mandorle, pistacchi, anacardi e arachidi, dovrebbero assolutamente essere inclusi nella dieta. Oltre a questi, i semi di girasole sono anche fonti ricche di grassi e proteine. I cereali integrali forniscono energia per sostenere gli allenamenti pesanti. Essi sono anche ricchi di fibre e proteine. Il riso integrale, avena e orzo sono solo alcuni dei cereali che si possono facilmente consumare. Ci sono poi i pomodori e il salmone che sono considerati buoni alimenti per favorire la crescita muscolare. I pomodori, d’altra parte, sono anche ottimi antiossidanti e sono ricchi di micronutrienti. Gli oli di pesce sono noti per essere una ricca fonte di acidi grassi omega-3 che aiutano a controllare il colesterolo. 
C’è infine una notizia recente, pubblicata dall’Istituto Karolinska di Stoccolma, che conferma che gli spinaci hanno davvero il potere di rinforzare i muscoli. I ricercatori hanno condotto un esperimento sui topi, i quali hanno ricevuto per 7 giorni dell’acqua contenente una quantità di nitrato pari a quella fornita da circa 250 g di spinaci, corrispondenti a una normale porzione di verdura. Oltre al miglioramento dei muscoli, i ricercatori hanno osservato anche l’aumento di due proteine coinvolte nel controllo dei livelli di calcio necessario per la contrazione muscolare. Assumere nitrato attraverso vegetali a foglia come gli spinaci aumenta la capacità dei muscoli di sollevare pesi, di effettuare degli scatti di corsa in salita e accresce anche la resistenza. Oltre agli spinaci, il nitrato è contenuto anche nelle barbabietole rosse, nella lattuga e nelle bietole.

Martedì, 20 Agosto 2019 12:01

10 MODI PER UTILIZZARE I SEMI DI CHIA.

21-08-2019

I semi di chia sono un alimento ricavato da una specie vegetale denominata Salvia hispanica, molto diffusa nel Centro e Sud America. Questo particolare alimento presenta delle proprietà nutrizionali molto peculiari: è una fonte di calcio sorprendente, ma non solo. Pensate che si stima che in 100 grammi di semi di chia siano racchiusi ben 600 milligrammi di calcio. Al loro interno sono però contenuti anche aminoacidi, tra cui metionina, cisteina e lisina, essenziali per la formazione delle proteine da parte dell’organismo. Le civiltà del Messico o del Guatemala utilizzano questa pianta come componente base della loro dieta, visto che è una fonte naturale di Omega-3, antiossidanti, vitamine A, B, D ed E, calcio, potassio, ferro e magnesio, e ha anche proprietà utili a bruciare i grassi. Assumerli aiuta a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue e in più hanno il vantaggio di essere assolutamente privi di glutine. Ecco una serie di suggerimenti su come utilizzare e consumare i semi di chia.

1. Come mix di cereali e muesli per la colazione, in abbinamento con yogurt o bevande vegetali. Una combinazione sana ed energica per iniziare la giornata.

2. Sulle insalate e sui dessert. Basta cospargere sulla vostra insalata di verdure croccanti i semi di chia. Vanno bene anche sui vostri dessert.

3. In marmellate e gelatine. I semi di chia sono ottimi se aggiunti a marmellate o gelatine di fragola, mirtillo o pesca. Al limite, potete aggiungerle alla vostra ricetta anche solo mescolandoli con un pò di acqua per qualche minuto e incorporandoli nel vostro composto.

4. Zuppe dense o salse. Se non vi piacciono gli addensanti, aggiungete gradualmente un cucchiaino di semi di chia alle vostre zuppe o salse, fino a quando non avrete raggiunto la cremosità desiderata.

5. Sostituire le uova. Si può sostituire 1 uovo con 1 cucchiaio di semi di chia mischiato a 3 cucchiai di acqua.

6. Per creare una farina di semi di chia. Potete utilizzarla per sostituire la farina normale, o semplicemente mescolandola a quella che usate di solito. I semi andranno naturalmente macinati molto finemente.

7. Per fare una maschera per capelli. Aggiungete il succo di limone in un gel di semi di chia e applicate la miscela sui capelli per 10 minuti.

8. Per arricchire il pangrattato.

9. Per una bevanda sportiva, da assumere dopo l’allenamento. In questo caso i semi di chia andranno aggiunti a dell’acqua di cocco.

10. Per migliorare la guarigione. Create un gel di semi di chia (basta lasciare i semi in ammollo in acqua a temperatura ambiente) e applicatelo sulle cicatrici: allevierà rossore e infiammazione.

Ovviamente, come per tutte le cose, è meglio non esagerare nel consumo dei semi di chia. Un’assunzione sregolata, infatti, potrebbe portare a un rallentamento del transito intestinale, a gonfiore, o a un abbassamento di pressione eccessiva in soggetti che soffrono di ipotensione.

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